Vigile ucciso a Milano nel 2012: concessi i domiciliari a un imputato

Lombardia

L'uomo è accusato di concorso nell'omicidio volontario dell'agente di Polizia locale Niccolò Savarino che venne travolto da un suv, mentre svolgeva un controllo di routine in un parcheggio. Per i giudici non c'è pericolo di inquinamento prove né di fuga 

È stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari Milos Stizanin, nomade serbo a processo con l'accusa di concorso nell'omicidio volontario dell'agente di Polizia locale Niccolò Savarino che, il 12 gennaio del 2012 a Milano, venne travolto e ucciso da un suv, mentre svolgeva un controllo di routine in un parcheggio.

I giudici: “ha già trascorso più di un anno in custodia cautelare"

La decisione è stata presa dai giudici della Corte d'Assise i Milano che ha accolto l'istanza dei legali di Stizanin. I giudici, infatti, nell'ordinanza spiegano che a carico del giovane si sono "affievolite" le esigenze cautelari, anche perché "deve considerarsi che sono ormai trascorsi 8 anni dal fatto" che gli viene contestato, tra l'altro, come "un delitto non premeditato" e per il quale ha già "trascorso più di un anno in custodia cautelare".

La ricostruzione

Stizanin, 26 anni, era nell'auto guidata dall'allora 17enne Remi Nikolic, già condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi dai giudici minorili e che, poi, ha ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali. Lo scorso luglio, a oltre 7 anni di distanza dalla morte dell'agente, a Stizanin, già detenuto per fatti di droga commessi in Serbia, era stata notificata in carcere un'ordinanza con l'accusa di concorso in omicidio volontario aggravato. Provvedimento emesso su richiesta del pm, contrario alla scarcerazione decisa ora dai giudici, dopo che, in appello nel 2018, per il serbo venne riqualificata l'accusa da favoreggiamento a concorso in omicidio. Il processo a Stizanin "potrà subire ulteriori rinvii", scrive la Corte, per l'emergenza Coronavirus ma, per i giudici, con i domiciliari, comunque, non ci sono pericoli di inquinamento probatorio né di fuga.

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