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Coronavirus Lombardia, Fontana: "Virus ora è meno violento"

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Così il governatore: "La cosa più importante è che si riducano sempre di più i ricoveri in ospedale e quelli in rianimazione"

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Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia

 

"I numeri per ora vanno nella direzione di un rallentamento, di una continua riduzione soprattutto della violenza del virus", ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

Intanto, il Pio Albergo Trivulzio si prepara da oggi a riaprire le porte ai parenti che potranno finalmente rivedere i loro cari dopo oltre tre mesi di blocco delle visite.

Sono 143 i nuovi contagiati in Lombardia, dove il totale dei casi sale a 93.111. I nuovi decessi sono tre, il dato più basso dal 27 febbraio, questi i dati diffusi dalla Regione in merito all'emergenza Coronavirus. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

19:30 - Il presidente del San Matteo: “Sulla Lombardia una pioggia di 'meteoriti'”

Con il Covid-19 sulla Lombardia "si è abbattuta una pioggia di meteoriti all'insaputa di tutti. Non si trattava di piccoli focolai che si potevano contenere". Così Alessandro Venturi, presidente dell'Ircss Policlinico San Matteo di Pavia, durante la presentazione presso la Regione Lombardia dello studio che ha verificato la presenza di virus infettante a bassa carica in pazienti clinicamente guariti. "Ora la situazione è radicalmente cambiata - ha aggiunto - ma è bene dirlo: i pazienti arrivati in ospedale nei mesi scorsi non potevano essere trattati a domicilio". Per Venturi, la strategia di fare tamponi a tutti, "era impraticabile". "Gli strumenti che si sono rivelati efficaci - ha concluso - sono stati la quarantena obbligatoria e quella fiduciaria, come ha confermato anche l'indagine sierologica in Lombardia, che ha mostrato che sono state messe in quarantena il doppio delle persone che hanno sviluppato la malattia".

19:04 - Comandante generale dell'Arma in visita a Codogno

Il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d'Armata Giovanni Nistri, ha fatto visita a due presidi dell'Arma, Codogno e Maleo, che dall'inizio della pandemia di Covid-19 hanno operato all'interno della prima zona rossa d'Italia. Alla Compagnia carabinieri di Codogno, il generale è stato ricevuto dal comandante provinciale di Lodi, colonnello Massimo Margini, e dal comandante di compagnia, maggiore Enrico Castelli. Poi si è recato alla Stazione carabinieri di Maleo, dove a riceverlo è stato il comandante Leonardo Caruso. Un segno di vicinanza, la presenza del generale Nistri, a tutti i militari che hanno operato in prima linea sul territorio trovatosi all'improvviso a combattere la pandemia. Il Comandante generale ha voluto così evidenziare lo spirito di sacrificio e l'abnegazione che i carabinieri hanno dimostrato tenendo aperti tutti i presidi e garantendo, in maniera ineccepibile, l'ordine e la sicurezza pubblica.

18:59 - Gallera all'Iss: “Distinguere i debolmente positivi”

Visti i risultati del nuovo studio del San Matteo di Pavia, "abbiamo chiesto ufficialmente all'Istituto Superiore di Sanità - dice l'assessore lombardo al welfare Giulio Gallera - di introdurre una netta distinzione dei casi 'debolmente positivi' rispetto agli altri, in base alle nuove rilevazioni effettuate dalla comunità scientifica". "In Regione Lombardia - spiega Gallera - i casi ad oggi rilevati rappresentano sempre di più un esito 'debolmente positivo': lo studio del professor Baldanti evidenzia che su 274 tamponi 'RNA Covid' con queste caratteristiche, solo 8 (il 2,9%) sono risultati in grado di crescere in coltura ed essere, di conseguenza, potenzialmente infettivi". Visto che la regione ha avviato "una vasta operazione di screening sierologica alla quale seguiranno tamponi in caso di positività al prelievo ematico", in particolare "ai cittadini delle aree più colpite dall'emergenza Covid, ai nuovi ospiti delle RSA e dei Centri per disabili, alle forze dell'ordine, ai pazienti in fase di ricovero", Gallera prevede che "da questi esami emergeranno certamente nuove positività" che - è la sua riflessione - "dovranno essere però considerate nella giusta misura, al fine di non creare allarmismi e dare la dimensione vera e reale della diffusione del contagio nella nostra Regione che sta superando il momento emergenziale".

