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Bernardo e il caso della pistola, bufera sul candidato sindaco del centrodestra a Milano

Lombardia
©Ansa

Il consigliere regionale di +Europa, Michele Usuelli, ha accusato Bernardo di essere entrato con l’arma nel reparto di Pediatria che dirige all'ospedale Fatebenefratelli. "La pistola non l'ho mai portata in corsia in mezzo ai bambini. Sono sicuro al 100%. Se qualcuno mi ha visto vada in Procura con le fotografie", ha replicato

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Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra a Milano, è finito da qualche giorno al centro delle polemiche dopo che il consigliere regionale lombardo di +Europa, Michele Usuelli, lo ha accusato di essere entrato con una pistola all'ospedale Fatebenefratelli, in particolare nel reparto di Pediatria, di cui è primario. "La pistola non l'ho mai portata in corsia in mezzo ai bambini. Sono sicuro al 100%. Se qualcuno mi ha visto vada in Procura con le fotografie", ha replicato Bernardo. "Io sono entrato con l'arma in ospedale, l'ho avuta addosso, se la notte rimango in ospedale, visto che sono stato minacciato, mi è capitato di portarla, ma mai in corsia né mai succederà. Ci mancherebbe altro", ha quindi chiarito.

Le parole di Bernardo

Il candidato sindaco del capoluogo lombardo, che si appresta a sfidare il primo cittadino uscente Beppe Sala, ha inoltre spiegato di possedere il porto d'armi da difesa da più di dieci anni e di averne "titolo e motivazione". "L’ho fatto perché, come alcuni altri medici, ho avuto problemi con alcuni pazienti che a volte possono essere instabili e alcuni miei colleghi sono stati uccisi da pazienti. Per fortuna io sono qui vivo, vegeto e candidato al Comune", ha spiegato, aggiungendo poi che la pistola è "attualmente in cassaforte, da tanto tempo, anche perché al momento non ho necessità di portarla. L'arma è in cassaforte e lì rimane". Bernado ha inoltre annunciato di aver dato mandato al suo legale di denunciare penalmente per diffamazione lo stesso Usuelli: "Non so dove avrà preso queste informazioni, sarà Usuelli che lo dovrà dire nei luoghi deputati. Faccia il nome delle sue fonti".

Bernardo: “In corsia non l'ho mai portata”

"Ho un porto d'armi da difesa personale. Il che vuol dire che su tutta Italia, tranne nelle aggregazioni politiche, posso portare l'arma addosso e non devo avvertire nessuno per legge, perché si chiama 'porto occulto'", ha poi spiegato Bernardo giunto al Pirellone per la presentazione di un progetto di legge per l'istituzione del Garante Regionale per gli anziani. "Posso, idealmente, portare l'arma anche in ospedale, in corsia, sul metro, in tram, in macchina, ovunque - ha aggiunto - In corsia non l'ho mai portata e non la porterò mai. È un titolo che può essere rilasciato solo dalla Prefettura, non dalla Questura, e può essere rilasciato solo per motivazione". A proposito, invece, della richiesta di accesso agli atti, fatta dal Pd al Fatebenefratelli di Milano, per sapere se la direzione dell'ospedale fosse a conoscenza del fatto che il primario del reparto di pediatria portasse un'arma all'interno, Bernardo ha commentato: "Quelli del Pd ignorano le cose, perché se uno ha un porto d'armi da difesa personale, ha la possibilità di trasportarla ovunque e sempre. Il Fatebenefratelli non deve neanche rispondere perché posso andare ovunque tranne che nelle aggregazioni politiche".

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Le reazioni

Le parole di Bernardo, tuttavia, non sono servite a sopire la bufera e il botta e risposta politico che ne è scaturito, anche alla luce di quanto accaduto a Voghera, dove l'assessore leghista alla Sicurezza, Massimo Adriatici, ha sparato e ucciso con la pistola che portava con sé in piazza un 39enne marocchino. "Senza parole", ha scritto su Facebook l'eurodeputato Pd Pierfrancesco Majorino, a cui hanno fatto eco l'assessore milanese Paolo Limonta e Elena Lattuada di Milano unita: "È impensabile che un medico giri armato considerata la delicatezza del suo lavoro, tanto più in un reparto ospedaliero dove ci sono bambini". In difesa di Bernardo è invece intervenuto il deputato di Fdi Marco Osnato, che ha dichiarato: "A Usuelli dico che anche lui ha bisogno del porto d'armi visto che le spara così grosse". Sulla stessa linea anche l’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato, che ha parlato di "diffamazione elettorale".

Sala: "Non commento"

Ha scelto invece di non commentare il caso il sindaco Beppe Sala: "L'ho promesso ai milanesi di non cercare polemiche, per cui decideranno gli elettori milanesi dove sta la verità. Rimane il fatto che l'ho imparato sulla mia pelle, chi fa politica vive in una casa con le pareti di vetro quindi la trasparenza deve essere totale", le sue parole.

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