"Sono aumentate tantissimo le persone con questa emergenza sanitaria" a causa della perdita del lavoro negli ultimi cinque-sei mesi. Come ha detto il vice presidente, Luigi Rossi
Il "Pane quotidiano" di Milano ha cambiato faccia a causa della pandemia, non solo per le persone in coda. Ma anche nella distribuzione: "È cambiata nel periodo del Covid con l'intento di velocizzarla ed evitare assembramenti. Abbiamo preconfenzionato la razione e abbiamo il pane in sacchetti appositi", ha detto Luigi Rossi, vicepresidente del "Pane quotidiano". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
La fila
All'esterno anche oggi c'è la fila delle persone. "Sono aumentate tantissimo le persone con questa emergenza sanitaria" a causa della perdita del lavoro negli ultimi cinque-sei mesi. "Qui in viale Toscana abbiamo dalle 1.500 alle 1.800 persone. Così come in viale Monza. Con punte di quattromila presenze il sabato mattina. Dove troviamo anche tanti bambini. Questo è un aspetto che sta cambiando e speriamo che si fermi perché diventa difficile soddisfare tutte queste richieste di aiuto. Prima dell'emergenza sanitaria, aprivamo alle nove il nostro cancello e finivamo la nostra distribuzione intorno alle 11-11:30. Adesso per evitare assembramenti, iniziamo alle 7:30-7:45 e finiamo quando non ci sono più persone in fila. Non ci fermiamo, saremo aperti anche il giorno di Natale. Abbiamo bisogno di volontari".