18:28 – Gallera: “Impegno per bonus anche agli specializzandi”

L'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha incontrato una delegazione di specializzandi che prestano servizio negli ospedali lombardi e questa mattina hanno protestato sotto la sede della Regione per chiedere l'estensione del bonus emergenza. "Regione Lombardia si è spesa in modo concreto per valorizzare la figura degli specializzandi e incentivarne l'arruolamento attraverso un percorso legislativo unico nel Paese, difendendolo fino alla Corte Costituzionale, e mettendo a disposizione borse di studio aggiuntive (portandole da 35 a 85) rispetto a quelle nazionali" ha ricordato Gallera in una nota diffusa dopo l'incontro. "Ho ritenuto di garantire loro il massimo impegno dell'istituzione regionale, e mio personale - ha aggiunto - per effettuare una ricognizione dei possibili veicoli finanziari, in accordo con le Università, al fine di rendere possibile un riconoscimento economico anche agli specializzandi dei primi tre anni impegnati nella battaglia contro il Covid nei loro reparti di assegnazione, non essendo possibile attingere alle risorse nazionali e regionali riservate per legge al personale del comparto e alla dirigenza medica".

18:22 – Tre vittime in Lombardia, il dato più basso dal 27 febbraio

Sono solo tre i nuovi decessi per coronavirus in Lombardia, il dato migliore dal 27 febbraio a oggi. In totale i morti in regione sono 16.573. I nuovi casi positivi sono 143 e la percentuale tra tamponi effettuati e casi positivi riscontrati è pari all'1,8%. Il totale complessivo dei positivi dall'inizio della pandemia a oggi è 93.111. Calano i ricoveri sia in terapia intensiva (-2, 51) che negli altri reparti (-213, 1.047).

"Anche oggi possiamo commentare notizie sostanzialmente positive. In particolare continuano a diminuire i numeri dei ricoverati e dei dimessi, così come va rilevato che tra i 143 nuovi casi positivi, 64 sono riferibili a test sierologici e che, complessivamente 83 sono 'debolmente positivi'. Da specificare anche che 2 casi riguardano operatori socio-sanitari e 5 gli ospiti delle RSA. I decessi, infine, sono soltanto tre", ha detto l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. Dei 143 nuovi positivi, 51 sono a Bergamo (14.171 in totale), 23 sono a Milano (24.184), di cui 15 a Milano città (10.289), 20 a Brescia (15.499). Nessun caso a Lecco e a Pavia.

17:53 – Comune di Milano dà l'ok alla variazione di bilancio: un milione da Cura Italia

Via libera del Consiglio comunale di Milano, con 26 voti favorevoli mentre l'opposizione non ha partecipato al voto, alla variazione di Bilancio 2020 - 2022. La manovra prevede una nuova entrata di 1 milione di euro di trasferimento statale previsto dal Decreto 'Cura Italia' legato all'emergenza Covid. Vengono poi adeguati gli stanziamenti in entrata e spesa per quanto riguarda l'iniziativa "Fondo di Mutuo Soccorso" lanciato dal sindaco Giuseppe Sala durante l'emergenza sanitaria, con 2 milioni di nuove entrate.

17:50 – Lombardia, commissione inchiesta Covid-19 ancora in stallo

Resta ancora in stallo la partenza della commissione regionale d'inchiesta sull'emergenza Covid in Lombardia. La seduta per eleggere il nuovo presidente, dopo le dimissioni dall'incarico del consigliere di Italia Viva Patrizia Baffi, non appare infatti nel calendario settimanale degli impegni del Consiglio e difficilmente sarà convocata nei prossimi giorni dal vice presidente Mauro Piazza (Forza Italia), l'unico componente dell'ufficio di presidenza rimasto in carica. A distanza di quasi due mesi dall'istituzione ufficiale, infatti, manca ancora l'accordo tra maggioranza e minoranza sul nome del presidente. La settimana scorsa il centrosinistra, inizialmente diviso, ha annunciato la candidatura unitaria di Jacopo Scandella del Pd che, se sarà eletto, ha promesso riunioni aperte al pubblico ad Alzano e Nembro. I capigruppo di centrodestra, tuttavia, hanno ribadito il loro veto a una candidatura dem, perché ritenuta non imparziale, accusando il partito di Nicola Zingaretti di "pensare solo alle poltrone". Allo scontro sulla presidenza si aggiunge il fatto che Pd e Movimento 5 Stelle, dopo le dimissioni di Baffi, non sono ancora formalmente rientrati nell'organismo. In merito il vice presidente Piazza, contattato dall'ANSA, ha spiegato di non essere intenzionato a convocare la commissione "senza il suo plenum". "Ritengo che la commissione sia uno strumento utile alla ricostruzione dei fatti, ma è chiaro che per poter lavorare ha bisogno del suo plenum e di perfezionare i suoi organismi, procedendo con l'elezione del presidente e del consigliere segretario" ha detto Piazza. "Se non si dovesse trovare l'accordo sul nome presidente - ha aggiunto - sarà responsabilità delle forze politiche, ma se c'è la volontà di farla partire, un tentativo deve essere fatto". "Ho scritto all'Ufficio di Presidenza del Consiglio. Spero di riuscire questa settimana a sciogliere il nodo della convocazione - ha concluso - in modo da capire come procedere".

