Riteniamo che il piano vaccinale sia una priorità per tutto il Paese - ha affermato il presidente della regione dopo che è saltata la presa in esame del piano da parte del Cts - e che non debba sottostare a logiche di parte". Oggi 1.625 nuovi contagi su 29.479 tamponi
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"Trovo incredibile che il ministero della Salute abbia deciso di bloccare la valutazione, prevista per oggi da parte del Cts, del piano vaccinale di massa della Lombardia". Lo ha dichiarato il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo che è saltata la presa in esame del piano messo a punto da Guido Bertolaso. Sulla questione il capo di gabinetto del ministero della Salute ha scritto in una lettera inviata al Cts che il piano vaccini "ha valenza nazionale" e dunque "ogni atto delle singole Regioni diretto a intervenire sulla materia può essere valutato dal ministro della Salute in ragione della necessità di azioni coordinate ed omogenee su tutto il territorio nazionale".
Sono 1.625 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati in Lombardia su 29.479 tamponi effettuati (di cui 19.472 molecolari e 10.007 antigenici), con un tasso di positività del 5,5% (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).
17:53 - Piano Lombardia, ipotesi vaccinazioni di massa dal 12 aprile
Mentre è in fase di conclusione la prima fase della campagna vaccinale anti-Covid in Lombardia, che ha visto coinvolte 319.952 persone (pari al 93% del target), tra personale sanitario ed ospiti delle Rsa, Regione Lombardia ha preparato e presentato al Cts il suo Piano organizzativo vaccinale di massa (il cosiddetto 'Piano Bertolaso'), che dovrebbe portare entro il mese di giugno a vaccinare 6,6 milioni di persone con le vaccinazioni di massa che (aggiungendosi alle persone già vaccinate nella Fase 1, gli under 17 e chi ha varie patologie che non saranno vaccinati) raggiunge un totale di 10,2 milioni di lombardi. Il piano, che ANSA ha visionato, e la cui valutazione da parte del Cts è stata per il momento bloccata per volere del ministero della Sanità, dovrebbe prendere il via a partire dal 12 aprile, dopo la vaccinazione della rete sanitaria extra-ospedaliera, della rete territoriale e delle rimanenti ulteriori professioni sanitarie (fase 1 bis) e quella degli ultra ottantenni (fase 1 ter). La campagna vaccinale di massa dovrebbe durare 17 settimane e concludersi, disponibilità dei vaccini permettendo, entro il 21 giugno. Secondo il cosiddetto 'Piano Bertolaso', dopo che nelle prossime otto settimane si lavorerà con centri vaccinali distribuiti e con una prima limitata capacità di centri vaccinali massivi, da metà aprile queste strutture cominceranno a lavorare a pieno ritmo. Sono due le ipotesi di divisione in centri vaccinali: uno scenario che prevede poche strutture (39, di cui 9 a Milano) e uno che prevede tante strutture (66, di cui 15 a Milano). Quattro le tipologie di formato dei centri vaccinali, che andranno da quelli molto grandi (l'unico in Lombardia è il Padiglione 3 Fiera di Milano, una struttura da 13mila mq, con la possibilità di 16.500 vaccinazioni al giorno) a quelli grandi (da 5mila a 9mila mq, con la possibilità di vaccinare fino a 9mila persone al giorno), fino ai medi (circa 3.500 mq, massimo 5.500 vaccinazioni quotidiane) e i piccoli (strutture sotto i 1000 mq, con la possibilità di vaccinare fino a 800 persone al giorno). Secondo il Piano Bertolaso, la fase di vaccinazione massiva richiederà, nella sua fase più acuta, fino a 6.800 unità di personale sanitario.
17:30 - In Lombardia 1.625 nuovi casi su 29.479 tamponi
Sono 1.625 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati in Lombardia su 29.479 tamponi effettuati (di cui 19.472 molecolari e 10.007 antigenici), con un tasso di positività del 5,5%. Sono 363 le persone ricoverate in terapia intensiva, una in più di ieri, e 3.553 quelle negli altri reparti, più 62. I decessi sono stati 55, per un totale complessivo di 27.559. Per quanto riguarda le province, sono 351 i nuovi casi nella città metropolitana di Milano, di cui 168 a Milano città, 239 a Brescia, 93 Monza e Brianza, 357 a Varese, 211 a Como, 71 a Mantova, 92 a Pavia, 66 a Bergamo, 25 a Cremona, 42 a Lecco, 24 a Lodi e 10 a Sondrio.
15:58 - Ministero della Salute: "Piano vaccini è nazionale"
Il piano vaccini "ha valenza nazionale" e dunque "ogni atto delle singole Regioni diretto a intervenire sulla materia può essere valutato dal ministro della Salute in ragione della necessità di azioni coordinate ed omogenee su tutto il territorio nazionale". Lo scrive il capo di gabinetto del ministero della Salute in una lettera inviata al Cts in merito al piano della Lombardia, sottolineando la necessità di un "raccordo" tra le iniziative delle Regioni con le prescrizioni nazionali. Da parte del ministero ci sarà comunque un esame "rapido e costruttivo" del piano, "purché in linea con le indicazioni del piano nazionale".
15:30 - Fontana: "Incredibile l'alt sulla valutazione del piano Bertolaso"
"Trovo incredibile che il ministero della Salute abbia deciso di bloccare la valutazione, prevista per oggi da parte del Cts, del piano vaccinale di massa della Lombardia". Lo ha dichiarato il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo che è saltata la presa in esame del piano messo a punto da Guido Bertolaso. Fontana ha spiegato che "il piano era stato inviato ieri, da me e dalla vicepresidente Moratti, come contributo lombardo e best practice da proporre anche a livello nazionale. Il piano vaccinale, coordinato da Guido Bertolaso, si propone infatti di vaccinare 10 milioni di italiani residenti in Lombardia, un sesto della popolazione nazionale. Riteniamo che il piano vaccinale sia una priorità per tutto il Paese e che non debba - ha concluso il governatore - sottostare a logiche di parte".
