Milano, vigile ucciso nel 2012: assolto un imputato dopo 8 anni

Lombardia

Il 26enne Milos Stizanin è tornato libero: era a bordo dell'auto guidata dall'allora 17enne Remi Nikolic, che travolse l'agente. Il pm, che aveva chiesto oggi una condanna a 14 anni e mezzo, potrebbe ricorrere in appello

Il verdetto sull'uccisione del vigile urbano Niccolà Salvino, che fu travolto da un suv il 12 gennaio 2012, è stato pronunciato dalla Corte d'Assise presieduta da Ilio Mannucci Pacini: Milos Stizanin è stato assolto "per non aver commesso il fatto". Il serbo 26enne, quel giorno, era a bordo dell'auto guidata dall'allora 17enne Remi Nikolic, condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi dai giudici minorili e che ha finito di scontare la pena per l'omicidio. Stizanin non potrà essere riprocessato per favoreggiamento, ma il pm Clerici, che oggi aveva chiesto 14 anni e mezzo, potrebbe ricorrere in appello (le motivazioni tra 90 giorni). Il giovane è intanto tornato libero.

La richiesta di condanna del Pm

Il pm di Milano, Mauro Clerici, davanti alla Corte d'Assise, aveva chiesto 14 anni e mezzo di carcere per concorso in omicidio volontario per Milos Stizanin. L'accusa, in un'altra fase del procedimento, era infatti passata da favoreggiamento a omicidio volontario. Dopo l'intervento della difesa dell'imputato, con gli avvocati David Russo e Lorenzo Castiglioni, è invece arrivata la sentenza d'assoluzione.

Le reazioni al verdetto

"Finalmente è stata fatta giustizia, è stata appurata la verità dei fatti e l'estraneità di Stizanin dalle responsabilità", hanno spiegato gli avvocati difensori. "Dopo 8 anni sapevamo che non era facile da dimostrare il concorso morale nell'omicidio, ma gli elementi per la condanna c'erano", ha detto l'avvocato Gabriele Caputo, legale dei familiari di Savarino, ricordando che agli atti c'era una dichiarazione di Nikolic, il quale disse che Stizanin lo avrebbe incitato dicendogli "vai".

Il fratello del vigile: "Siamo dentro un circo pieno di pagliacci"

"È uno schifo, non è giustizia, chi ha pagato per mio fratello? Qua siamo dentro un circo pieno di pagliacci", si è sfogato il fratello dell'agente, Carmelo Savarino. "Ora noi ci tiriamo indietro, per noi è finita, la colpa di mio fratello è di aver fatto il poliziotto e non il delinquente".

L’avvocato del Comune di Milano: “Omicidio che commuove la città”

Si tratta di un omicidio "che tuttora commuove la città, è stato uno choc non solo per la Polizia locale, ma per tutta la cittadinanza". Lo ha detto l'avvocato Maria Rosa Sala, legale del Comune di Milano, parte civile che ha chiesto 200mila euro di risarcimento a carico dell'imputato. Parti civili sono anche i familiari dell'agente ucciso, con il legale Gabriele Caputo. 

La vicenda giudiziaria

Stizanin era nell'auto guidata dall'allora 17enne Remi Nikolic, già condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi dai giudici minorili e che ha prima ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali e poi ha finito di scontare la pena per l'omicidio. Un anno fa, a oltre 7 anni di distanza dalla morte dell'agente, a Stizanin, già detenuto per fatti di droga commessi in Serbia, era stata notificata in carcere un'ordinanza con l'accusa di concorso in omicidio volontario aggravato. Provvedimento emesso dopo che in appello, nel 2018 (e dopo un rinvio dalla Cassazione), per il serbo venne riqualificata l'accusa da favoreggiamento (per quale era già stato condannato nel 2014 a 2 anni e mezzo) in concorso in omicidio.

La nuova accusa

Secondo la nuova accusa portata avanti durante il processo, il 26enne avrebbe incitato l'amico minorenne alla "azione criminosa", ossia a travolgere l'agente della polizia locale mentre quest'ultimo stava effettuando un controllo di routine in un parcheggio, e lo aveva anche sollecitato a proseguire la "marcia", trascinandolo sull'asfalto, dopo averlo investito. Per la difesa, invece, Stizanin avrebbe detto all'amico che se ne dovevano andare e non lo avrebbe mai incitato a travolgere Savarino.

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