Coronavirus, a Milano protesta dei tassisti a Palazzo Lombardia. In piazza anche i rider
Lombardia“Ci ricorderemo di chi è leale in cabina elettorale”, il messaggio riportato su uno degli striscioni esposti dagli autisti delle auto bianche, che chiedono aiuti economici per ripartire. Alla stazione Cadorna il presidio dei fattorini insieme a Legambiente
Dopo la mobilitazione della scorsa settimana, questa mattina i tassisti di Milano si sono radunati sotto Palazzo Lombardia per chiedere nuovamente un intervento da parte di Comune, Regione e Governo a sostegno della categoria, che sta vivendo conseguenze economiche disastrose dopo il lockdown (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA). "Non ci siamo mai fermati, ora dobbiamo essere aiutati”, si legge su alcuni cartelli. “Ci ricorderemo di chi è leale in cabina elettorale”, il messaggio riportato invece su uno degli striscioni esposti dai manifestanti, che hanno anche acceso dei fumogeni tricolori.
Dopo un incontro con il presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Gianmarco Senna, uno dei loro rappresentanti ha annunciato che la categoria è convocata al Pirellone il 22 giugno in commissione Trasporti "dove si farà il punto della situazione vista la possibilità che entro quella data il governo possa stanziare dei fondi. Fino a quella data non ci sono novità" ha dichiarato, annunciando un comunicato con la possibilità di "una giornata di fermo appena dopo il 22", data dalla quale "dovremo essere più duri e determinati”.
La protesta dei rider
Non solo i tassisti. Quest’oggi a Milano sono scesi in piazza anche i rider e fattorini, uniti nel comitato "riderXidiritti". Alla stazione Cadorna, dove sono stati raggiunti anche da Giovanni del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, e da Legambiente, hanno dato il via a una protesta per chiedere a Trenord di ritirare il divieto di caricare le bici sui treni, con slogan come “United we stand” e cartelli con scritto “Durante la pandemia noi eravamo fuori a rischiare le nostre vite per lavorare, ora siamo stati dimenticati”. Un presidio è stato organizzato anche all’esterno della stazione di Porta Garibaldi.
Già ieri i rider avevano sfilato per le vie della città “chiedendo una sanatoria per i rider senza documenti e senza permesso di soggiorno, una soluzione per le bici in stazione a Trenord e un contratto di lavoro alle piattaforme. Lo stato di agitazione - spiegano da Deliverance Milano - è appena ricominciato e non siamo mai stati così tanti, agguerriti ed uniti”.
Trenord: "Vogliamo riportare le bici a bordo ma in sicurezza"
Sul divieto di portare bici in carrozza, Trenord è intervenuta con una nota, tramite la quale ha voluto chiarire la sua posizione. “Vogliamo riportare le bici a bordo dei nostri treni, ma nel rispetto delle regole e delle norme di sicurezza", afferma l’Ad di Trenord, Marco Piuri. "Per questo - aggiunge - abbiamo aperto un dialogo con le imprese del food delivery e le rappresentanze dei riders per trovare una soluzione condivisa per il trasporto delle bici a bordo treno. Attualmente la decisione di non consentire il trasporto delle biciclette sulla flotta di Trenord rimane confermata”.
"Con la nostra decisione - prosegue la nota - abbiamo voluto fare emergere il problema delle biciclette ammassate nei treni che creano problemi di sicurezza, non solo perché rendono difficile mantenere il distanziamento, ma perché impediscono l’accesso alle porte di ingresso e uscita che devono restare libere da ostacoli in caso di emergenza".
"Ora - spiega ancora l'azienda - è aperto un dialogo costruttivo con le associazioni di categoria e i rappresentanti dei lavoratori al fine di trovare soluzioni condivise che consentano a tutti i passeggeri, chi lavora come i riders e chi si muove per tempo libero come i cicloamatori, di viaggiare in sicurezza”.
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