17:39 – Lo studio del San Matteo: “Guariti con tampone positivo non infettano”

La maggior parte delle persone clinicamente guarite dal Covid-19, cioè senza più sintomi, ma ancora positive al tampone, hanno una quantità di virus così bassa e degradata da non poter contagiare. È quanto emerge dallo studio del Policlinico San Matteo di Pavia, condotto con l'Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia Romagna, Ospedale civile di Piacenza, Policlinico di Milano e Le Scotte di Siena, presentato oggi presso la Regione Lombardia. "Ci siamo chiesti cosa significa un tampone positivo se i sintomi sono scomparsi - spiega Fausto Baldanti, responsabile del reparto di Virologia del San Matteo - Molti di questi soggetti hanno poche particelle virali". Per verificare se il nuovo coronavirus fosse ancora infettante o meno, i ricercatori hanno messo in coltura i campioni di 280 persone clinicamente guarite, con cariche virali basse, e visto se il virus era integro. "Se il virus è integro infatti, può infettare le cellule - continua - Su 280, abbiamo visto che il segnale di sopravvivenza del virus era meno del 3%. In fase di risoluzione sintomi, il loro virus non è quindi infettante".

17:05 - 'Nessuno escluso', il progetto di aiuti di Emergency

Latte, olio, pomodoro, pasta, ma anche detersivi, dentifrici e prodotti per l'igiene personale e della casa: partono così le consegne di Emergency per il progetto "Nessuno escluso. Neanche chi è ora in difficoltà", un servizio che prevede la distribuzione gratuita di pacchi alimentari e beni di prima necessità per far fronte alle nuove povertà causate dalla pandemia. Il sostegno di "Nessuno escluso. Neanche chi è ora in difficoltà" sarà destinato a circa 4 mila nuclei familiari in difficoltà economica tra Roma e Milano. Ogni famiglia riceverà settimanalmente un pacco alimentare secondo il numero di componenti, a cui si aggiungeranno altre due spedizioni, una volta al mese, una con prodotti per la pulizia della casa e una per l'igiene personale. Verranno inoltre preparati pacchi speciali per bambini, anziani, celiaci, vegetariani e altri bisogni specifici che si dovessero riscontrare. "Secondo una recente analisi, oltre 1 milione di persone non riesce più a provvedere agli acquisti di cibo e beni di prima necessità - ha commentato Rossella Miccio, presidente di Emergency. Si tratta di famiglie numerose, anziani soli, giovani precari, lavoratori di settori gravemente penalizzati dalla crisi. Siamo di fronte ad un'emergenza sociale senza precedenti, che ha reso vulnerabile una nuova categoria di persone, fino ad oggi fuori dai radar dell'aiuto tradizionale e istituzionale. Abbiamo, quindi, deciso di promuovere un nuovo intervento che va oltre il nostro ambito sanitario per aiutare queste persone a far fronte ai propri bisogni in maniera dignitosa, diffondendo un messaggio di solidarietà." Nel progetto saranno coinvolti 600 volontari di Emergency in collaborazione con i volontari di associazioni locali presenti nelle due città. I volontari si muoveranno in coppia e avranno un badge identificativo di riconoscimento. Tutti hanno ricevuto una specifica formazione per minimizzare il rischio di contagio per loro e per le persone assistite. "Durante la Fase uno, Emergency aveva già organizzato in alcune città una rete di consegna di beni di prima necessità a persone in quarantena, malate e over 65 e ha individuato una serie di famiglie per cui l'epidemia non ha rappresentato solo un rischio o un danno alla salute, ma soprattutto un colpo alle proprie capacità di sopravvivenza - spiega Marco Latrecchina, responsabile del progetto. Nella sola Milano, grazie alla collaborazione con le Brigate Volontarie per l'emergenza, 400 volontari hanno consegnato più di 4 mila pasti pronti alle fasce più vulnerabili della popolazione, oltre 6 mila spese alimentari e 100 mila mascherine del Comune. Contiamo di proseguire per arrivare a tutti coloro che sono in difficoltà", conclude la nota.

