Il sindaco ha aperto il videomessaggio odierno dal Museo del Novecento, davanti al “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, che cento anni fa veniva acquistato dal Comune meneghino. “Un quadro molto milanese, riconosce il valore del lavoro, che per noi è moltissimo e ci proietterà in un futuro migliore”, ha detto Sala
"Cercheremo di fare di tutto per procurare lavoro a tutti”. È quanto ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel videomessaggio odierno, aperto dal Museo del Novecento, dove il primo cittadino ha raccontato la storia del “Quarto Stato”, quadro di Pellizza da Volpedo che cento anni fa veniva acquistato dal Comune meneghino. Un’opera d’arte “molto milanese”, ha detto Sala, in quanto “riconosce il grande valore del lavoro, che per noi se non è tutto è moltissimo, perché il lavoro è ciò che ha guidato la nostra storia e che ci garantirà di proiettarci in un futuro anche migliore. Noi chiediamo ai nostri cittadini di credere nel lavoro, di sentire il lavoro come un dovere”, ha aggiunto. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)
La storia del Quarto Stato
Il sindaco ha ripercorso la storia del celebre quadro, acquistato quando a guidare la città c’era il sindaco socialista Emilio Caldara, ma "di fatto fu una sottoscrizione popolare che permise l'acquisto e vi parteciparono dai banchieri agli artigiani. Questa stagione di riformismo municipale fu interrotta poi dalla dittatura fascista, nel dopoguerra un altro grandissimo sindaco milanese, il sindaco della ricostruzione, Antonio Greppi, portò il Quarto Stato a Palazzo Marino e venne messo in sala consiliare”, ha raccontato Sala.
“Se Milano non riparte segno drammatico”
Questa mattina, il sindaco era già intervenuto in diretta a Rtl 102.5, dove ha fatto il punto della crisi economica in città dovuta all’emergenza Covid-19. ”Se Milano riparte, riparte il Paese ma se Milano non riesce a ripartire sarà un segno drammatico”, ha affermato. "Bisogna tornare al lavoro in fretta, sostenere il tessuto economico di piccole e medie imprese che soffrono e bisogna dare loro ossigeno - ha aggiunto -, motivo per cui voglio dimenticarmi dei conti stretti del Comune per cercare di aiutare quelli che hanno creato la Milano che avevamo visto prima della pandemia. I successi li creano i cittadini e il tessuto economico e sociale”.
I fondi del Governo ai Comuni
Sala ha quindi manifestato il suo disappunto per i pochi fondi stanziati dal Governo per gli enti locali: ”Tre miliardi in totale per gli 8mila Comuni italiani. Non va bene, non esiste. Ma soprattutto a noi sindaci fa anche un po' arrabbiare il fatto che la stessa cifra viene data ad Alitalia”, ha proseguito Sala. ”Noi dobbiamo fare politiche di welfare più potenti di prima - ha sottolineato -. Non possiamo immaginare di dare 3 miliardi ad Alitalia a fondo perduto e 3 miliardi a 8mila Comuni e sindaci che sono sulle barricate”.