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Covid: a Milano 2.708 i nuovi contagi, di cui 1.092 a Milano città

Lombardia

Così il sindaco Giuseppe Sala: “Chi svolge la mia professione, la politica, deve capire che siamo attesi ad una grande sfida e alla capacità di fare di più"

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Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi a Milano

 

A Milano sono 2.708 i nuovi contagi, di cui 1.092 a Milano città. Sei nuovi casi si registrano all'orchestra della Scala, messa qundi in quarantena.

Intanto il sindaco Giuseppe Sala, intervenendo in collegamento al meeting annuale di Alleanza contro il cancro, dove ha portato un saluto in apertura dei lavori, ha affermato: "Per fortuna siamo in un territorio dove la sanità è di grande qualità ma è abbastanza evidente che bisogna ripensare una serie di cose”. In un video sui social, ha ribadito che il lockdown a Milano, in questo momento, "per quello che osservo è una scelta sbagliata".

In mattinata, un gruppo di studenti del liceo scientifico Volta si sono radunati sotto palazzo Lombardia per protestare contro la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, decisione confermata dall'ultima ordinanza del presidente Fontana. (GLI AGGIORNAMENTI – MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA).

19:01 - Dpcm: Questura Milano diffida manifestazione indetta on line

La Questura di Milano oggi ha diffidato gli organizzatori del Movimento Imprese Italiane dal "porre in essere" domani la manifestazione non preavvisata e indetta online per le ore 17 in via Clerici a Bresso (Milano) all'angolo viale Fulvio Testi per effettuare poi un "corteo guidato". Gli organizzatori, nel volantino intimano al governo Conte "l'annullamento immediato del Dpcm del 25 ottobre che impone obblighi di chiusura e limitazioni a migliaia di attività commerciali e provocherà il dissesto economico/sociale e milioni di disoccupati". Nel volantino circolato on line compaiono formazioni come "Gilet arancioni Lombardia", "Anime bianche", "Unità nazionale", "Ultimi Sovrani", "Io sto con Paolo Polli", "Federazione Popolo Sovrano", "ReopenMilano", "ResistenzaRibellioneRinascita", "Taxi Milano", "Ristoratori Uniti Milano", "Reset", "Italia Sovrana". 

18:41 - Sei nuovi casi, orchestra Scala in quarantena

Dopo il coro ora anche tutta l'orchestra della Scala è in quarantena per decisione dell'Ats di Milano. Dopo la positività accertata di 18 coristi e di 3 orchestrali dei fiati, infatti, i tamponi eseguiti sugli 85 professori delle altre sezioni d'orchestra - spiegano dal Teatro - ha evidenziato altri 6 positivi. 

18:11 - A Milano 2708 positivi, quasi 2mila a Varese

Con 41.260 tamponi effettuati è di 7.558 il numero di positivi registrati in Lombardia con una media del 18,3%: Sono 292 in terapia intensiva (21 più di ieri) e 3.072 negli altri reparti (+357). Sono stati 47 i decessi, il che porta il totale complessivo a 17.357. A Milano sono 2.708 i nuovi contagi, di cui 1.092 a Milano città. Numero altissimo a Varese che arriva a 1.902 positivi. Sono 822 a Monza, 440 a Como 298 a Pavia, 288 a Brescia, 252 a Bergamo, 182 a Lecco, 130 a Cremona, 125 a Mantova, 95 a Lodi e 55 a Sondrio. 

17:57 - A Milano protesta addetti trasporti privati

Oggi i lavoratori del comparto autonoleggio con conducente, del settore degli autobus turistici e delle agenzie di viaggio sono scesi a protestare davanti a palazzo Lombardia per chiedere sostegno a fronte dei divieti imposti dal Dpcm per contrastare la diffusione del coronavirus. Una delegazione della Fai Trasporti è stara ricevuta in Regione. "La situazione sembra diversa rispetto a quella di totale chiusura che abbiamo ricevuto nel febbraio scorso, si son presi 48 ore per cercare le prime risposte. Si è parlato di fondi europei spesi l'anno scorso e che quest'anno da gennaio si possono riprogrammare. E' stata ammessa una certa disattenzione nei confronti delle partire iva, del trasposto, delle agenzie di viaggi e commerciali, la sensazione è che perlomeno se ne siano accorti", ha spiegato Francesco Artusa, della Fai.

