Milano, omicidio Jessica Faoro: confermato ergastolo per Garlaschi

Lombardia

La Corte d'assise d'appello di Milano ha confermato la condanna all'ergastolo con rito abbreviato per il tranviere. Il fatto risale al 7 febbraio 2018

La Corte d'assise d'appello di Milano ha confermato la condanna all'ergastolo con rito abbreviato per Alessandro Garlaschi, accusato di aver ucciso con 85 coltellate la 19enne Jessica Valentina Faoro, ospite in casa come ragazza alla pari. L’efferato femminicidio avvenne in quello stesso appartamento, dove il 41enne viveva insieme alla moglie, in via Brioschi a Milano, il 7 febbraio 2018. Dopo il delitto Garlaschi tentò di bruciare il corpo. All’origine dell’omicidio, come ricostruito dal gup nelle motivazioni della sentenza in abbreviato, il fatto che la ragazza si fosse rifiutata di assecondare gli approcci e le richieste di prestazioni sessuali avanzati dall’uomo, e che avesse deciso di lasciare quella casa

Le parole della madre della vittima

"Avergli dato l'ergastolo non è sufficiente per quel che ha fatto", ha detto Anna Maria Natella, madre di Jessica Valentina, commentando la sentenza. "E' stata fatta giustizia e per questo Jessica almeno potrà stare tranquilla. La tristezza c'è sempre - ha aggiunto - e nulla potrà ridarmi quel che ho perso".

Le parole dell'imputato

Alessandro Garlaschi, in aula in collegamento video dal carcere, ha chiesto "scusa" per quel che ha fatto e ha aggiunto rivolgendosi alla corte: "se mi fate uscire e mi fate ritornare a una vita normale, lavorerò e risarcirò il danno". A riferire le parole dell'imputato, rese con dichiarazioni spontanee durante il processo, è il difensore, l'avvocato Francesca Santini, sottolineando come il suo assistito mancasse "di lucidità". Il legale, che si è visto respingere la richiesta di una perizia per accertare la capacità di intendere e volere dell'uomo al momento del fatto e la capacità di stare in giudizio, ha affermato: "Riproporremo l'istanza in Cassazione. Impugneremo la sentenza dopo aver letto le motivazioni". 

La sentenza

La Corte, dunque, ha accolto la richiesta del sostituto pg Daniela Meliota, che aveva chiesto la conferma del verdetto emesso nel dicembre 2018 a carico di Garlaschi. Con la sentenza di oggi (motivazioni in 15 giorni) sono stati anche confermati i risarcimenti provvisionali a carico dell'imputato: 50mila euro per il fratello della ragazza, 25mila euro ciascuno per padre e madre, e 10mila euro per il Comune di Milano, anch'esso parte civile con l'avvocato Maria Rosa Sala. I familiari sono rappresentati dai legali Eliana Capizzi, Veronica Villani e Mara Merlini.

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