16:47 - infermiere di Codogno nominato 'Ambasciatore di Riccione'

Da trent'anni, cliente affezionato della cittadina romagnola, Ulisse Frontori, infermiere del Pronto Soccorso di Codogno e tra gli operatori che hanno accolto il cosiddetto 'paziente uno', è stato nominato questa mattina 'Ambasciatore di Riccione' nel mondo'. Cliente dell'hotel 'Nives' dove alloggia in compagnia della madre, ha ricevuto la pergamena dell'onorificenza del Comune dall'assessore al Turismo. "Sono arrivato due giorni fa in hotel - racconta Frontori in una nota dell'Amministrazione riccionese - la prima impressione è stata quella di una città che ha voglia di vivere e di rinascere dopo un periodo duro per tutti. L'impatto con la città devo dire è stato bello ed emozionante. Nei giorni bui dell'emergenza sanitaria, con i titolari dell'hotel 'Nives ci siamo sempre tenuti in contatto. Mi scrivevano spesso per sapere come stavo, come procedevano le cose a Codogno,dove - racconta ancora - lavoro al pronto soccorso da anni e sono tra gli operatori che hanno accolto il cosiddetto paziente uno. La sensazione oggi è quella di aver combattuto una guerra contro un nemico invisibile, in un'emergenza che purtroppo è partita da Codogno, ma avrebbe potuto innescarsi ovunque in Italia. Abbiamo vissuto - spiega - come in una lunga bufera senza uno spiraglio di luce e parlare di quanto è accaduto è difficile, oggi voglio godermi le vacanze". "Ho prenotato a gennaio come sempre: tra me e me nei mesi di duro lavoro in Ospedale pensavo, qualsiasi cosa succeda appena possibile vado al mare. Il pensiero che sarei venuto in vacanza - conclude Frontori - mi ha aiutato ad andare avanti. Tornare qui dopo il Covid vuol dire ricominciare con la vita normale".

14:10 – Crisanti: “Dai pm ricevuto quesiti sull'ospedale di Alzano e zona rossa

Uscendo dalla Procura di Bergamo dopo aver incontrato il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota, il virologo Andrea Crisanti ha sottolineato: "Ho ricevuto quattro quesiti sull'ospedale di Alzano e sulla zona rossa, non sulle Rsa. Mi avvarrò della collaborazione di esperti di statistica. Mi sono preso 90 giorni di tempo per consegnare risultati"

14:09 - 200mila mascherine per unire Bergamo e Brescia

Una mascherina per unire due città con le stesse ferite, ma anche con un progetto comune. L'unione tra Bergamo e Brescia si fa più stretta: per rafforzare la candidatura congiunta a Capitale italiana della cultura 2023, saranno distribuite gratuitamente 200 mila speciali mascherine. Sul tessuto del dispositivo (si tratta di mascherine lavabili), sarà riprodotto lo skyline delle due città, condensandone i luoghi-simbolo. L'iniziativa è lanciata da Ubi Banca - la banca del territorio bergamasco e bresciano - in collaborazione con i due Comuni, le due Diocesi, L'Eco di Bergamo e il Giornale di Brescia. Il 26 giugno la mascherina sarà disponibile per chi acquisterà L'Eco di Bergamo o il Giornale di Brescia in edicola e per gli abbonati; il dispositivo sarà distribuito poi anche attraverso le filiali di Ubi presenti sul territorio. L'iniziativa è stata illustrata stamattina nel corso di una conferenza stampa virtuale.