17:31 - Inchiesta scontri Milano, molotov sono 'armi da guerra'

Si profila anche l'ipotesi di reato di fabbricazione e porto di armi da guerra, perché così nella giurisprudenza sono considerate le molotov, nell'inchiesta milanese sui disordini avvenuti lunedì sera in centro a Milano nel corso di una manifestazione non autorizzata contro le misure anti-Covid, a cui hanno preso parte oltre 300 persone che si sono pure avvicinate lanciando bottiglie e pietre alla sede della Regione e sono state poi respinte dalle forze dell'ordine. Dopo la trasmissione in Procura delle denunce a carico dei 15 maggiorenni portati in questura quella sera (13 erano minori), il pool antiterrorismo guidato dall'aggiunto Alberto Nobili ha aperto un fascicolo, coordinato anche dal pm Leonardo Lesti, iscrivendo nel registro degli indagati quei 15 nomi con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Gli investigatori della Digos, però, stanno anche lavorando sulle immagini per arrivare ad identificare altri che hanno partecipato alla guerriglia e anche coloro che hanno lanciato le bottiglie incendiarie, che dovrebbero rispondere anche di fabbricazione e porto di armi da guerra. Dei 28 denunciati in totale, fra cui una giovane anarchica, 18 sono italiani e 10 stranieri e 13 hanno meno di 18 anni. E tra i maggiorenni molti hanno tra i 18 e i 20 anni. La rabbia di strada, a Milano come a Torino e in altre città, ha unito antagonisti di destra e sinistra, bande di vandali, ultrà e giovanissimi delle periferie in quello che gli inquirenti hanno definito 'spontaneismo' della violenza, che ha oscurato le proteste pacifiche.

16:26 - A Milano l'Artigiano in Fiera diventa digitale

La venticinquesima edizione di Artigiano in Fiera, la più grande fiera internazionale dell'artigianato aperta al pubblico, diventa digitale e sarà live dal 28 novembre al 20 dicembre. Lo ha annunciato Ge.Fi Gestione Fiere Spa. La manifestazione si presenta dunque in una veste inedita e innovativa, introducendo una novità che permetterà agli artigiani di presentarsi ugualmente al loro pubblico. Per effetto delle disposizioni anti-Covid contenute nell'ultimo DPCM, Ge.Fi. ha sviluppato una piattaforma che, da una parte, consentirà agli artigiani il racconto del loro lavoro e la vendita dei prodotti e, dall'altra, ai visitatori un'esperienza di shopping online, in un arco temporale più dilatato: dal 28 novembre al 20 dicembre 2020. "Siamo evidentemente impossibilitati a realizzare il nostro evento nei padiglioni di Fieramilano - spiega Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi. -. Tuttavia, Artigiano in Fiera si farà e sarà Artigiano in Fiera Live, con un forte appello affinché i visitatori possano ritrovare, riconoscere e valorizzare il lavoro degli artigiani, acquistando la bellezza e l'unicità dei loro prodotti.". SecondoGeFi, "la nuova modalità conferma la possibilità per numerose microimprese italiane di mantenere e sviluppare il contatto con il pubblico creato negli anni precedenti, grazie al network di vendita Artigiano in Fiera che ha sempre rappresentato un momento importante e strategico per la visibilità della loro attività, a livello nazionale e internazionale". Ogni artigiano, infatti, avrà uno spazio all'interno di questa vetrina digitale che lo connetterà con il pubblico, aprendo virtualmente i laboratori e mostrando le più significative produzioni, disponibili per l'acquisto. Per sostenere ulteriormente quest'esperienza, Ge.Fi. si farà carico delle spese di spedizione.

