Si tratta dell'inchiesta in cui è indagato l'ex assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera, Massimo Adriatici, accusato di eccesso colposo di legittima difesa
L'11 ottobre si svogerà in tribunale a Pavia l'incidente probatorio chiesto dalla procura nell'inchiesta in cui è indagato l'ex assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera, Massimo Adriatici (CHI È). Quest'ultimo è accusato di eccesso colposo di legittima difesa nelle indagini sulla morte di Youns El Boussettaoui, ucciso da un colpo di pistola sparato dall'assessore in una piazza della città il 21 luglio.
L'incidente probatorio
Il procedimento dell'incidente probatorio servirà soprattutto per raccogliere le testimonianze su alcuni punti discordanti di tre persone presenti la sera dell'omicidio, due delle quali potrebbero rendersi irreperibili in quanto non regolari in Italia. Secondo uno dei testimoni, l'uomo politico avrebbe sparato a braccio teso. Circostanza non riferita dagli altri due testi. Quel giorno deporranno davanti al gip Maria Cristina Lapi tre teste chiave che si trovavano nei pressi del bar davanti al quale l'uomo fu ucciso.
Accolta la richiesta della procura
Il gip Maria Cristina Lapi ha disposto l'audizione con la formula dell'incidente probatorio, che avrà valore di prova nel processo, ritenendo che "gli atti istruttori richiesti siano rilevanti perché consentirebbero di ricavare elementi di prova fondamentali per la verifica dell'ipotesi accusatoria". Secondo il giudice "l'assunzione delle persone informate sui fatti non è rinviabile al dibattimento considerato che le stesse risultano non provviste del regolare permesso di soggiorno e, nonostante siano allo stato dimoranti in Voghera, potrebbero rendersi irreperibili in futuro, dal momento che non risultano avere saldi legami con il territorio". Il gip, condividendo le ragioni della procura, a cui aderiscono anche i difensori di Adriatici, Gabriele Pipicelli e Colette Gazzaniga, ha disposto quindi l'incidente probatorio "in un ottica di consacrazione e chiarimento" delle deposizioni.
La vicenda
Adriatici, avvocato, ex poliziotto, che era solito portare con sé un'arma, in prima battuta aveva raccontato di un colpo "accidentale" per poi dire, nei successivi interrogatori di non ricordare il momento esatto in cui aveva sparato. Una consulenza dei Ris, depositata nei giorni scorsi, ha stabilito che l'ipotesi più probabile è che Adriatici abbia sparato mentre stava cadendo e che il colpo sia partito a una distanza "tra i 40 e i 90 centimetri" . Sin dalle prime fasi dell'inchiesta, agli atti c'è un video in cui si vede l'ex assessore mentre telefona, a suo dire per avvertire le forze dell'ordine che l'uomo aveva avuto comportamenti molesti, e riceve un colpo alla testa da Youns El Boussettanoui. Il migrante poi gli si avventa contro ma dalla visuale della telecamera non si coglie il momento dello sparo. Quel video è ancora all'esame di un consulente della Procura che ha il compito di migliorare la qualità delle immagini. Le immagini, la consulenza balistica e il racconto dei testimoni serviranno a capire se Adriatici andrà a processo per eccesso colposo di legittima difesa, di cui è accusato, o per omicidio volontario, come vorrebbero i legali della vittima.