Covid, in provincia di Milano 355 nuovi casi: in città 135

Lombardia

In Lombardia su 15.964 tamponi effettuati sono 1.146 i nuovi contagi, con un tasso di positività del 7,1%

Il nuovo live con tutti gli aggiornamenti di oggi a Milano

 

A Milano i contagi sono 355, di cui 135 in città, mentre in Lombardia su 15.964 tamponi effettuati sono 1.146 i nuovi casi.

Sono già state "effettuate complessivamente 1.354 vaccinazioni, di cui 529 a beneficio degli ospiti e dei degenti delle strutture aziendali e 825 in favore del personale aziendale operativo presso le sedi del Pio Albergo Trivulzio, della rsa Principessa Jolanda e dell'Istituto Frisia di Merate". Lo si legge nell'ultimo bollettino dell'istituto milanese (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).

18:33 – Gli studenti occupano il Manzoni

Prosegue l'occupazione del liceo classico Manzoni a Milano, anche se circa metà dei 40 studenti entrati questa mattina hanno lasciato l'istituto di via Orazio attorno alle 17.30. I ragazzi rimasti all'interno intendono invece passare la notte nelle aule della scuola, anche se la preside Milena Mammani sta cercando di farli desistere. "Non ce ne andiamo fino a domani alle 14, quando usciremo per fare un presidio con i nostri compagni", hanno spiegato alcuni dei ragazzi.

17:00 - In Lombardia 1.146 nuovi casi, a Milano 355

In Lombardia su 15.964 tamponi effettuati sono 1.146 i nuovi contagi, con un tasso di positività del 7,1%. I decessi sono 54, per un totale di 25.903 dall'inizio della pandemia. I ricoverati in terapia intensiva sono 466, più quattro rispetto a ieri, mentre negli altri reparti sono 3.641, più 119. Per quanto riguarda le province a Milano i contagi sono 355, di cui 135 in città, a Bergamo 26, a Brescia 135, a Como 54, a Cremona sette, a Lecco 37, a Lodi 39, a Mantova 154, a Monza e Brianza 48, a Pavia 95, a Sondrio 52, a Varese 144.

10:31 - Galli: "Sistema a colori non funziona, messi male a breve"

Il sistema delle regioni a colori diversi "mi sentirei di dire che non ha funzionato, visto che quelle peggio messe sono attualmente le Regioni che sono sempre state più o meno gialle". Lo ha detto Massimo Galli, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano durante la trasmissione Agorà, su Rai 3, sottolineando come "per come si configura, la situazione ci dà elevate possibilità di essere messi male a breve". I dati, ha precisato Galli, ordinario di infettivologia dell'Università degli Studi di Milano, "indicano che siamo, non dico da capo, ma in una situazione non tranquilla, con la possibilità di trovarci la prossima settimana con ospedali di nuovo in difficoltà". Tuttavia, quella a cui assistiamo in questi giorni, per Galli "è ancora la seconda ondata, che non è mai finita". "Mi auguro di non vederne una terza - ha concluso - perché se la vedessi probabilmente potrebbero essere intervenuti ulteriori fattori, magari anche sulle caratteristiche del virus".

10:30 - Al Trivulzio vaccinati oltre il 92 per cento degli ospiti

Sono già state "effettuate complessivamente 1.354 vaccinazioni, di cui 529 a beneficio degli ospiti e dei degenti delle strutture aziendali e 825 in favore del personale aziendale operativo presso le sedi del Pio Albergo Trivulzio, della rsa Principessa Jolanda e dell'Istituto Frisia di Merate". Lo si legge nell'ultimo bollettino dell'istituto milanese per la terza età con dati che si riferiscono al 10 gennaio e dal quale si evince che "il numero degli ospiti rsa già sottoposti a prima sessione vaccinale corrisponde al 92,4%". Non sono stati ancora sottoposti a prima somministrazione dei vaccini, spiega il Trivulzio, "41 ospiti, in ragione di concomitanti condizioni di instabilità clinica oppure per la sussistenza nella storia clinica individuale di reazioni avverse a precedenti ai vaccini, fenomeni allergici od espresso rifiuto da parte del paziente o della famiglia". Tutti saranno "sottoposti a vaccinazione entro il 16 gennaio in ragione del miglioramento delle condizioni cliniche". Attualmente, si legge ancora nel bollettino, "hanno aderito alla campagna vaccinale 1.200 lavoratori su 1.400" e si prevede "di ultimare la prima sessione vaccinale nei confronti di tutti i lavoratori aderenti entro il 16 gennaio".

10:21 - Pregliasco: "Utili misure più severe per uno o due mesi"

Se l'epidemia oggi si mantiene su livelli alti "la ragione va ricercata nei comportamenti irresponsabili del periodo natalizio. C'è stato un abbassamento del livello di attenzione - ricorda in un'intervista a Il Messaggero Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore di igiene dell'Università degli Studi di Milano -. Le indicazioni del governo erano necessarie, ma qualcuno non le ha rispettate e si sono creati dei focolai". Per certi versi e di fatto, "siamo in difficoltà nel trovare la soluzione giusta". Quella che stiamo osservando ora "non è un'ondata" ma "i prodromi di una possibile nuova ondata che è stata in un certo senso messa in atto dai comportamenti irresponsabili ed eccessivi che abbiamo osservato durante le feste". Secondo Pregliasco ritardare "un'azione restrittiva a fronte di indicazioni di innalzamento dell'epidemia può essere pericoloso. Si pensi al Veneto, che è rimasto a lungo in zona gialla". A questo punto "l'opzione più utile è quella di tentare una dose da cavallo per poco tempo, piuttosto che definire limiti e orari che, come si è già visto, sono meno gestibili dalla popolazione". È giusto tuttavia "poter contare su più opzioni, perché così si auspica di riuscire a governare meglio il disastro economico che stiamo vivendo". Dal punto di vista epidemiologico, "l'unica strada che funziona per frenare il virus è il lockdown rigido e lungo. Ma, dovendo tenere conto di altre esigenze, si prova a bilanciare le misure in base ai dati dei contagi". Sarebbe necessario "rafforzare le misure più restrittive almeno per uno-due mesi. Per quanto possibile le zone rosse devono essere estese e più numerose, almeno per un primo periodo, durante la vaccinazione. Questo permetterà di tutelare le persone più fragili".

7:04 - In provincia di Milano registrati 434 nuovi casi

In Lombardia ieri si sono registrati 1.431 nuovi contagi a fronte di 13.356 tamponi processati, il rapporto tra test eseguiti e positivi è del 10,7%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 462 mentre quelli negli altri reparti sono 3.522. Sono 62 i decessi, per un totale di 25.849 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Per quanto riguarda le province, in quella di Milano sono stati segnalati 434 casi, di cui 142 nel capoluogo, 289 Brescia, 181 Varese, 135 Como, 75 Bergamo, 74 Monza, 65 Mantova, 46 Cremona, 43 Lecco, 29 Pavia, 20 Lodi e sei Sondrio.

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