15:48 - Medico di base a Milano, 6 giorni di attesa per tampone

Il primo posto per un tampone per la diagnosi di un paziente che si trova in casa con la febbre "è per martedì prossimo" mentre, di dosi di vaccino "finora me ne hanno inviate 30 su 500 chieste". E poi si sta ventilando, a livello nazionale, "di fare i tamponi nei nostri studi con conseguenze che lascio immaginare visto che innanzitutto non sono strutture con percorsi differenziati". A raccontare le difficoltà di chi si trova sul campo a fronteggiare la seconda ondata dell'epidemia di Coronavirus è Fabrizio Marrali, lo 'storico' medico di famiglia di Rogoredo, quartiere popolare nella periferia sud, che in questi giorni conta tra i suoi assistiti una quarantina di casi di Covid e che parla di sistema "in tilt". "Cominciamo a fare davvero fatica a seguire i pazienti, siamo di già allo stremo. Stamattina - spiega - ho richiesto, tramite il portale Ats, un tampone per la diagnosi per un mio paziente e il primo posto libero è per martedì prossimo. Sono pieni e per i tamponi di guarigione, per capire se ci si è negativizzati, - aggiunge - o ci si rivolge al privato o si aspetta il link che Ats invierà auto-prenotarsi" . Impossibile prevedere i tempi poiché "non riescono più a rispondere neanche al telefono". Di dosi di vaccini, invece. "ne ho ricevute solamente 30 su 500 e servono per chi è sotto i 65 anni ed è a rischio. Il problema è serio: se ci sarà un altro lockdown come faccio con gli anziani? Proprio quest'anno in cui si doveva cominciare con anticipo ci dicono che forse a novembre invieranno le dosi". Marrali racconta infine di un accordo che si sta profilando a livello nazionale "ci chiedono di fare i tamponi rapidi nei nostri studi che però non sono strutture con percorsi dedicati Abbiamo già persone da vaccinare e da visitare e se aggiungiamo i sospetti positivi o magari positivi la situazione diventa ingestibile".

14:50 - L'assessore Del Corno, vanno riaperti teatri e cinema

"I luoghi della Cultura hanno applicato tutte le prescrizioni sanitarie e se tutti gli altri avessero fatto lo stesso non ci troveremmo in questa situazione": parte da questo l'assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno per dibadire il suo appello a riaprire teatri, sale da concerto e cinema. "Ci troviamo in una situazione - ha detto dopo aver partecipato alla presentazione dedicata al Tiepolo alle Gallerie d'Italia - in cui la cultura esercita dimensione condivisa dell'esperienza che è fondamentale", considerando che "il distanziamento sociale" può avere "effetti disastrosi sulla democrazia". "Confermo l'invito a riaprire. L'individuazione del focolaio alla Scala - ha aggiunto - è la conferma del modo sicuro in cui si opera nei teatri, che sono luoghi di lavoro. La rapidità con cui è stato identificato conferma che sono luoghi sicuri".

13:44 - Milano, flash mob centro sociale Cantiere davanti a sede Bankitalia

'Reddito per tutti, miseria per nessuno'. E' lo slogan del flash mob inscenato da una decina di antagonisti del centro sociale Cantiere davanti alla sede della Banca d'Italia di Milano per chiedere, di fronte alla crisi legata al Covid, "reddito di emergenza e di autodeterminazione, finanziamenti al pubblico e welfare, perché la sanità non collassi, perché le scuole non siano costrette a chiudere". "Senza soldi non si può campare, Banca d'Italia e gli ultra-ricchi devono pagare", il messaggio degli attivisti, vestiti con una tuta rossa e la maschera di Dalì come i ladri della popolare serie tv 'La casa di carta', che hanno acceso un fumogeno, mostrando uno striscione e distribuito volantini, come si vede in un video pubblicato su Fb dal Cantiere, che annuncia un nuovo appuntamento di protesta sabato alle 15.30 in piazza Affari. "La salute è la prima cosa, ma senza soldi non si mangia, senza soldi per gli ospedali non si curano i malati, senza soldi per la scuola non possiamo avere un futuro - ha urlato una delle manifestanti al megafono -. Il provvedimento ristoro è un inizio ma non sono che briciole. Tante persone hanno paura perché non sanno come arrivare a fine mese, serve un reddito di emergenza per superare in maniera degna il periodo di crisi, serve un welfare dignitoso e si fa smettendo di foraggiare la sanità privata. Serve subito una patrimoniale".

