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Milano, Pre Cop26: attivisti bloccano il traffico. Tensioni con forze dell’ordine. VIDEO

Lombardia
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 Diversi manifestanti si sono sdraiati in mezzo alla strada bloccando il traffico in tre diversi punti della zona. C'è stato anche un momento di contatto tra manifestanti e polizia. "Milano blocca chi devasta il pianeta", si legge su uno striscione esposto

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Momenti di tensione tra forze dell'ordine e manifestanti questa mattina davanti al Mico di Milano, dov’è in corso la giornata conclusiva della Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima (SEGUI LO SPECIALE). Diversi manifestanti si sono sdraiati in mezzo alla strada bloccando il traffico in tre diversi punti della zona in attesa dell’arrivo, tra gli altri, del premier Mario Draghi alla Pre Cop26. Presenti anche gli attivisti di Extiction Rebellion, la cui azione ha voluto "sottolineare - scrivono in un comunicato - il fallimento del meccanismo delle COP e l'inadeguatezza e insufficienza delle misure di contenimento delle emissioni adottate fino ad ora". In un video visionato dall’ANSA, inoltre, si vede un momento di contatto con manganellate tra gli uomini delle forze dell'ordine e i manifestanti. "Milano blocca chi devasta il pianeta", hanno scritto su uno striscione posato sull'asfalto i ragazzi della Climate Justice Platform.

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I motivi della protesta

"I leader globali, rinchiusi nei palazzi blindati della Pre Cop che si sta per svolgere qui a Milano, stanno discutendo in maniera troppo lenta e poco incisiva, su conversione energetica e clima" scrivono sui social i ragazzi del Lume, laboratorio universitario metropolitano, spiegando la protesta attuata stamattina che hanno chiamato "ostruzione a Draghi". "Si tratta di risoluzioni - scrivono gli universitari - che indicano l'impresa privata come motore principale del cambiamento, una narrazione che vuol dire privatizzare i profitti e scaricare su di noi i costi. L'ultimo smacco alla maggioranza della popolazione riguarda i pesantissimi rincari di gas e luce spacciati come una 'inevitabile conseguenza della costosa transizione energetica'. Noi non ci stiamo, è inaccettabile - concludono - che chi lavora paghi i profitti dei giganti dell’energia".

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