Bimbo si fa male all'asilo, indagata la sindaca di Crema

Lombardia
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L'incidente è avvenuto lo scorso ottobre in un asilo comunale, il piccolo si era ferito la mano con il cardine di una porta tagliafuoco procurandosi lesioni non permanenti da schiacciamento. Al primo cittadino, in concorso con altri, si contesta di aver omesso l'installazione di dispositivi idonei ad evitare la chiusura automatica della porta. I sindaci Sala, Gori e Decaro (presidente Anci): "Non si può andare avanti così"

La sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, ha ricevuto un avviso di garanzia per un incidente accaduto nell'asilo comunale della città dove, lo scorso ottobre, un bimbo si era ferito la mano nel cardine di una porta tagliafuoco, procurandosi lesioni da schiacciamento al terzo e al quarto dito della mano sinistra. Il bimbo ha riportato lesioni non permanenti ma comunque tali da richiedere cure per tre mesi. È stato la stessa prima cittadina della città, in provincia di Cremona, a dare notizia di essere indagata nel corso dell'ultimo consiglio comunale. Ora alla sindaca, in concorso con altri, si contesta di aver omesso l'installazione di dispositivi idonei ad evitare la chiusura automatica. L'accusa è di lesioni colpose.

Bonaldi: “Episodio per me fonte di grande avvilimento”

"Non vi nascondo che questo episodio - ha detto Bonaldi ai consiglieri comunali - fin dal suo accadere è stato per me fonte di grande avvilimento, lenito solo dal felice esito sanitario; tuttavia oggi è anche tempo di porre l'attenzione su un sistema che, a livello nazionale, necessita di interventi e correttivi, invocati anche da autorevoli opinionisti e studiosi in modo trasversale, che aumentino le tutele giuridiche a favore dei sindaci".

“Qualcosa nel sistema funziona in modo inadeguato”

"Se un bimbo si schiaccia due dita presso l'asilo nido comunale, fortunatamente senza riportare danni permanenti, ed il sindaco riceve un avviso di garanzia, mi pare evidente che qualcosa nel sistema (non nel caso specifico, lo ribadisco e rinnovo la mia piena fiducia nella magistratura), funzioni in modo inadeguato", ha proseguito il sindaco Bonaldi nel suo intervento in consiglio comunale. "Del resto - ha aggiunto - se oggi per trovare candidati disponibili è necessario un lunghissimo percorso di persuasione, è perché servire la propria comunità è diventato troppo rischioso" e "lo dimostrano situazioni dolorose come quella recentemente tornata alla ribalta con l'assoluzione in secondo grado di Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi perché il fatto non sussiste, nel frattempo la gogna mediatica aveva demolito prima l'uomo e poi l'amministratore". Bonaldi ha citato anche i casi dell'assoluzione per Virginia Raggi e della condanna per Chiara Appendino e "non è un caso che la medesima abbia dichiarato la sua indisponibilità ad un secondo mandato, circostanza che in un contesto normale sarebbe molto anomala, perché ciascun sindaco o sindaca ha voglia ed è orgoglioso di portare avanti quanto ha seminato". "Mi auguro che questa nostra vicenda, dai contorni meno gravi di quelli appena citati, e forse per questo forse ancora più paradossale, contribuisca ad accelerare una riflessione seria a livello nazionale", ha concluso.

"Responsabilità sproporzionate"

"I miei colleghi conoscono il problema - ha continuato Bonaldi parlando all'Ansa -. Le responsabilità che hanno i sindaci sono obiettivamente sproporzionate ed eccessive, direi anche meglio: non ben circostanziate". Bonaldi comunque ha "notato una reazione pacata e interessata dei cittadini", "verso i quali cerco sempre di mantenere un approccio aperto e sincero" e la loro reazione "anche da questo punto di vista è incoraggiante", ha detto. "Si fa strada il concetto per cui davvero un avviso di garanzia, per quanto spiacevole, non è una condanna - ha detto il primo cittadino della città lombarda il cui secondo mandato scade nel 2022 -. Così come mi sembra che sia stato compreso che parlare dei sindaci e del rischio del loro lavoro non è assolutamente criticare la magistratura". Alla domanda se dopo questo episodio abbia ancora voglia di amministrare la città risponde: "Naturalmente, non credo basti e non sarebbe giusto bastasse questo episodio per mettere in discussione il mio amore per la mia città e l'impegno amministrativo". "In generale, politicamente parlando e parafrasando il grande Battiato, 'mi spinge a impegnarmi con ancora più volontà'", ha aggiunto.