12:03 - Sala: “Sbagliato lockdown, facciamo sacrifici e vediamo”

Il lockdown a Milano in questo momento "per quello che osservo è una scelta sbagliata". Lo ha ribadito il sindaco, Giuseppe Sala, in un video sulle sue pagine social. "E' nelle mie responsabilità e io ragiono con la testa e con il cuore, guardo i dati, abbiamo meno di 300 terapie intensive, ne abbiamo avute 1700, sono in crescita ma stiamo facendo dei sacrifici e vedremo cosa succederà - ha aggiunto -. Oggi c'è il tema di tenere a casa gli anziani, è brutale ma il 90% dei decessi è sugli over 70, c'è un problema di creare spazi di ricovero per gli asintomatici, per le quarantene e stiamo lavorando con Ats e la Regione". "C'è tempo per la polemica e per la collaborazione ma io non credo che a questo punto sia giusto fare un lockdown e lo dico sapendo che ci sono due partiti, anche tra i cittadini, c'è chi dice 'chiudi tutto' e chi 'non si può'", ha concluso.

11:43 - Dad, protesta degli studenti sotto palazzo Regione

Lezioni a distanza ma sotto la sede della Regione Lombardia. È la protesta pacifica organizzata questa mattina a Milano dagli studenti del liceo Volta, uno dei più importanti scientifici della città. Un presidio contro la decisione della Regione di prevedere almeno fino al 13 novembre la didattica a distanza al 100% obbligatoria per le scuole superiori secondarie, salvo che che per i laboratori e per alcune categorie con bisogni educativi speciali, con l'obiettivo di ridurre la pressione su mezzi pubblici. Decisione confermata nella nuova ordinanza anti-Covid firmata ieri dal governatore Attilio Fontana. Gli studenti si sono dati appuntamento questa mattina sotto Palazzo Lombardia. Poi - seduti, distanziati e con la mascherina - hanno tirato fuori dagli zaini libri, pc, tablet, smartphone e con le cuffiette alle orecchie hanno iniziato a seguire le lezioni.

11:40 - Sala e de Magistris a Speranza: “Lockdown idea di Ricciardi o del ministero?”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e quello di Napoli, Luigi de Magistris, hanno scritto una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere chiarimenti sulle affermazioni fatte dal consulente del ministero, Walter Ricciardi, che ha parlato di un lockdown "necessario" nelle due città. "Stamattina ci siamo sentiti con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, perché ieri il consulente del ministero della Salute, il professor Ricciardi, ha evocato un lockdown a Napoli e Milano - ha spiegato Sala in un video suoi social -. Abbiamo scritto al ministro per chiedergli se quella è un'opinione del suo consulente o è un'opinione del ministero e, nel caso fosse un'opinione del ministero, se è basata su dati e informazioni che il ministero ha e noi non abbiamo”.

11:19 - Caritas Ambrosiana: “9mila persone impoverite dal Covid”

La pandemia ha portato nuova povertà o ha peggiorato la situazione di chi già era in difficoltà: sono 9 mila gli impoveriti da Covid che si sono rivolti ai centri di ascolto della Caritas Ambrosiana nella diocesi di Milano durante i mesi di lockdown. E' quanto emerge da una proiezione di un'indagine contenuta nell'ultimo rapporto 'La povertà nella Diocesi ambrosiana' che è stato presentato da Caritas ambrosiana nel corso di una conferenza stampa online. I dati riguardano le persone (1774) che si sono rivolte ai centri di ascolto tra il 25 marzo e il 31 luglio 2020 e secondo Caritas il numero degli impoveriti è "sottostimato". Le persone impoverite dalla pandemia e dai mesi di lockdown sono soprattutto donne (59,3%), immigrati (61,7%) e la fascia di età più rappresentata è quella tra i 35 e i 54 anni (58,4%). La maggioranza di loro è sposata (55%) e ha bassa scolarità (62,9%), i disoccupati inoltre rappresentano il 50% del campione, gli occupati il 34%. A pagare il prezzo più alto della pandemia secondo il rapporto di Caritas Ambrosiana sono stati i più poveri, quasi una persone su due (il 42,3%) tra le persone che sono ricorse ai centri di ascolto nei tre mesi di quarantena ha sofferto le conseguenze del blocco delle attività economiche. Un terzo delle persone del campione non è stato in grado di far fronte alle necessità familiari di base, come fare la spesa, pagare le bollette e gli affitti, infatti le richieste di beni materiali e servizi rappresentano quasi il 60% nei centri, a cui seguono quelle di sostegno personale e sussidi economici. Nei tre mesi del lockdown, il sistema di welfare di Caritas Ambrosiana ha distribuito pasti a domicilio a 18.092 persone, dispositivi sanitari e igienizzanti a 5.564 famiglie, ha offerto supporto psicologico a 359 soggetti deboli, assistenza per la didattica a distanza a 359 alunni e studenti, ha rifornito di pc e strumenti informatici 98 doposcuola parrocchiali.