13:59 - Inchiesta Trivulzio, finita la fase dei testi ora esperti al lavoro

È terminata, salvo ulteriori convocazioni sempre possibili per approfondimenti, la fase di raccolta di testimonianze, tra medici, infermieri, operatori, parenti di anziani e funzionari regionali e dell'Ats (ex Asl), nell'inchiesta della Procura di Milano con al centro i contagi e le morti al Pio Albergo Trivulzio e la gestione dell'emergenza Covid nella struttura. Secondo quanto appreso, gli inquirenti attendono ora il lavoro, lungo e complesso, che sta portando avanti il pool di consulenti, tra cui un epidemiologo, i quali stanno analizzando, tra le altre cose, centinaia di cartelle cliniche sequestrate, che riguardano anche casi di polmoniti sospette già da gennaio. Lo stesso Trivulzio ha comunicato che tra gennaio e aprile nelle strutture dell'istituto ci sono stati in totale 405 decessi e 45 a maggio. Nelle scorse settimane sono stati sentiti come testimoni funzionari dell'Agenzia di tutela della salute e della Regione Lombardia, tra cui anche il vicedirettore del Welfare, Marco Salmoiraghi. Anche nelle indagini sulle altre rsa milanesi (i fascicoli sono più di venti) i pm del pool guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano sono in attesa delle relazioni degli esperti. Un lavoro quello dei consulenti che durerà ancora settimane. Allo stesso tempo, la Guardia di Finanza di Milano ha lavorato a una ricostruzione di tutte le delibere regionali, delle comunicazioni con l'Ats (ex Asl) e delle disposizioni impartite da quest'ultima alle case di riposo su vari fronti, tra cui l'uso delle mascherine, ma anche il trasferimento di malati dagli ospedali nelle rsa e l'effettuazione di tamponi. Da alcuni atti acquisiti, come un "vademecum" che richiamava indicazioni del Ministero della Salute e dell'Oms, risulta che ancora a fine marzo non c'era un obbligo specifico di uso delle mascherine per gli operatori delle rsa. Un argomento su cui potrebbero puntare le difese, dato che proprio il mancato uso dei dpi, che scarseggiavano nelle prime fasi dell'emergenza, potrebbe aver favorito il contagio nelle strutture, così come l'ingresso di pazienti con sospette polmoniti anche prima del caso di Codogno.

13:57 - Fontana: "Tolto l'obbligo dei guanti sui mezzi pubblici"

"Guanti addio sui mezzi pubblici, ma procediamo con prudenza e senza abbassare la guardia". Lo ribadisce su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Rincuorato dai pareri scientifici e dalle nuove raccomandazioni dell'Oms - spiega Fontana - ho assunto la decisione di togliere l'obbligo sui mezzi pubblici dei guanti in nitrile ma ricordiamoci sempre di lavare e disinfettare le mani. Ci apprestiamo a tornare alla normalità, con piccoli passi - aggiunge - evitando condotte che potrebbero inficiare gli enormi sacrifici di questi ultimi mesi. Procediamo coesi per il bene di tutti, le sterili polemiche non giovano a chi le pone in essere".

13:34 - Protesta specializzandi sotto la sede della Regione

Chiedono "gli stessi diritti e le stesse tutele degli altri operatori sanitari", in particolare "l'estensione del bonus" destinato al personale medico impegnato nell'emergenza Covid, gli specializzandi scesi oggi in piazza a Milano per un presidio di protesta contro la Regione Lombardia. "Noi siamo medici di serie B" si legge in uno dei cartelli esposti durante la manifestazione, che si è svolta sotto la sede della giunta regionale. I giovani medici hanno manifestato distanziati, indossando camici e mascherine. "Molte Regioni - hanno spiegato gli organizzatori su Facebook - hanno riconosciuto il lavoro svolto dagli specializzandi, inserendoli anche nella lista dei destinatari di un bonus per l'emergenza. La Regione più colpita d'Italia durante la pandemia, invece, è anche quella che non ha mai riconosciuto i nostri sforzi, né ha mai speso una parola in nostra difesa". E ancora: "Abbiamo chiesto con chiarezza a Regione Lombardia di ascoltarci, ma senza successo: la lettera firmata da oltre 1600 Specializzande e Specializzandi della Lombardia non è bastata. Non ci resta che una sola possibilità: andare noi sotto alla Regione e fare sentire la nostra voce, raccontando le nostre testimonianze di questi mesi".

13:10 - Nas al lavoro su relazione per pm Bergamo

Attesa tra alcune settimane una parziale relazione del Nas di Brescia sugli accertamenti compiuti su delega della Procura di Bergamo sulle morti accadute nelle Rsa del Bergamasco per sospetto Coronavirus. I militari, in queste settimane hanno sentito decine di persone tra denuncianti, operatori sanitari e hanno acquisito cartelle cliniche in tutte le strutture del territorio. Tra queste Rsa è stato poi fatto uno screening selezionandone alcune sulle quali è stata concentrata l'attenzione. La relazione sarà quindi consegnata al pool di pm, coordinato dal procuratore aggiunto, Maria Cristina Rota.

