Una prima richiesta di revoca della misura cautelare in carcere per potersi curare in una struttura privata presentata dalla difesa dell'imprenditore era stata bocciata lo scorso febbraio
Il gip di Milano, Tommaso Perna, ha respinto per la seconda volta la richiesta degli arresti domiciliari in una casa di cura privata, dove potersi disintossicare, avanzata tramite i suoi legali da Alberto Genovese, l'imprenditore del web in carcere a San Vittore dallo scorso novembre con l'accusa di aver stordito con un mix di droghe e violentato due ragazze, tra Milano e Ibiza. Una prima istanza di revoca della misura cautelare in carcere per potersi curare in una struttura privata era stata bocciata lo scorso febbraio. Il giudice nelle prossime ore dovrebbe anche decidere sulla richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura per le due presunte violenze sessuali di cui risponde Genovese. Tra fine maggio e i primi di giugno è invece atteso il deposito della perizia che stabilirà se l'imprenditore, per le sue condizioni di salute, è compatibile o meno con il carcere. Per luglio, infine, dovrebbe arrivare una relazione peritale sugli audio delle telecamere installate per la videosorveglianza interna di 'Terrazza Sentimento’.