Coronavirus Bergamo: in quarantena dopo test sierologico, ma il tampone non arriva. VIDEO

Lombardia

Il Comune di Solto Collina ha messo a disposizione un ambulatorio. Ma secondo una delibera della Regione, chi ha gli anticorpi non può uscire di casa finché non risulta negativo. Il tempo d’attesa, però, è di circa un mese

Appena la Regione Lombardia ha permesso ai laboratori privati di fare i test sierologici, che rivelano la presenza di anticorpi nel sangue, il Comune di Solto Collina (Comune nel Bergamasco affacciato sul lago d’Iseo) ha creduto di far bene mettendo a disposizione un ambulatorio, dato che in paese i morti sono passati a uno nel marzo 2019 a 13 nello stesso mese del 2020 (TUTTI GLI AGGIORNAMENTILA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - FOTO COSA RIAPRE IL 25 MAGGIO - FOTO I SINDACI CONTRO LA MOVIDA). In 124 hanno fatto il prelievo, ma la sorpresa è arrivata insieme ai risultati. La delibera regionale parla chiaro: chi ha gli anticorpi, non può uscire di casa “fino all’esecuzione del tampone con esito negativo”.  

Il problema dei tamponi

I tamponi vengono però fatti con il contagocce, anche dal servizio sanitario nazionale. E nel caso in cui qualcuno decida di fare privatamente il test sierologico – come spiega un cittadino - poi non sarà l’Ats a risolvergli il problema: “Il laboratorio non è in grado di dare una data certa. Io ho parlato con l’Ad di questa società, che mi ha detto che fra una settimana raccoglieremo i dati e forse lo faremo fra oltre 7 giorni e se tutto va bene ci vorranno 15-20 giorni. Il test costa sui 35 euro e il tampone va dai 90 ai 120. Tutti – conclude – dobbiamo considerarci potenzialmente infetti, rispettare le distanze, utilizzare le mascherine finché, come dicono molti esperti, questo virus se ne andrà, impareremo a conviverci oppure arriveranno i vaccini”. Il sindaco Maurizio Esti ha commentato: “Avevamo richieste enormi dalla popolazione, che chiedeva in che condizioni erano le persone e il paese”.

La conferma delle tempistiche

Telefonando alla società che ha fatto i prelievi, per provare a prenotare un esame, si scopre che la tempistica viene confermata: “Non glielo fa nessuno il tampone direttamente, deve fare prima fare il test. In funzione di questo, se positivo, prenota il tampone. Ci vuole circa un mese”.

La situazione in paese

Un cittadino ha commentato: “Molta gente che stava a casa si sapeva che era ammalata, si poteva dire che al 90 per cento aveva il Covid, però nessuno faceva approfondimenti. Il medico li curava senza sapere se era Covid, influenza, bronchite, asma, e tutto questo avveniva in un modo confusionario. Ma non per colpa di qualcuno, era la situazione”. Un altro soggetto interpellato ha spiegato che “un amico è positivo e adesso deve stare a casa insieme alla moglie. Sta cercando un tampone, ma non lo trova. Aspettare due giorni per l’esito va bene, ma un mese mi sembra un po’ troppo”. 

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