Omicidio in via Macchi a Milano, Sala: "Incontro prefetto per rafforzare presenza agenti"

Lombardia

Intanto la rapina finita male è solo una delle ipotesi a cui lavorano i carabinieri. La sensazione degli investigatori è che la vittima, residente a Napoli, sia arrivata in città per un appuntamento ben preciso e che l'omicidio sia scaturito da una lite con persone che conosceva

"Chiederò al Prefetto un incontro per valutare la situazione e prendere le decisioni necessarie per rafforzare la presenza delle forze dell'ordine". Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in una nota diffusa dal Comune dopo l'omicidio avvenuto durante una presunta rapina per strada ieri in via Macchi, vicino alla Stazione Centrale. "L'omicidio in via Macchi è un fatto grave e per prima cosa esprimo sentite condoglianze alla famiglia della vittima - ha aggiunto il sindaco -. Siamo a disposizione dell'Arma dei Carabinieri che ha da subito avviato una accurata indagine per ricostruire i fatti a partire dall'analisi delle immagini delle telecamere e del contesto nel quale si è consumata l'aggressione". 

Fontana: "Forte preoccupazione"

Anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana è intervenuto sulla vicenda parlando di una "forte preoccupazione per un fatto grave e inaccettabile". "Sono certo che le forze dell'ordine garantiranno alla giustizia chi ha commesso un crimine tanto efferato, ma quanto accaduto in una zona centrale di Milano - scrive Fontana in un post su Facebook - deve indurre tutti a mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza che, come sostengo da sempre, può essere garantita solo da un importante e concreto incremento della presenza delle 'divise' in ogni zona delle città". 

Le indagini

La vittima è Stefano Ansaldi, ginecologo campano di 65 anni. L'aggressione è avvenuta intorno alle 18.15 in via Macchi angolo via Scarlatti, nei pressi della stazione Centrale. Quella della rapina finita male è solo una delle ipotesi a cui lavorano i carabinieri. La sensazione degli investigatori è che la vittima, un medico residente a Napoli, sia arrivata in città per un appuntamento ben preciso e che l'omicidio sia scaturito da una lite con persone che conosceva, direttamente o legate a qualche tipo di affare. Sono diversi gli elementi che portano a questo scenario, a partire dal motivo della visita a Milano del medico: la sorella di Ansaldi, residente in città, si stava preparando per tornare al Sud prima delle restrizioni sugli spostamenti per Covid. Quindi verrebbe meno il motivo familiare della trasferta.

Inoltre il medico aveva effetti personali, come una ventiquattr'ore di cuoio chiaro, l'orologio e il portafogli: nessuno di questi gli è stato sottratto.

A questo si aggiunge il comportamento dei presunti assassini, che dopo l'omicidio si sono cambiati gli abiti in un vagone della metropolitana, sulla linea rossa, alla fermata di piazza Lima, raggiunta quindi correndo attraverso l'affollato corso Buenos Aires. Una mossa per confondere ulteriormente le ricerche degli investigatori e che farebbe pensare a qualcuno che aveva un piano o almeno l'idea di qualche motivo per cui fuggire. 

Al vaglio anche un furto avvenuto nella stessa zona ieri: vittima, riporta il Corriere, un pensionato di 72 anni a cui è stato sottratto un orologio Rolex e il cellulare. Il telefono è stato poi ritrovato dai carabinieri su un vagone della metropolitana alla fermata Bisceglie. Intanto un coltello da cucina rinvenuto vicino al corpo è stato esaminato dalla squadra Rilievi dei carabinieri. Oltre alla lama c'era anche un Rolex, ma non si tratta dell'orologio rubato al pensionato.

Il dolore delle pazienti

"Come si può morire così? Un grande uomo, un grande professionista, il migliore". Così su Facebook la cantante Nancy Coppola ricorda il medico, che aveva lo studio in piazza Cavour a Napoli. "L'unico - ha scritto la cantante che ha partecipato all'Isola dei Famosi - che mi ha saputa curare quando dopo l'isola non riuscivo a restare incinta. Quando poi è nata Giulia l'ho abbracciato piangendo perché grazie a lui avevo avuto la mia bimba. Un uomo che ha fatto tanto per tante mamme e penso che come me tante di voi lo state piangendo". "Spero che vi sarà fatta giustizia", ha aggiunto. Altre pazienti hanno scritto: "Grazie dottore da parte di tutte noi. Non meritavi una morte cosi atroce!", "Ho il cuore in mille pezzi anch'io come tante mamme, non è stato facile avere la mia bambina".

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