Massimo Adriatici, avvocato e assessore alla sicurezza del Comune di Voghera, si trova ora ai domiciliari ed è indagato per "eccesso colposo in legittima difesa" secondo fonti vicine alla procura. Il sindaco ha comunicato che l'uomo si è "autosospeso" dalla giunta
Massimo Adriatici (CHI È), avvocato e assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera (Pavia), è stato arrestato con l'accusa di aver esploso il colpo di pistola che ieri sera, poco dopo le 22, ha ucciso un uomo di 39 anni di nazionalità marocchina in piazza Meardi a Voghera. Adriatici si trova ora agli arresti domiciliari ed è indagato per eccesso colposo in legittima difesa. Sul fatto stanno indagando i carabinieri. Nel frattempo, Adriatici si è "autosospeso" dalla giunta. Ad annunciare l'uscita, per il momento temporanea, è stata il sindaco Paola Garlaschelli, che dall'ottobre scorso guida il Comune oltrepadano (L'UDIENZA DI CONVALIDA DEL FERMO - LE PAROLE DEL LEGALE DELLA VITTIMA).
L'omicidio
A quanto emerge dai primi accertamenti, Adriatici avrebbe esploso un colpo di pistola (che a quanto si è appreso deteneva regolarmente) contro il 39enne dopo una lite tra i due, avvenuta davanti a un bar. Soccorso dagli operatori del 118 alle 22.17, il ferito è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale di Voghera (Pavia). Le sue condizioni, che all'inizio non sembravano preoccupanti, si sono aggravate rapidamente sino alla morte avvenuta nella notte in ospedale.
La vittima si chiamava Youns El Boussetaoui, irregolare su suolo italiano e con numerosi precedenti: minacce, resistenza a pubblico ufficiale, spaccio, evasione, guida in stato di ebbrezza e senza patente, falso, porto di armi atte a offendere.
L'assessore: "Colpo sparato involontariamente"
L'assessore ha raccontato ai carabinieri di Pavia che il colpo sarebbe partito dalla sua arma accidentalmente. Secondo la sua versione, l'uomo sarebbe caduto a terra per uno spintone e in quel mentre sarebbe partito un colpo, uno solo, ma fatale. Dalla Procura di Pavia precisano che in un primo momento l'arresto da parte dei carabinieri, con l'ok del pm Roberto Valli, è stato effettuato per omicidio volontario con misura dei domiciliari. L'imputazione poi è stata cambiata in eccesso colposo in legittima difesa, che prevede le pene dell'omicidio colposo, dopo che sono stati sentiti i testimoni. Il pm però non ha deciso per la liberazione malgrado il cambio di imputazione. Tra oggi e domani manderà la richiesta al gip e dovrà valutare se e quale misura cautelare chiedere. Adriatici resterà ai domiciliari almeno fino all'udienza di convalida dell'arresto, che si potrebbe tenere tra domani e dopodomani.
La dinamica
Intanto sono in corso di audizione i testimoni di quanto accaduto. Secondo quanto accertato dai carabinieri, davanti al bar in piazza Meardi la vittima avrebbe avvicinato alcuni clienti del locale, in stato di alterazione forse dovuto ad alcolici, ma sarà l'autopsia a confermarlo. Non risulta, al momento, che il 39enne abbia importunato in particolar modo una ragazza, come affermato da Angelo Ciocca, eurodeputato leghista, ma le esatte circostanze sono ancora al vaglio del Nucleo investigativo dell'Arma di Pavia. Di certo il 39enne "ha cominciato a importunare i presenti, ha riferito il Comandante provinciale di Pavia, colonnello Luciano Calabrò. L'assessore, che proprio nei giorni scorsi aveva dato vita a una campagna contro l'eccesso di sostanze alcoliche per strada, ha visto tutto ed è intervenuto, chiamando poi con il cellulare le forze dell'ordine. Lo straniero se ne sarebbe accorto e gli si sarebbe avvicinato in modo minaccioso, spintonandolo", ma questa circostanza è ancora da chiarire. E' stato in quel momento che è partito il colpo che ha raggiunto il 39enne, da molto vicino "in pieno petto, sopra il capezzolo sinistro". Un calibro piccolo, presumibilmente un 22, che raramente è mortale ma che deve essere penetrato in profondità e aver provocato una emorragia interna. Potrebbero essere decisive nelle indagini anche le telecamere di sorveglianza della zona e, in particolare, una che si trova proprio in piazza Meardi, vicino allo spiazzo davanti al bar dove è avvenuto l'omicidio.
Colpo di pistola sparato dopo una spinta
A quanto si apprende da ambiente investigativi, il colpo sarebbe partito dopo che l'assessore aveva ricevuto una spinta. Al momento non risulterebbe il lancio della bottiglia di birra da parte della vittima contro Adriatici, come invece sostenuto in precedenza da un testimone. La bottiglia potrebbe però essere stata lanciata dall'uomo nella fasi precedenti quando stava infastidendo delle persone davanti al bar. È stato confermato che El Boussetaoui non aveva alcuna arma con sé.