15:21 - Alzano, agli atti nessun ordine scritto sulla riapertura del pronto soccorso
Negli atti acquisiti fino a ora dalla Procura di Bergamo, che indaga su presunte responsabilità nelle morti per Coronavirus nella provincia tra le più colpite dalla pandemia, non è stato trovato un solo atto scritto che disponesse la riapertura del Pronto soccorso dell'ospedale di Alzano, chiuso e poi riaperto dopo alcune ore per la scoperta di due casi di covid il 23 febbraio dell'anno scorso. In questo filone d'inchiesta sono indagati anche Francesco Locati e Roberto Cosentina, dg ed ex direttore sanitario dell'Asst Bergamo Est, che avrebbero dichiarato il falso "in atti pubblici" quando, scrissero che erano state adottate "tutte le misure previste", mentre in realtà era "incompleta" la "sanificazione del PS e dei reparti del Presidio". L'inchiesta procede per epidemia colposa con l'aggravante "della morte di più persone" e quello sul Pronto soccorso dell'ospedale di Alzano è solo uno dei tre filoni dell'indagine del procuratore Antonio Chiappani e dell'aggiunto Maria Cristina Rota: gli altri riguardano la mancata applicazione della zona rossa ad Alzano e Nembro e le morti nelle Rsa. Vi è poi il capitolo delle scelte che sarebbero state fatte senza seguire nemmeno il piano pandemico in vigore che risulta non aggiornato dal 2006. Nelle settimane scorse, i pm bergamaschi erano stati a Roma dove avevano sentito come testimoni tra gli altri, il ministro della Salute Roberto Speranza, il numero uno dell'Iss Silvio Brusaferro, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e altri tecnici.
15:17 - Quasi cinquemila controlli nel Pavese, 65 sanzioni
Sono stati quasi 5mila i controlli effettuati dalle forze dell'ordine in provincia di Pavia a partire da lunedì 1 febbraio, giorno in cui la Lombardia è tornata ad essere "zona gialla". A fornire i dati è stata oggi la Prefettura. Le persone controllate sono state complessivamente 4.945: per 65 di loro sono scattate le sanzioni amministrative previste dal mancato rispetto delle norme anti-Covid. Il monitoraggio ha riguardato anche 321 tra attività commerciali e locali, con 10 sanzioni comminate.
14:34 - Cna Lombardia: “Indicatori economici giù come in guerra”
"I dati più recenti elaborati dal nostro centro studi stimano una caduta dei principali indicatori economici assimilabile a quella di un regime di guerra: Pil 2020 al -9,8%, consumi al -11,1%, investimenti al -8,2%". Ad affermarlo è stato il Presidente di Cna Lombardia, Daniele Parolo, presentando in una conferenza stampa congiunta i risultati del secondo focus relativo all'impatto del Covid 19 sull'economia del territorio, secondo quanto emerso dallo studio effettuato dall'Osservatorio economia e territorio per Cna Veneto e Cna Lombardia. "Il dato relativo agli investimenti - ha aggiunto Parolo - ha in realtà contenuto le perdite previste dalle precedenti stime di ottobre (-13%), a testimonianza della grande resilienza del tessuto produttivo lombardo. Sarà fondamentale rigenerare fiducia, nelle famiglie e nelle imprese. La domanda interna costituirà il vero discrimine per una ripresa robusta e non solo trainata dall'export, pure decisivo per i segmenti più avanzati del mondo imprenditoriale".
11:26 - Lombardia chiede di aprire ristoranti per hotel senza servizio
Consentire agli alberghi privi di servizi di ristorazione di utilizzare, solo per la loro clientela, i ristoranti presenti nelle vicinanze delle strutture ricettive. È questa la proposta di Regione Lombardia in vista della riapertura degli impianti sciistici e, più in generale, del turismo lombardo. "Seppur la via maestra rimanga quella di consentire la ristorazione fino alle ore 22.00, la riapertura degli impianti sciistici e più in generale il rilancio del turismo lombardo, - spiegano gli assessori regionali Guido Guidesi (Attività Produttive), Lara Magoni (Tusimo) e Massimo Sertori (Montagna) - è fondamentale trovare subito una soluzione al problema delle strutture ricettive non dotate di ristorante, che stanno soffrendo in maniera importante la crisi economica". "L'idea - spiegano da Regione Lombardia - nasce dall'analogo sistema che consente alle imprese di attivare apposite convenzioni con i ristoranti locali allo scopo di utilizzarli come mense aziendali. In questo modo si darebbe l'opportunità agli alberghi di tornare a lavorare in modo adeguato e con servizi di qualità, ovviamente tenendo sempre al primo posto il rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione”.
6:59 - In Lombardia 895 nuovi contagi a fronte di 13.920 tamponi
In Lombardia si sono registrati 895 nuovi contagi a fronte di 13.920 tamponi tamponi effettuati, il rapporto tra test eseguiti e casi positivi è del 6,4%. Quattro i nuovi ricoverati in terapia intensiva, mentre quelli ricoverati non in terapia intensiva sono stati 24 (per un totale di 3.491). I morti sono stati 51 per un totale di 27.504. Per quanto riguarda i nuovi casi per provincia: a Milano 327 di cui 164 a Milano città, a Bergamo 73, 22 a Brescia, 14 a Como, così come a Cremona; a Lecco 45, a Lodi 21 a Mantova sette. Centodue a Monza e Brianza, a Pavia 21, 31 a Varese e nessuno a Sondrio.