13:09 - Andrea Crisanti: "Se Schiavonia come Alzano, sarebbe stata strage

"Se all'ospedale di Schiavonia avessimo fatto come ad Alzano, sarebbe stata una strage", ha commentato riferendosi alla mancata chiusura dell'ospedale Pesenti Fenaroli della cittadina lombarda. Questo è quanto ha dichiarato ai giornalisti il virologo Andrea Crisanti, entrando attorno a mezzogiorno in Procura a Bergamo per la probabile nomina come consulente nel pool voluto dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota nell'indagine con più filoni, compresa la mancata zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo. "Spero di fare bene anche qui, non so se sarò in grado". 

12:13 - Andrea Crisanti in procura a Bergamo

Il direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell'Università di Padova, Andrea Crisanti, è giunto in procura a Bergamo per un colloquio con i magistrati che si occupano delle inchieste sulle conseguenze del coronavirus nel Bergamasco. Nei giorni scorsi era circolata l'ipotesi che Crisanti potesse essere nominato consulente della procura che ha aperto numerosi fascicoli: uno sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, a inizio di marzo, l'altra sulla chiusura e la successiva riapertura del Pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo. Nell'ambito dell'inchiesta sulla mancata zona rossa i pm bergamaschi, nei giorni scorsi, avevano sentito come persone informate sui fatti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri della Salute e dell'Interno Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, il presidente della Regione Lombardia. Attilio Fontana e l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. 

11:50 - Fabrizio Pregliasco: "Anche operatori emozionati per prime visite"

Gioia ed emozione anche per gli operatori e i medici del Pio Albergo Trivulzio di Milano, nel primo giorno di riapertura della visite, in via sperimentale. Come spiegato anche dal supervisore scientifico della Baggina, Fabrizio Pregliasco, "è stata un'emozione anche per gli operatori: abbiamo cercato di organizzare al meglio con un gazebo, fiori e del caffè".

11:37 - Parente Trivulzio: "Gioia nel vedere mia madre dopo quattro mesi"

"Una sensazione bellissima ritornare, non vedevo la mia mamma da quattro mesi: sta benissimo, non credevo". Sono le prime parole di Antonio Oriolano, il primo famigliare che ha fatto visita a un'ospite del Pio Albergo Trivulzio di Milano, che oggi in via sperimentale ha dato il via alle visite. Le prime parole della mamma? "Finalmente cosi' ti riconosco", ha detto al figlio "quando ho abbassato un momento la mascherina e si e' messa  a piangere. Manca ancora tanto abbracciarla, per ora solo gomito a gomito", ha concluso.

11:27 - Comitato parenti Trivulzio: "Soddisfatti per riapertura"

Una piccola delegazione di famigliari del Comitato Verità e Giustizia per le vittime del Pio Albergo Trivulzio è arrivata questa mattina davanti alla più grande Rsa di Milano "per esprimere soddisfazione" per la riapertura "delle visite ai parenti oggi, dopo il rifiuto iniziale", ha spiegato il vicepresidente del Comitato Fabio Scottà. "Dopo l'incontro con il prefetto sicuramente le cose si sono mosse positivamente e oggi siamo contenti di questo primo risultato e di questa fase sperimentale", ha aggiunto chiarendo che "monitoreremo" la situazione nella speranza che "si possano aumentare in numeri, perché ci sono all'interno 800 persone ed è chiaro che, a due al giorno e con 15 giorni tra una visita e l'altra, si arriva a ottobre. Dopo questa fase sperimentale speriamo veramente ci possa essere un'apertura più ampia, chiaramente rispettando le misure di cautela", ha concluso il vicepresidente. 

11:24 - Attilio Fontana: "Errori? Molti ma non quelli contestati"

