Covid, Galli: "Situazione a rischio, queste chiusure non bastano"

Lombardia
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Così l'infettivologo: "I ragazzi si ammalano meno degli adulti, ma con le varianti si contagiano di più e portano il virus a genitori e nonni"

L'arancione scuro come soluzione non basta. L'infettivologo Massimo Galli, intervistato da La Stampa, auspica "chiusure decisamente più marcate". Tutta l'Italia in rosso? "Le regioni che non lo sono ancora ci finiranno presto - afferma -. La situazione si complica e siamo sempre all'inseguimento del virus. È da fine dicembre che parliamo della variante inglese, più contagiosa del 40% come la brasiliana, e ora sta diventando prevalente. Le scuole e i ritrovi di giovani - spiega - sono stati un volano per la terza ondata. I ragazzi si ammalano meno degli adulti, ma con le varianti si contagiano di più e portano il virus a genitori e nonni". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO)

"La catena del contagio sta arrivando ai più fragili"

Sui contagi, Galli ha proseguito: "La catena del contagio sta arrivando ai più fragili. Ci possono essere dei giovani, ma sono soprattutto anziani". Certo, "la vaccinazione di sanitari, Rsa e un crescente numero di anziani proteggerà in parte le categorie a rischio, ma bisognerà trattenere il fiato fino all'arrivo della bella stagione e di maggiori forniture di dosi". AstraZeneca si può dare anche agli anziani? "A questo punto direi clamorosamente di sì. Tutti i vaccini evitano di finire in ospedale e vanno usati il più possibile", risponde. "Lo Sputnik? Non siamo San Marino e, con rispetto parlando, neppure l'Ungheria. Meglio aspettare" l'Ema.

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