9:31 - Sala: "10-15 giorni per decidere su lockdown Milano"

"Anche nella peggiore delle ipotesi, avremmo 10-15 giorni per decidere un lockdown". Lo ribadisce il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un'intervista al Corriere della sera, nella quale racconta che "oggi i nostri medici e i nostri infermieri fanno i conti con una massa enorme di ricoveri e a Milano abbiamo solo 13 Usca. Credo però che non sia ancora un problema irrisolvibile". Per bar e ristoranti, afferma Sala, "la chiusura alle 18 è una penalizzazione devastante. Per questo domenica ho chiamato il ministro Gualtieri e gli ho detto: 'Siccome volete rimborsare in fretta chi ha una penalizzazione, metto a disposizione i miei uffici per far sì che i rimborsi arrivino subito'". A proposito delle tensioni sociali, si dice "molto preoccupato. Deve far riflettere il fatto che la gran parte dei ragazzi fermati siano minorenni. Bisogna fare di tutto perché la destra violenta non strumentalizzi chi è colpito dalla crisi". Sulla didattica a distanza per i licei decisa dalla Lombardia "non ero e non sono d'accordo. Preferirei una didattica in parte a distanza e in parte in presenza". Si trova invece "totalmente d'accordo" sulla sede a Milano per "il Tribunale europeo dei brevetti. Ma Milano è la città del lavoro. Avrebbe senso basare a Milano l'Agenzia nazionale delle politiche attive. Giustissima anche l'idea di insediare a Milano una cabina di regia del Mise e che si occupi di digitalizzazione. Noi non vogliamo ministeri, ma strutture tecniche, operative, assolutamente sì". Su una sua ricandidatura rivela: "Decidere ora sarebbe sbagliato. Primo: perché in questa fase in cui bisogna lavorare molto uniti voglio essere il sindaco di tutti. Secondo, voglio che ogni mia decisione in questo momento critico sia libera da ogni valutazione in termini di consenso elettorale. Terzo: siamo sicuri che si voterà a maggio? Per tutti questi motivi cominciare la corsa oggi dal mio punto di vista sarebbe sbagliato". Poi, la responsabilità nel dichiarare le proprie intenzioni vengono definite "balle di cui ci riempiamo la bocca noi che facciamo un certo tipo di lavoro. Alla gente non interessa se mi ricandido o meno".

9:18 - Sala: "Su sanità bisogna ripensare una serie di cose"

"Il mio augurio è che si riesca a uscire da questa pandemia, a tenere duro in questo momento, ma che sia anche un'occasione per affrontare con razionalità il tema della salute perché c'è da fare di più". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è intervenuto in collegamento al meeting annuale di Alleanza contro il cancro, dove ha portato un saluto in apertura dei lavori. "Per fortuna siamo in un territorio dove la sanità è di grande qualità ma è abbastanza evidente che bisogna ripensare una serie di cose - ha aggiunto -. Chi svolge la mia professione, la politica, deve capire che siamo attesi ad una grande sfida e alla capacità di fare di più. Se faremo le cose giuste la nostra comunità ne avrò grande beneficio".