"Io sono convinto che di errori se ne siano stati commessi molti, sicuramente. Non sono quelli che ci vengono contestati". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha risposto alla domanda se sono stati commessi degli errori nella gestione dell'emergenza Covid. "Mi ferisce molto quando vengo accusato sulle Rsa, cosa assolutamente non vera perché la delibera andava in una direzione ben chiara ed è stata sostanzialmente usata soltanto da 15 Rsa rispetto alle 710 che ci sono sul nostro territorio. Rimango male quando mi si dice che i medici di base non avevano le mascherine, cosa che non era compito della Regione. Sono tante le cose che non sono vere oggettivamente ma che mi vengono addebitate ormai come un dato di fatto oggettivo" ha detto Fontana intervistato da Centocittà su Rai Radio 1. "Sicuramente un errore che non ripeterei è stato all'inizio, quando si diceva questa è soltanto un'influenza e che io screditavo l'Italia nel mondo. Sarei dovuto andare sicuramente oltre le polemiche e insistere per evidenziare come fossi convinto che la situazione rischiava di essere molto grave" ha detto Fontana. "Poi nell'evoluzione ci sono potuti essere degli errori piccoli, medi, grandi, non lo so. Sicuramente abbiamo affrontato una situazione che nessuno conosceva ma, soprattutto, che nessuno immaginava potesse essere così grave e pericolosa per la salute dei cittadini. Una situazione che poi si è replicata in altre parti del mondo in modo altrettanto grave. Noi siamo stati i primi ad affrontarla, non bisogna dimenticarlo".

11:05 - Attilio Fontana: "Manifestazione sinistra lascia il tempo che trova"

"Bisogna sempre cercare di migliorare, anche se nessuna delle motivazioni e degli argomenti che usavano questi signori hanno un minimo di fondamento, lasciano il tempo che trovano". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato la manifestazione di protesta che si è svolta sabato pomeriggio in piazza Duomo a Milano contro la gestione dell'emergenza Covid da parte della Regione e per chiedere il commissariamento della sanità lombarda. "Ciononostante noi stiamo cercando di apportare tutte quelle modifiche e qui cambiamenti che possono migliorare ulteriormente la sanità. Stiamo costituendo un gruppo di studio, abbiamo individuato una serie di esperti proprio per cercare di andare nel dettaglio a controllare quali siano i lati che possono essere ulteriormente migliorati".

11:03 - Fabrizio Pregliasco: "Al Trivulzio ancora 50 ospiti positivi"

I Covid positivi all'interno delle strutture del Pio Albergo Trivulzio di Milano sono, a oggi, "50 su circa 800 ospiti, la maggior parte sono quindi guariti". Lo ha detto Fabrizio Pregliasco, supervisore della più grande residenza per anziani di Milano, davanti alla struttura nel giorno in cui prende il via la sperimentazione delle visite ai parenti. Al Trivulzio, nel periodo dell'emergenza Coronavirus sono stati "circa 350" i decessi "con un aumento del 40% circa rispetto alla mortalità che in questa struttura è abbastanza elevata perché raccoglie persone con grande fragilità", ha aggiunto. Sul fronte del contagio per il personale medico e infermieristico, invece, "il dato sta migliorando rispetto a valori di assenteismo allineati ad un periodo di normalità", ha spiegato Pregliasco. 

10:59 - Sspiagge e lidi lecchesi riaperti, grande affluenza

In questo inizio d'estate con temperature tipicamente stagionali che sfiorano i 28 gradi, le spiagge della provincia di Lecco stanno facendo il pienone, attirando i turisti. Nei lidi e nei parchi delle spiagge affacciate sul ramo lecchese del lago di Como, i gestori cercano di fare rispettare le regole di distanzamento: ingresso sorvegliato al lido comunale di Mandello (Lecco) gestito dalla Canottieri Moto Guzzi, con un addetto all'ingresso, che è gratuito ma controllato. Chi accede può andare direttamente in spiaggia oppure noleggiare ombrellone, sdraio o lettino. Nell'area ci sono anche dei cerchi che delimitano lo spazio destinato a ciascuna persona o gruppo familiare. Ad Abbadia (Lecco) ora l'ingresso al parco Ulisse Guzzi è a pagamento, con la tariffa di quattro euro comprensivi di un gel disinfettante da 50 millimetri, chi vuole anche il lettino paga otto euro comprensivi di accesso e gel per l'intera giornata. Gratuite le spiagge. Stesso copione negli altri lidi del ramo lecchese del Lario, con controlli per igienizzazione e distanziamento. I paesi si sono organizzati per accogliere i turisti dopo la lunghissima fase d'emergenza e puntano sulla sicurezza.

10:55 - Riaprono visite al Trivulzio, protocollo per familiari

Triage preventivo telefonico al parente in visita, misurazione della temperatura, dispositivi di protezione individuale, dal camice ai calzari passando per mascherina e la cuffia, sia per l'ospite che per il visitatore. È il protocollo a cui si attengono i parenti degli ospiti del Pio Albergo Trivulzio di Milano, che oggi riapre in via sperimentale le visite, che si terranno negli spazi aperti a due metri di distanza e con la presenza del medico e di un infermiere referente. Per oggi sono previste due visite di un'ora al mattino e due nel pomeriggio, una volta a regime si arriverà ad una decina di visite al giorno nelle varie strutture. 

