Marito e moglie, entrambi liberi professionisti, ritengono che siano elevati i rischi che i loro tre bambini possano poi restare a casa nel caso in cui si registri un caso a scuola e farsi carico della gestione domestica degli studi potrebbe compromettere la loro attività professionale. La coppia ha quindi preferito affidarli a una figura scelta da loro
Marito e moglie, entrambi liberi professionisti della Valtellina, hanno deciso di non mandare a scuola quest’anno i loro tre figli, preferendo l’homeschooling (CHE COS'E' - SCUOLA: PODCAST), i programmi scolastici a casa sotto la guida di uno o più insegnanti a proprie spese. Per la coppia, infatti, sono elevati i rischi che il contagio da Covid-19 possa arrivare a scuola costringendo i bimbi a restare a casa, e farsi eventualmente carico della gestione domestica degli studi, anche di lunga durata per la quarantena, potrebbe compromettere la loro attività professionale.
Previsto un esame a fine anno
I bambini, due della primaria e uno della scuola dell’infanzia, dovranno sostenere un esame al termine dell'anno scolastico per poter accedere alla classe successiva. I due genitori non hanno mosso alcuna critica nei confronti di presidi, docenti e del dirigente scolastico provinciale, Fabio Molinari, per l'impegno messo in campo ma ritengono che i rischi di una nuova interruzione dell’anno scolastico siano alti. Una scelta, quella dell’homescooling, che potrebbe essere seguita anche da alcuni amici della coppia.
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Cos’è l’homeschooling
L’homeschooling o istruzione parentale è un fenomeno diffuso soprattutto negli Usa, ma che da tempo ha preso piede anche in Italia, e complici i disagi legati alla pandemia, potrebbe diventare sempre più comune. Nelle famiglie in cui si pratica l'homeschooling, a farsi carico dell'istruzione dei figli sono i genitori stessi o un'altra figura da loro individuata. Si garantisce di adempiere agli obblighi di legge attraverso un'autocertificazione che va rinnovata ogni anno.