Influenza Lombardia, pm Milano archivia indagine su prezzo vaccini

Lombardia
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Il fascicolo, senza indagati e ipotesi di reato, riguardava l’acquisto di vaccini antinfluenzali da parte di Regione Lombardia a un prezzo ritenuto superiore a quello di mercato

La Procura di Milano ha archiviato l'indagine conoscitiva aperta sull'acquisto di vaccini antinfluenzali da parte di Regione Lombardia a prezzo ritenuto superiore rispetto a quello del mercato. Il fascicolo che non aveva indagati né ipotesi di reato era assegnato al pm Giordano Baggio del dipartimento guidato dall'aggiunto Maurizio Romanelli (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI -  LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).

La vicenda

A inizio ottobre, si era saputo che la procura milanese aveva aperto un fascicolo a modello 45, senza ipotesi di reato né indagati, sul caso del prezzo dei vaccini antinfluenzali di cui avevano parlato i media e su cui si erano accese polemiche politiche. La Gdf ha acquisito i vari bandi di gara sui vaccini, ha effettuato una ricostruzione analitica e alla fine degli accertamenti gli inquirenti hanno deciso di archiviare (l'archiviazione di un fascicolo conoscitivo non passa per un gip), perché non hanno individuato responsabilità penali, né ipotesi di reato. In particolare, nell'indagine si era voluto mettere a fuoco come mai, dopo che una serie di gare erano andate a vuoto, Regione Lombardia, tramite Aria spa, la centrale acquisti, al posto dei previsti 1,5 milioni di vaccini a 15 milioni, era riuscita ad acquistare 500 mila vaccini per 11,6 milioni di euro, un prezzo ritenuto più alto rispetto a quello di mercato, fino a 5 volte superiore. Il direttore generale del welfare lombardo, Marco Trivelli, a ottobre aveva spiegato che erano stati fatti acquisti in varie fasi: "Diciamo che l'85 per cento delle nostre forniture è stato fatto a prezzi di mercato e l'ultimo lotto a un prezzo superiore". A inizio dicembre, lo stesso presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana aveva inviato una lettera alla Procura per fotografare la situazione e per assicurare di assumersi "in prima persona" le responsabilità. "Il timore di intraprendere iniziative o decisioni suscettibili del vaglio di legittimità da parte della magistratura paralizza di fatto l'opera dei funzionari di Aria - si leggeva nella missiva - che si rifiutano di acquistare a trattativa privata salvo che il presidente Fontana ottenga l'autorizzazione della procura". "L'approvvigionamento dei vaccini - aveva fatto sapere, poi, l'aggiunto Romanelli - così come di altre forniture pubbliche, è di responsabilità esclusiva della pubblica amministrazione. La Procura non ha alcun ruolo al riguardo. Non è quindi la magistratura che blocca l'azione amministrativa".

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