10:21 - Attilio Fontana: "Ospedale Fiera fatto in momento drammatico

"Non è assolutamente vero, è un titolo assolutamente forzato". Questo è quanto ha chiarito il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito al titolo della sua intervista al quotidiano La Verità, "L' ospedale in Fiera realizzato per obbedire a Palazzo Chigi". L'ospedale alla Fiera di Milano "lo abbiamo realizzato perché ci trovavamo in un momento drammatico, in cui i letti di rianimazione erano praticamente finiti e non avevamo ancora tanti malati che entravano negli ospedali. Lo abbiamo realizzato perché era necessario predisporre una diga all'evolversi del virus. L'abbiamo mantenuto perché - e qui sì che interviene lo Stato - lo Stato ci ha dato l'obbligo di realizzare 1.400 letti di rianimazione rispetto ai 700 che avevamo prima della crisi, quindi 200 di questi 700 letti in più che dovremo realizzare troveranno sede nell'ospedale della Fiera, perché è giusto predisporre anche per eventuali future evenienze", ha spiegato Fontana a Centocittà su Rai Radio 1. "L'Italia - ha aggiunto - è un paese che ha un rapporto tra letti di rianimazione e popolazione tra i più bassi d'Europa, quindi è normale che debbano aumentare".

9:56 - Attilio Fontana: "Virus meno violento, ma guardia resta alta"

"I numeri per ora vanno nella direzione di un rallentamento, di una continua riduzione soprattutto della violenza del virus. La cosa più importante è che si riducano sempre di più i ricoveri in ospedale e quelli in rianimazione. E poi quello che dicono alcuni scienziati, che ribadiscono come attualmente il virus appare meno aggressivo e meno forte di quanto non fosse qualche mese fa". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Centocittà su Rai Radio 1. "La preoccupazione deve esserci sempre. Bisogna tenere sempre alta la guardia, proprio perché non sappiamo come si evolverà, come si comporterà questo virus, non possiamo lasciarci sorprendere un'altra volta, dobbiamo assolutamente essere attenti".

7:16 - Trivulzio riapre a visite dei parenti con "prudenza"

"Ottimismo e prudenza". Con queste due parole d'ordine il Pio Albergo Trivulzio, la storica e più grande struttura milanese per anziani finita al centro di una delle tante indagini sui decessi nelle Rsa per la gestione dell'emergenza Covid, si prepara da oggi a riaprire le porte ai parenti che potranno finalmente rivedere i loro cari dopo oltre tre mesi di blocco delle visite. La riapertura, come ha spiegato all'Ansa il virologo Fabrizio Pregliasco, nominato a fine aprile supervisore dell'istituto nel pieno della tempesta per le morti e i contagi, avverrà con una serie di regole e con ingressi scaglionati "nella speranza - ha aggiunto il professore - di una riapertura anche maggiore agli incontri che dipenderà, comunque, dall'andamento epidemiologico". Da oggi, ha chiarito, potranno entrare "i primi 10 familiari, due per ognuna delle cinque strutture milanesi" che fanno capo al Trivulzio. E così avverrà per i successivi dieci giorni "di sperimentazione" degli incontri che "dureranno un'ora, si svolgeranno all'aperto, a distanza di due metri, con dispositivi di protezione e con gli ospiti che saranno bardati". Alla presenza di "un medico e, se necessario, anche di uno psicologo". Sia i familiari che gli anziani dopo le visite "verranno monitorati e prima ci sarà un triage". Se tutto procederà bene, ha detto Pregliasco, "per ogni degente ci potrà essere una visita ogni 15 giorni". 

7:11 - In Lombardia 128 nuovi positivi e 13 decessi

Sono 128 i nuovi positivi in Lombardia con 7.825 tamponi effettuati per un totale di 92.968 casi in regione dall'inizio della pandemia. Dei nuovi casi positivi, 53 sono stati riscontrati a seguito di test sierologici (1,6% rapporto con i tamponi giornalieri). Sono 13 i decessi per un totale di 16.570 morti in regione. In calo sia i ricoverati in terapia intensiva (53, -1) che quelli negli altri reparti (1.260, - 141).