Covid, a Milano 305 casi. Città in zona gialla: torna caffè al bar e pranzo fuori

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I milanesi hanno quindi riscoperto questa mattina il piacere del caffè al bar, magari seduti al tavolo in compagnia degli amici

 

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Milano, come tutta la Lombardia, ha iniziato la settimana con l'ingresso in zona gialla e i milanesi hanno quindi riscoperto questa mattina il piacere del caffè al bar, magari seduti al tavolo in compagnia degli amici, o del pranzo al ristorante.

Quest'oggi, in provincia di Milano si sono registrati 305 casi, di cui 156 in città (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).

18:20 – Vaccini, FdI Milano: “Non gettare soldi per nuovi padiglioni”

"Siamo convinti dell'importanza delle vaccinazioni in tempi brevi ma sollecitiamo la massima attenzione a non gettare via soldi pubblici investendoli in nuovi padiglioni senza cercare di sfruttare prima gli spazi già a disposizione". E' la richiesta dei consiglieri comunali di Fratelli d'Italia al Comune di Milano, Andrea Mascaretti ed Enrico Marcora, nel loro intervento durante la seduta che si tiene online. "Il progetto delle Primule ideato da Boeri sarebbe da realizzare solo se prima non si è trovato un accordo con i centri sportivi, le palestre, gli oratori o altre realtà pubbliche o privati - hanno spiegato -. In particolare i centri sportivi e gli oratori sono ora in grave difficoltà economica e la convenzione con i proprietari potrebbe sostenerli e dargli un minimo di ristoro economico. Quindi quanto prima si affronti tale opportunità di convenzioni".

17:45 - In provincia di Milano 305 casi

Con 17.151 tamponi effettuati è di 1.093 il numero di nuovi casi positivi al coronavirus registrato in Lombardia, una percentuale dunque del 6,3%. Sale a 371 il numero di ricoverati in terapia intensiva (+9), mentre scende leggermente quello dei pazienti negli altri reparti, 3.489 (14 meno di ieri). È invece di 52 il numero dei decessi che porta il totale complessivo a 27.150. Per quanto riguarda le province, a Milano si sono registrati 305 casi, di cui 156 in città; a Varese 223, a Brescia 169, a Como 119, a Monza 85, a Bergamo 47 , a Mantova 36, a Cremona 31, a Pavia 27, a Lecco 21, a Lodi 10 e a Sondrio 1.

15:37 - Milano riapre le mostre, ma chiede di non chiudere nel weekend

Con l'ingresso della Lombardia in zona gialla a Milano ci sarà una graduale riapertura di mostre e musei civici, dal lunedì al venerdì, come previsto dal governo. A partire dal 9 febbraio, come spiega il Comune, ci sarà l'apertura di tutte le mostre allestite nelle sedi espositive e nei musei civici. Alcuni musei e collezioni permanenti riapriranno invece al pubblico martedì 16 febbraio, mentre nella prima settimana di marzo , dal 2 al 7, in concomitanza con l'iniziativa Museocity (dal 4 al 7 marzo), una serie di inaugurazioni, iniziative artistiche e culturali darà, nelle intenzioni, il segno di una completa e definitiva rinascita dell'arte a Milano. Le nuove disposizioni che collocano Milano in zona gialla consentono la riapertura di musei e sedi espositive dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, ma secondo l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno non basta. "Ritengo imprescindibile tenere aperte le porte dei musei e degli spazi espositivi anche nel fine settimana, quando lavoratori, studenti e famiglie hanno la concreta possibilità di accedervi - ha sottolineato -. Occorre essere consapevoli che le esposizioni, che siano permanenti o temporanee, accompagnano i visitatori in un percorso di conoscenza personale e di crescita collettiva, quindi svolgono un servizio pubblico di grande valore per l'intera comunità".

13:57 - Scuola: da comitato Milano sondaggio su secondo lockdown

Il comitato A Scuola, supportato da un team di psicologi, ha stilato un questionario rivolto ai ragazzi tra 12 e 18 anni su questo ultimo periodo di isolamento e di didattica digitale. "Abbiamo voluto proseguire la strada aperta da Save the Children, che - spiegano dal comitato, che aveva fatto ricorso al Tar contro la Regione per il rientro a scuola - ha profilato 1000 studenti a dicembre scorso, e dare il nostro contributo. Ci pare infatti che gli effetti del secondo lockdown, quello da ottobre a gennaio, meritino un'attenzione particolare perché, mentre a marzo il sacrificio era condiviso da tutti, durante il secondo lockdown le pratiche restrittive hanno inciso soprattutto sulla scuola e sui giovani". Il sondaggio è pubblicato sul sito del comitato ed è stato già compilato da 700 ragazzi. I risultati saranno pubblicati in un documento realizzato in collaborazione con medici e psicologi. 

