Brescia, uccisa davanti ai figli: il marito "Non mi spiego il gesto"

Lombardia

L'interrogatorio si è svolto agli Spedali Civili, dove l'uomo è stato trasferito per via delle sue condizioni psicofisiche, come stabilito dei medici del carcere

"Ha confermato quanto già riferito in interrogatorio venerdì notte dopo il delitto. Ha raccontato di mesi di tensione con la moglie, con la quale il giorno dopo sarebbe dovuto andare da un avvocato per la separazione. Non sa spiegarsi quel gesto". Lo ha detto il suo difensore, G.S., al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo di G.L., il 41enne che venerdì sera a Milzano, nel Bresciano, ha ucciso a coltellate la moglie di 39 anni alla presenza dei tre figli minori, a casa. L'interrogatorio si è svolto agli Spedali Civili di Brescia, dove l'uomo è stato trasferito per via delle sue condizioni psicofisiche, come stabilito dei medici del carcere di Brescia. In giornata dovrebbe arrivare la decisione del gip sulla convalida del fermo. (L'OMICIDIO)

L'omicidio

G.L. e la moglie si stavano separando dopo 16 anni di matrimonio. L'ennesima lite è finita nel sangue. "Mai avremmo pensato ad un epilogo così" dicono i vicini. I tre figli della coppia - il più piccolo dei quali affetto da grave disabilità - sono stati affidati ora alla zia paterna, mentre il corpo della vittima è a disposizione del magistrato che ha disposto l'autopsia. Era stato il sindaco del paese, che stava passando in strada, a sentire le urla ed entrare in casa della famiglia, trovando la figlia più grande della coppia che, sporca di sangue, chiedeva aiuto. 

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