Minacce a Liliana Segre dopo il vaccino anti-Covid, perquisizioni e sequestri a 2 persone

Lombardia
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I destinatari dei provvedimenti, nati dall'inchiesta sulle minacce e gli insulti online rivolti alla senatrice il giorno in cui si sottopose al vaccino anti-covid, sono un pensionato della provincia di Cagliari e un 40enne del Viterbese

Perquisizioni e sequestri sono stati effettuati questa mattina nei confronti di un pensionato della provincia di Cagliari e un 40enne del Viterbese nell'ambito delle indagini sulle minacce aggravate dall'odio razziale rivolte online alla senatrice Liliana Segre il giorno in cui si sottopose al vaccino anti-covid. Le minacce e gli insulti erano contenuti nei commenti sotto un post pubblicato dalla stessa senatrice il 18 febbraio scorso. I due sono indagati per diffamazione Ad eseguire l'operazione di questa mattina sono stati gli uomini della polizia polizia postale e della Digos su disposizione del responsabile dell'antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

L'inchiesta sugli insulti e le minacce alla senatrice

Le indagini hanno permesso agli investigatori di individuare i presunti autori dei commenti antisemiti più aggressivi apparsi sui social sotto il post in cui il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ringrazia la senatrice per la sua testimonianza subito dopo essere stata vaccinata contro il Covid lo scorso 18 febbraio. Gli inquirenti hanno effettuato a casa dei due indagati la perquisizione e ispezionato i loro computer, cellulari e altri sistemi informatici e di telecomunicazione. L'operazione ha consentito di riscontrare le ipotesi investigative e di acquisire ulteriori elementi probatori sui dispositivi informatici adesso al vaglio degli specialisti della Postale. L'immagine della senatrice, sopravvissuta ad Auschwitz, ritratta nell'atto di sottoporsi a vaccinazione al Fatebenefratelli di Milano nel primo giorno della campagna lombarda dedicata agli over 80 e rimbalzata sul web, aveva "scatenato" commenti intrisi di sentimenti antisemiti e di profondo odio razziale e così violenti al punto da indurre la Procura milanese ad aprire immediatamente un fascicolo.

Gli indagati

I due indagati, il 75enne di Porto Scuso e un panettiere 40enne che ha perso il lavoro per il Covid, sarebbero simpatizzanti di destra ma non risultano legati ad alcun gruppo. Questa mattina quando gli investigatori hanno effettuato le perquisizioni nelle loro abitazioni hanno ammesso gli addebiti. Il primo però avrebbe aggiunto che si sarebbe trattato di 'libertà di espressione' e il secondo, invece, ha chiesto scusa. Altre persone sono in via di identificazione.

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