13:16 - Università: blitz con striscioni alla Statale di Milano

Blitz alla Statale di Milano, dove alcuni ragazzi del collettivo Kasciavit hanno appeso un grande striscione rosso con scritto 'Cos'è rimasto dell'università?'. "Tasse, alienazione, stress, disagio, disorganizzazione, Dad" la risposta scritta nello striscione appeso a fianco del principale. "Il dibattito sulla riapertura delle scuole superiori - spiegano gli universitari - continua ad infiammare lo spazio di discussione pubblica, ma mentre la Ministra Azzolina è continuamente sotto i riflettori dei media, il Ministro dell'Università e della Ricerca Manfredi sembra non esistere". "Dalla fine del primo lockdown a maggio 2020, ogni attività, dalle fabbriche agli uffici, dai negozi ai ristoranti, dai bar alle discoteche ha ottenuto, anche se per poco tempo, la riapertura, mentre la maggior parte dei nostri atenei - ricordano gli studenti - ha riaperto solo a inizio settembre, e quasi solo in modalità mista. Riaperture che non sono state decretate a livello nazionale: ogni ateneo infatti ha avuto la possibilità di decidere su come erogare le lezioni e come svolgere esami, lauree, laboratori e tirocini. Situazione che chiaramente ha palesato le disuguaglianze economiche tra regione e regione e tra università e università, realizzando un piano didattico disomogeneo e classista". "Non solo la chiusura delle università ha dimostrato ancora una volta che il modello di università libera e accessibile a tutti è solo di facciata, che le disuguaglianze esistono e che il successo dipende dalle possibilità economiche e dal contesto di partenza, ma anche che la didattica online rappresenta un tragico impoverimento culturale per il nostro paese". 

13:08 - Milano è gialla, torna caffè al bar e pranzo fuori

Milano, come tutta la Lombardia, ha iniziato la settimana con l'ingresso in zona gialla e i milanesi hanno quindi riscoperto questa mattina il piacere del caffè al bar, magari seduti al tavolo in compagnia degli amici, o del pranzo al ristorante. Niente più asporto quindi per gli amanti del rito del caffè, come Maria Pia che ha spezzato la mattinata con un espresso in un bar della zona del centro: "mi mancava moltissimo il caffè al bar sono contenta, ma non mi basta perché vorrei spostarmi tra regioni, la libertà è sempre a metà". "Siamo contente perché almeno c'è la possibilità di condividere un tavolo insieme a un'amica", ha aggiunto Senait mentre sorseggia il cappuccino in compagnia dell'amica che non vede da mesi. I ritmi sono quelli di un lunedì mattina dove tanti milanesi sono ancora in smart working: "questa mattina è andata ma certamente non abbiamo avuto la coda fuori dal bar - ha commentato il titolare di un bar del centro Gianfranco Marchiò -. Certo così si lavora meglio rispetto all'asporto e speriamo di andare avanti". A Brera, il quartiere degli artisti pieno di ristorantini con i tavolini all'aperto, già a mezzogiorno c'era chi pranzava all'aperto nonostante la giornata sia senza sole. "Direi che è molto bello tornare a pranzare fuori e finalmente si respira un po di normalità - ha detto Francesco -, sembra quasi di essere tornati ad una vita normale". Per Sophia invece "è bellissimo ritrovare una libertà così", ha detto mentre pranza con gli amici. "Siamo contenti per la riapertura e soddisfatti della prima giornata - ha detto Grazia titolare di un ristorante in corso Garibaldi, zona della movida -, speriamo che la situazione continui sempre meglio. C'è molta gente che ci ha già chiamato per venire a pranzo e c'è molta voglia di tornare alla normalità". Non è di questo umore la signora Elide la proprietaria dello storico ristorante milanese El Matarel che è aperto da più di 60 anni, e che frequentava anche Bettino Craxi. "È la terza volta che apriamo e chiudiamo. E adesso siamo aperti solo a pranzo e abbiamo cinque persone al lavoro - ha spiegato -, se mi fanno chiudere un'altra volta io abbasso la serranda per sempre". (ANSA).

11:00 - Ristorante anticipa zona gialla, sanzionati titolare e clienti

Avevano forse deciso di festeggiare l'arrivo della zona gialla i 25 clienti di un ristorante che ieri sera sono stati sorpresi all'interno di un noto locale milanese a cenare tranquillamente come se non ci fosse alcun divieto per la consumazione dei pasti. Tutti sono stati sanzionati e rimandati a casa. È accaduto intorno alle 22 in via Pietro Calvi, al ristorante 'La specialità', dove una pattuglia della polizia ha notato all'esterno un assembramento di 'riders' per le consegne e si è avvicinata. Sentendo poi molte voci provenire dall'interno, gli agenti hanno deciso di fare un controllo e hanno trovato tutta la gente al tavolo. Il titolare del locale, un uomo di 69 anni, è stato sanzionato e dovrà chiudere per cinque giorni, mentre i presenti, tra i 20 e i 69 anni, sono stati identificati e avvisati che verranno sanzionati. Poi sono stati invitati a indossare le mascherine e ad andarsene.

7:21 - In provincia di Milano 313 casi: 127 in città

Sono 1.438 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati in Lombardia su 24.494 tamponi effettuati (di cui 20.858 molecolari e 3.636 antigenici), con un tasso di positività del 5,8%. Sono 362 le persone ricoverate in terapia intensiva e 3.503 quelle negli altri reparti. I decessi sono stati 24, per un totale complessivo di 27.098. Per quanto riguarda le province sono 363 i nuovi positivi a Brescia, 313 nella città metropolitana di Milano, di cui 127 a Milano città, 112 a Monza e Brianza, 110 a Como, 101 a Mantova, 83 a Bergamo e Pavia, 75 a Lecco, 57 a Varese, 52 a Cremona, 32 a Sondrio e 29 a Lodi.

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