Presidente Anci: “Insieme a Stefania siamo tutti indagati”

"Insieme a Stefania siamo tutti indagati, se lo Stato non cambia regole ci costituiremo parte civile", ha affermato il presidente dell'Anci, Antonio Decaro. "Quanto accaduto è l'ennesima testimonianza di quello che l'Anci e tutti i sindaci Italiani stanno denunciando ormai da tempo", ha aggiunto Decaro. "Non è nostra abitudine contestare le attività della magistratura ne metterne in discussione le scelte ma lo Stato deve metterci nelle condizioni di fare il nostro lavoro serenamente. Non chiediamo l'immunità o l'impunità, come abbiamo già scritto nell'appello del 2 marzo scorso, in occasione della vicenda che colpì Chiara Appendino, chiediamo solo di liberare i sindaci da responsabilità non proprie". "Così non è più possibile andare avanti", avverte Decaro. "E se non è stato sufficiente un accorato appello al Governo e al Parlamento, sottoscritto da quasi 4 mila sindaci italiani, per attirare l'attenzione di chi può e deve prendere provvedimenti su quanto sta accadendo, vorrà dire che sfileremo con le nostre 8 mila fasce, costituendoci 'parte civica', nell'aula di tribunale dove la sindaca di Crema dovrà forse un giorno presentarsi per difendersi da questa accusa. Saremo lì con lei, o con qualsiasi altro sindaco chiamato a difendersi da colpe che evidentemente non sono e non possono essere sue. Perché - conclude Decaro - non è la sindaca di Crema oggi ad essere stata indagata ma insieme a lei ci sentiamo tutti indagati. Primo o poi qualcuno dovrà rispondere quando l'Italia resterà un Paese senza sindaci".

Gelmini: "Cambiare regole su sindaci"

"Ho parlato con Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, per esprimerle la mia comprensione sul suo stato d'animo. Capisco lo scoramento dei primi cittadini che, a fronte di modeste gratificazioni, devono confrontarsi ogni giorno con problematiche complesse e con rischi concreti di essere perseguiti penalmente e civilmente anche per fatti che esulano dalla loro diretta responsabilità. Credo che il governo debba prendere in seria considerazione, in sede di rivisitazione del Testo Unico degli Enti, l'appello di Decaro e dell'Anci". Lo scrive sul suo blog Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie.

Il sindaco Sala: "Così non si può andare avanti"

Anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala sottolinea la necessità di un cambiamento radicale. "Io sono tra i sindaci che dicono che così non si può andare avanti", commenta. "Mi pare che ci sia un largo consenso su questo e mi aspetto che ci sia anche qualche azione decisa da parte dei sindaci". "Abbiamo varie chat tra sindaci e gli animi stamattina erano molto caldi, - ha continuato a margine dell'evento elettorale 'Milano. Riformisti al lavoro' - il livello di esasperazione a questo punto è altissimo. Credo che l'esempio della sindaca di Crema sia un buon esempio perché non essendo una questione drammatica non si presta a strumentalizzazioni ma fa capire come ormai a noi può arrivare un avviso di garanzia per questioni così". "C'è una porta che doveva essere controllata nella chiusura automatica e c'è una legge che dice nelle scuole devono essere evitate situazioni del genere, spigoli, ecc. È giusto? Sì, ma allora cosa facciamo, chiudiamo le scuole per tre o quattro anni per rifare tutto e poi quando sono veramente in sicurezza le riapriamo?", si chiede il primo cittadino.

Criticità evidenziate anche da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. “Avviso di garanzia a Stefania Bonaldi, sindaca di Crema, perché un bambino dell’asilo si è chiuso due dita nel cardine di una porta tagliafuoco, senza conseguenze permanenti. L’accusa: avrebbe dovuto impedire che la porta si chiudesse automaticamente. Ma si può andare avanti così?”, si è chiesto il primo cittadino in un post su Twitter.

Solidarietà da parte di Virginia Raggi

"Solidarietà a Stefania Bonaldi sindaca di Crema che ha ricevuto avviso di garanzia perché un bimbo dell'asilo si è ferito schiacciandosi le dita in una porta. Serve più chiarezza su nostre responsabilità per evitare blocco azione amministrativa. Noi sindaci sempre in prima linea". Lo scrive su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi. 

Letta: "I primi cittadini vanno tutelati"

"I sindaci hanno enormi responsabilità, poche risorse, molti, troppi rischi. A loro e agli amministratori locali che spesso fanno come il servizio civile per le loro comunità lavorando ogni giorno a mani nude, va il massimo del sostegno del Partito Democratico". Lo sostiene, secondo quanto riferiscono Fonti del Nazareno, il segretario del Pd Enrico Letta. "Mancanza di risorse e organici all'osso non possono trasformarsi - proseguono le stesse fonti- in una punizione dei primi cittadini che garantiscono ogni giorno, anche per conto dello Stato centrale, la coesione sociale nel Paese. La vicenda di Crema è la spia di una malattia che va risolta. La questione che pongono il coordinatore dei sindaci Pd Ricci e il presidente dell'Anci Decaro è dirimente e tutte le forze politiche hanno la responsabilità di trovare risposte all'altezza. Amministratori e gruppi parlamentari del Pd sono al lavoro per superare questa condizione non più tollerabile", ribadiscono le stesse fonti.

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