L'arrestato
Adriatici, originario di Voghera, è assessore alla Sicurezza nella giunta di centrodestra guidata dal sindaco Paola Garlaschelli da ottobre del 2020. Eletto nelle file della Lega, è titolare di un noto studio di avvocatura. Sul suo profilo Facebook l'avvocato risulta inoltre "docente di diritto penale e procedura penale presso Scuola allievi agenti Polizia di Stato Alessandria". Adriatici è stato "un collaboratore esterno del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali fino al 2017" dell'Università del Piemonte Orientale, dove si è laureato. Ha collaborato in modo occasionale con la Scuola di Polizia di Alessandria, dove era molto apprezzato dagli allievi agenti. In un'intervista alla Provincia Pavese del 29 marzo 2018 aveva affermato che "L'uso di un'arma deve essere giustificato da un pericolo reale" e che "sparare deve essere l'extrema ratio, l'ultima possibilità da mettere in atto se non ne esistono altre". Adriatici era diventato un legale affiancando alla libera professione l'insegnamento.
Il passato da poliziotto
In passato era stato un poliziotto proprio nella cittadina in cui è avvenuto l'omicidio. Entrato nel 1995 in polizia come agente, aveva vinto il concorso per passare al grado di vice sovrintendente e ha poi lasciato la divisa nel 2011, dopo sedici anni di carriera come sovrintendente.
La sindaca di Voghera: “Confidiamo nell'operato della magistratura"
"Abbiamo appreso la tragica notizia che ha coinvolto il nostro assessore. Attualmente non conosciamo la dinamica dei fatti, restiamo in attesa di avere maggiori informazioni e confidiamo nell'operato della magistratura", ha affermato la sindaca di Voghera commentando l'accaduto. "Nel frattempo l'assessore ci ha comunicato la sua autosospensione sino all'esito del giudizio che lo vede indagato", ha ribadito Garlaschelli.
Le reazioni della politica
"Quello che è accaduto a Voghera è inquietante e desta sgomento e rabbia. E' inaccettabile che un uomo disarmato possa perdere la vita per un colpo d'arma da fuoco partito in pubblica piazza, come se fossimo nel Far West", commenta la deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti, sottolineando che "Saranno le autorità adesso a ricostruire la dinamica e le eventuali responsabilità dell'assessore".
"Che nelle fila della Lega venissero eletti individui di dubbia moralità lo sapevamo da tempo ma quanto accaduto a Voghera è realmente troppo". Così Fabrizio Baggi, segretario regionale della Lombardia di Rifondazione Comunista, e Piero Rusconi, segretario provinciale di Pavia, in una nota congiunta. "Non ci sono parole per esprimere la gravità di un gesto criminale come quello compiuto dall'avvocato/assessore Massimo Adriatici che, non escludiamo, abbia tra le altre cose l'aggravante della matrice razzista", evidenziano chiedendo che "la Lega renda conto dell'accaduto".
Salvini: "A Voghera si fa strada l'ipotesi della legittima difesa"
"Altro che Far West, a Voghera si fa strada l'ipotesi della legittima difesa", replica il leader della Lega, Matteo Salvini, in un video sulle sue pagine social. "Aspettiamo la ricostruzione dei fatti, non ci sono cittadini che con il legittimo possesso delle armi vanno in giro a sparare, a fronte di una aggressione come estrema ratio - aggiunge Salvini - ovviamente la difesa è sempre legittima".
Prc: "Per Salvini è normale un assessore armato?"
"A Voghera nella regione più ricca d'Italia un assessore leghista fa lo sceriffo e ammazza una persona di 39 anni perché forse ubriaca. Salvini difende l'autore dell'omicidio con un video in cui ci spiega che si tratta di una brava persona. Per Salvini è normale che un assessore giri per la città armato di pistola per garantire la sicurezza. Non parliamo di barbarie per rispetto dei barbari. Questo personaggio non è stato neanche portato in galera ma è a casa ai domiciliari. La vittima d'altronde è un cittadino straniero di nazionalità marocchina e evidentemente il magistrato ha un atteggiamento di comprensione verso un indagato per omicidio volontario aggravato da futili motivi". A dichiararlo, Maurizio Acerbo e Gianluca Schiavon, segretario nazionale e responsabile giustizia di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. "Sembra di essere nel sud degli Stati Uniti negli anni '50 ma è il profondo nord odierno - proseguono - Cosa avrebbero detto i fascioleghisti se le parti fossero rovesciate? Se un immigrato avesse ammazzato un loro assessore e non lo avessero messo in galera? L'assassinio di Voghera mostra per l'ennesima volta il grado di pericolosità della demagogia leghista che non a caso attira personaggi violenti e pericolosi. Era un sostenitore di Salvini Traini, solo per citare un caso, l'autore della tentata strage di Macerata. È anche inquietante che un assessore che gira di sera con la pistola con la sicura tolta e il colpo in canna come nel far west sia anche docente di corsi per la polizia. È emblematico - concludono - che questo omicidio coincida col ventennale di Genova 2001".
Letta: “Ora stop alle armi private”
"Oggi a Voghera un uomo è morto, per colpa di una pistola. È un giorno triste. Saranno inquirenti e autorità giudiziarie a decidere. Nessuno si sostituisca a loro. Ma una cosa dobbiamo e possiamo farla: StopArmiPrivate. In giro con le armi solo poliziotti e carabinieri", ha scritto su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.
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