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Caso Eni: Csm convoca procuratori aggiunti di Milano, non De Pasquale

Lombardia

Il provvedimento si inserisce nell'ambito dell'attività di "vigilanza" avviata per verificare se si sono determinate situazioni di incompatibilità ambientale o funzionale negli uffici giudiziari di Milano a partire dalle vicende del caso Eni

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I procuratori aggiunti di Milano, tranne Fabio De Pasquale, tra i pm indagati a Brescia, sono stati convocati dal Csm nell'ambito dell'attività di "vigilanza" avviata per verificare se si sono determinate situazioni di incompatibilità ambientale o funzionale negli uffici giudiziari di Milano a partire dalle vicende del caso Eni. Convocati gran parte dei vice del Procuratore capo Francesco Greco, alcuni pm, il Presidente del Tribunale Roberto Bichi e il giudice Marco Tremolada, che ha presieduto il collegio che ha assolto tutti gli imputati per la vicenda su Opl245. Le convocazioni sono state fissate per il 26 e il 27 luglio.

I magistrati convocati dal Csm

Oltre alle convocazioni di Letizia Mannella e di Tiziana Siciliano, rispettivamente responsabili del dipartimento fasce deboli e di quello ambiente, salute e lavoro e dei pm Francesca Crupi e Alberto Nobili, la prima commissione del Csm ha chiamato, da quanto si è saputo, Maurizio Romanelli (anticorruzione) Eugenio Fusco (frodi e tutela dei consumatori, reati informatici) e Laura Pedio (criminalità comune), titolare dell'inchiesta sul cosiddetto 'falso complotto Eni'. Non si esclude l'audizione anche di Riccardo Targetti (crisi di impresa) e Alessandra Dolci (Dda) ed è altamente probabile anche quella di Greco, anche se per ora non è ancora stato contattato. Al momento, come è stato riferito, nessuna convocazione per Fabio De Pasquale, coordinatore del dipartimento affari internazionali - reati economici transnazionali, ma anche titolare assieme al pm Sergio Spadaro del fascicolo Eni/Shell-Nigeria. Entrambi sono indagati a Brescia per rifiuto di atti di ufficio. Tra coloro che sono stati convocati c'è anche il pubblico ministero Gaetano Ruta che ha lavorato su casi di corruzione internazionale e da poco passato alla procura europea. La sua collega Crupi fa parte del pool guidato da Pedio ma è stata anche il quota 'esterna' al dipartimento di De Pasquale. Si può presumere che l'attività di vigilanza del Consiglio Superiore riguardi pure la gestione di altri fascicoli in aggiunta a quelli con al centro la compagnia petrolifera italiana e terreno di scontro non solo all'interno degli uffici della Procura milanese ma anche, come è venuto a galla dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione per la vicenda nigeriana, tra pm e Tribunale. La procura bresciana che sta indagando su due fronti, oltre al pm Storari, anche lui non convocato, ha iscritto per rivelazione del segreto d'ufficio e avrebbe interrogato pure l'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo.