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Coronavirus Lombardia, dal 29 aprile possibile riapertura dei mercati scoperti

Lombardia
Foto di Archivio (Agenzia Fotogramma)

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato l'ordinanza contenente le nuove direttive. Le amministrazioni comunali potranno agire limitatamente alla vendita di prodotti alimentari, osservando misure di prevenzione igienico sanitarie e di sicurezza

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Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia 

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato un'ordinanza contenente le nuove direttive per l'apertura dei mercati scoperti, a partire da mercoledì 29 aprile. Le amministrazioni comunali potranno riaprire uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio, limitatamente alla vendita di prodotti alimentari, a patto che facciano osservare una serie di misure di prevenzione igienico sanitarie e di sicurezza. 
Sarebbero nel frattempo 45.500 le persone che attualmente si spostano per lavoro in Lombardia a rischio Covid. La stima si ricava dai dati raccolti da AllertaLom l'app della Regione Lombardia per il tracciamento del contagio. In sostanza, dalla risposte fornite dal milione e 200mila lombardi che hanno scaricato l'app, si riscontra che 320mila si muovono per lavoro. Tra questi, 19.500 (6,5%) soffrono di almeno due sintomi, e 7.500 (2,5%) di almeno tre. Totale: 27mila. Intanto, l'Agis ha stimato che a Milano per la cancellazione di repliche, concerti e spettacoli, dal 23 febbraio al 13 aprile c'è una perdita di cinque milioni e 364 mila euro. Per i soli teatri convenzionati, per i quali l'amministrazione comunale riconosce una funzione pubblica del loro operato, la stima di perdita alle biglietterie è di tre milioni 307 mila euro. Sui musei e mostre le perdite ammontano ad oggi a quasi tre milioni e 800 mila. In Lombardia le persone contagiate dal coronavirus sono 71.968, con un aumento di 713 casi con 12.642 tamponi, in miglioramento rispetto a ieri. I morti sono invece 13.269, con 163 nuovi decessi. Continua il calo dei posti letto occupati sia nelle terapie intensive. Sono i dati resi noti da Regione Lombardia. Era da quasi 50 giorni che non si registrava un numero così basso di nuovi contagiati in Lombardia. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

19:04 – Il Comitato Trivulzio chiede un incontro con Pregliasco

"Chiediamo che il PAT effettui i tamponi a tutti i degenti in condizioni critiche senza ulteriori ritardi e chiediamo un incontro urgente con il virologo Fabrizio Pregliasco": lo ha dichiarato Alessandro Azzoni, portavoce del Comitato Giustizia e Verità per le vittime del Trivulzio, aggiungendo che da quando si è costituito il Comitato dieci giorni fa, "nessuno dalla direzione del PAT si è fatto vivo", anche se sono ormai 100 i familiari che vi hanno aderito. "Chiediamo il numero dei decessi - prosegue Azzoni - e vogliamo garanzie sul fatto che alla Baggina i nostri cari ricevano tutte le cure necessarie per garantire la loro salute", anche perchè "ormai tutti pensano alla ripartenza del Paese, in attesa del 4 maggio, auspicando una normalizzazione che, purtroppo, ancora non lontana per il Pio Albergo Trivulzio e per le altre RSA della Lombardia, dove gli anziani continuano a morire, il personale sanitario è sotto organico e in molti casi, ancora oggi, i familiari sono tenuti all'oscuro sulla situazione di salute dei loro parenti". "Il PAT ha iniziato ad effettuare con grave ritardo i tamponi agli ospiti - ha concluso -. Abbiamo il diritto di sapere quanti sono i decessi e per quali cause. Per questi motivi chiediamo che il PAT effettui i tamponi a tutti i degenti in condizioni critiche senza ulteriori ritardi e chiediamo un incontro urgente con il virologo Fabrizio Pregliasco".

18:22 – In Lombardia dato migliore sui contagi dal 6 marzo

Era da quasi 50 giorni che non si registrava un numero così basso di nuovi contagiati in Lombardia e il dato di soli 713 nuovi casi positivi è ancora più incoraggiante perché ottenuto con 12.642 tamponi. Il 6 marzo erano stati 361 i nuovi positivi mentre il giorno dopo erano saliti a 808 per poi passare rapidamente sopra i mille e poi i duemila positivi al giorno.

17:45 – Migliorano i dati a Milano

Migliorano i dati di Milano, una delle città ancora molto colpite dall'emergenza coronavirus: i nuovi positivi nell'area metropolitana oggi sono 219, per un totale di 17.909, di cui 80 nuovi casi a Milano città. Ieri c'erano stati 412 nuovi positivi di cui 246 a Milano città. Sono i dati resi noti da Regione Lombardia.

16:40 – Il Sindaco di Alzano: “Provvedimenti per la ripresa non possono attendere”

"La ripresa deve basarsi su provvedimenti forti, capaci di rispondere a un trauma cosi scioccante. Se da un lato necessitano dell'assistenza di Stato e Regione, dall'altro non devono e non possono restare sospesi nell'attesa", ha detto Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo, paese della Bergamasca fra i più colpiti dal coronavirus, nel suo discorso nel 75esimo anniversario della Liberazione. "Spirito di ottimismo e di iniziativa non devono sembrare irrispettosi ma atti dovuti verso la ripartenza", ha aggiunto auspicandosi che "la lezione del 25 aprile 1945 possa essere germoglio di vita nuova anche oggi, per una vita migliore, più consapevole, più umana. Il male virale che doveva farci abbassare la testa - ha concluso parlando nell'aula consiliare deserta - sarà quello che ce la farà alzare più di prima".

16:34 - Il presidente Mattarella chiama il sindaco di Brescia

"Questa settimana ho ricevuto una gradita telefonata, quella del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella", ha reso noto il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono. "Non è la prima che telefona - scrive Del Bono - si informa sulla nostra città, sulle sue sofferenze e sulle sue esigenze. Sono onorato dell'amicizia e della vicinanza alla nostra città del nostro Presidente. La Repubblica Italiana ha bisogno di uomini e donne all'altezza del compito che abbiamo davanti. Buon 25 Aprile, caro Sergio Mattarella".

13:23 - Lombardia: Dal 29 aprile possibili mercati scoperti

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato un'ordinanza contenente le nuove direttive per l'apertura dei mercati scoperti, a partire da mercoledì 29 aprile. Le amministrazioni comunali potranno riaprire uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio, limitatamente alla vendita di prodotti alimentari, a patto che facciano osservare una serie di misure di prevenzione igienico sanitarie e di sicurezza. Tra le nuove regole, i Comuni dovranno individuare un appartenente alla polizia locale o un funzionario che assuma il compito di 'Covid manager', per coordinare sul posto il personale addetto, anche con il supporto di volontari della protezione civile, e assistere gli operatori e i clienti del mercato nell'attuazione delle misure previste nell'ordinanza. I Comuni potranno inoltre prevedere ulteriori misure di prevenzione e sicurezza. Restano sospese le fiere e le sagre.
In base alla nuova ordinanza, firmata ieri da Fontana, per l'apertura dei mercati scoperti i Comuni dovranno provvedere alla definizione dell'area, dei posteggi e della capienza massima di persone presenti all'interno. Inoltre il perimetro esterno dell'area di mercato dovrà essere delimitato con apposita segnaletica, in modo da garantire un unico varco di accesso separato da quello di uscita. L'accesso al mercato sarà consentito a un solo componente per nucleo familiare, "fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori di 14 anni, disabili o anziani". Disposta anche la rilevazione, da parte di personale addetto, della temperatura corporea dei clienti e degli operatori commerciali prima del loro ingresso nell'area, con "inibizione" dell'accesso per coloro che presentano una temperatura uguale o superiore a 37,5° C. Gli operatori commerciali avranno l'obbligo di utilizzare guanti e mascherina e dovranno mettere a disposizione dei clienti guanti usa e getta e soluzioni idroalcoliche per le mani. All'interno del mercato, infine, dovrà essere rispettata la distanza di almeno un metro tra le persone e di tre metri tra le attrezzature di vendita dei singoli operatori. 

12:59 - Sala: "L'epidemia ci ha richiamati all'umiltà"

"L'epidemia che ha colpito in modo particolarmente crudele la nostra regione, è stata l'occasione per richiamarci all'umiltà". Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel discorso che ha tenuto in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile che, a causa dell'emergenza Coronavirus, si sono tenute nella sede del Comune di Milano alla presenza di poche persone. "Milano e la Lombardia sono abituate a macinare record e a primeggiare, ma in questa drammatica emergenza hanno riscoperto le loro fragilità. - ha aggiunto - Milano e la Lombardia, con la loro forza e le loro eccellenze, si sono trovate disarmate di fronte a un nemico così subdolo, ma allo stesso tempo hanno toccato con mano l'importanza di essere parte di una grande nazione, di essere parte di un insieme più grande, che non ha fatto mancare la sua solidarietà e la sua vicinanza".
Il sindaco ha poi parlato della ripartenza e di come i cittadini dovranno cambiare il loro stile di vita ma questo potrà rappresentare anche un'occasione. "La nuova battaglia che ci aspetta però deve trasformarsi in un'occasione per correggere errori del passato, per ripensare un modello di sviluppo che troppo spesso ha dimenticato l'essenziale, la qualità delle relazioni umane, la solidarietà". "Nell'immaginare il nostro futuro dopo l'emergenza, questi aspetti dovranno essere ben presenti, anche a costo di cambiare ritmi e abitudini di vita - ha concluso- . Lo dico da sindaco di una città votata alla modernità, all'innovazione, allo sviluppo; una città che ha fatto di questi valori un motivo d'orgoglio e una componente della propria identità".

12:34 - Sindaco Cremona: "Come prima uscita depongo corona al cimitero"

"Come prima uscita dopo l'isolamento ho fortemente voluto deporre una corona al nostro cimitero in ricordo di tutti i nostri concittadini che hanno lottato contro questo virus ma non ce l'hanno fatta". Lo scrive il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, che dopo oltre un mese di isolamento è risultato negativo al Covid. "La memoria di queste donne e di questi uomini, l'abbraccio e l'affetto alle loro famiglie, ci aiutino - auspica - ad andare avanti, a resistere, a lottare insieme per il futuro".

12:31 - In consegna in Lombardia altre 4,5 milioni di mascherine

In vista della prossima graduale apertura e, dopo aver distribuito circa 330.000 mascherine agli addetti delle aziende del trasporto pubblico locale comprese Trenord e FNM, 100.000 alle Forze di Polizia Locale e agli addetti alla sicurezza, nei giorni scorsi un altro milione e' stato riservato agli addetti delle aziende di ristorazione e delle ditte di pulizie operanti negli ospedali lombardi. A questi si aggiungono 3,5 milioni di 'dispositivi filtranti' riservati ai soli Municipi della citta' di Milano. Lo rende noto la Regione Lombardia. "Regione Lombardia e i nostri instancabili volontari di Protezione civile - ha detto l'assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni - stanno compiendo un ulteriore poderoso sforzo in vista della graduale apertura di alcune attivita' per far arrivare a quanti piu' cittadini possibili i dispositivi di protezione da Covid19. Con questi 4,5 milioni siamo arrivati 13 milioni di mascherine. Ricordo infatti che abbiamo distribuito gia' 8,5 milioni circa di mascherine attraverso canali diversi. Di questi circa 400.000 al volontariato di Protezione Civile, circa 6.500.000 agli Enti (Comuni, Province, Prefetture, Forze dell'ordine, etc.), circa 600.000 ad altri soggetti 'distributori' per la cittadinanza (farmacie, edicole), altre 330.000 circa alle aziende del trasporto pubblico locale, e infine, 300.000 agli operatori e agli addetti delle aziende municipalizzate attraverso la Confservizi". "Ringrazio i Comuni - ha concluso Foroni - e le Province lombarde per la grande collaborazione che, anche questa volta, non hanno fatto mancare". Ecco nel dettaglio le mascherine in consegna: Bergamo 368.000; Brescia 400.000; Como 190.000; Cremona 120.000; Lecco 108.000; Lodi 90.000 Mantova 134.000; Milano (solo Provincia) 1 milione; Monza 270.000; Pavia 180.000; Sondrio 60.000; Varese 280.000; Milano (Citta') 300.000.

11:55 - Inchiesta Rsa, Don Gnocchi ordinò 64mila mascherine che non furono consegnate

Nella fase più dura dell'emergenza Coronavirus, tra il 24 febbraio e il 10 marzo, una della Rsa al centro delle indagini milanesi, il Palazzolo-Don Gnocchi ha dovuto fare a meno di quasi 64mila mascherine che aveva ordinato, ma che non ha ricevuto. Emerge da una tabella depositata dalla difesa nell'ambito dell'inchiesta sulle Rsa, nella quale vengono indicati tutti gli ordini ai fornitori rimasti "inevasi" in quel periodo. I pochi dispositivi "reperibili sul mercato", infatti, scrive l'avvocato Stefano Toniolo in una memoria, "erano stati (comprensibilmente) raccolti dalla Protezione civile italiana e convogliati alla strutture sanitarie impegnate" nella lotta a Covid. Una situazione che ha "finito col generare una penuria di mascherine per tutte le Rsa". Tanto che, ad esempio, il 7 marzo il capo della Protezione civile Angelo Borrelli rispondeva così ad un commissario che, per conto delle case di riposo, aveva segnalato il grave problema: "Stiamo facendo di tutto, come il collega Cajazzo (dg Welfare, ndr) di Regione Lombardia, per acquistare le mascherine".
Un tema, quello della penuria di mascherine per le Rsa, che era già emerso da alcuni documenti del Pio Albergo Trivulzio. La 'Baggina' scriveva il 19 marzo che erano rimaste senza "riscontro" le richieste inviate ad Aria spa, la "Centrale regionale di committenza", anche "per il tramite della Sezione della Protezione Civile della Regione". Sul mercato, infatti, spiega ancora l'avvocato Toniolo nella memoria, "si registrava una totale carenza di tale tipo di dispositivi, mentre nel frattempo le scorte andavano rapidamente ad esaurirsi". Lo stesso accadeva per i tamponi: "Ci sono numerose realtà - scriveva il commissario per conto delle Rsa al dg Welfare lombardo - che hanno pazienti positivi o in attesa di tamponi che hanno quasi terminato le scorte e non hanno ricevuto nulla". E ancora in un'altra lettera: "Diversi medici e operatori sanitari (...) si sono ammalati e si stanno ammalando per la scarsità di Dpi". Altra questione centrale, già venuta a galla, è quella delle linee guida e indicazioni sull'uso delle mascherine. E su questo punto le Rsa sostengono di aver sempre rispettato le disposizioni regionali, nazionali, internazionali che, tra l'altro, parlavano di "uso razionale delle mascherine", data la carenza. Almeno fino a metà marzo, fu indicato alle strutture di usarle solo con pazienti Covid o con casi sospetti. Non c'era, quindi, "alcun obbligo generalizzato" di utilizzo per tutti gli operatori nelle normative. Dopo l'8 marzo, poi, a seguito della nota delibera regionale diverse case di riposo iniziarono ad accogliere pazienti Covid rispondendo, come spiega il legale del Don Gnocchi, ad "una vera e propria 'chiamata alle armi' della Regione". Nella memoria, infine, l'istituto chiarisce che in una situazione così di emergenza straordinaria, "che ha colto di sorpresa l'intero mondo occidentale", è stato nei fatti "impossibile" impedire al virus di entrare. E punto per punto il legale ribatte anche all'esposto dei 18 lavoratori che ha fatto partire le indagini e ad una denuncia di omicidio colposo. 

11:17 - Torna a casa paziente trasferito da Bergamo a Palermo

Era stao trasferito da Bergamo a Palermo nel pieno dell'emergenza. Ora è rientrato a casa dopo che il 21 aprile è guarito. È la storia a lieto fine di E.C., raccontata da Rita Moro, referente del Distretto Bergamo dell'Agenzia di Tutela della Salute, attiva sul territorio per raccogliere e contribuire a risolvere i casi che necessitano di attenzione e coordinamento. "A marzo - spiega - è stato necessario trasferire il paziente dall'Ospedale Papa Giovanni XXIII, ormai subissato dalle richieste di ricoveri e dalle necessità di cure di terapia intensiva, all'Ospedale Civico di Palermo. Pur conscia della situazione di assoluta emergenza in cui versavano i presidi della nostra provincia, ho pensato allo sgomento della famiglia al pensiero di un trasferimento a 900 chilometri di distanza".
Eppure proprio questa scelta dei sanitari è risultata vincente: "E dico "vincente" non solo per l'esito delle terapie prestate prima a Bergamo e poi a Palermo che hanno consentito all'uomo di ritornare nel pomeriggio del 21 aprile a casa dai suoi cari. Non solo per la competenza dei professionisti addetti al suo trasporto, assai delicato quando ha volato verso Palermo in serie condizioni. Dico "vincente" perché solo la scelta di unire le forze a disposizione ha permesso di salvare una vita, con l'impegno di tutti gli operatori che nell'emergenza hanno saputo trovare soluzioni che sono andate oltre le distanze e le complessità organizzative". 

10:20 - A Milano 13.898 controllati, 354 sanzionati

Delle 13.898 persone controllate ieri per il rispetto delle norme anti Covid sono 354 quelle sanzionate e tre le denunciate. Lo rende noto la Prefettura di Milano. Dei 4.305 esercizi commerciali controllati, sono stati denunciati 33 titolari.

9:23 - Il sindaco Cremona negativo: "Il sapore di libertà"

"Dopo oltre un mese di isolamento, sono negativo...". Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, annuncia così di essere guarito dal Coronavirus, a cui era risultato positivo il 21 marzo. "Il sapore così atteso e intenso e speciale di questa piccola grande libertà!", ha scritto su Facebook, a corredo di una foto in cui abbraccia la figlia. "Grazie alla mia famiglia, a tutti quelli che in questo periodo mi hanno sostenuto - ha aggiunto il sindaco -. Il lavoro non è mai cessato e continua. Sarà dura e sarà diverso ma ce la faremo!".

9:11 - Dati app, 45.500 a rischio si spostano per lavoro

Sarebbero 45.500 le persone che attualmente si spostano per lavoro in Lombardia a rischio Covid. La stima si ricava dai dati raccolti da AllertaLom l'app della Regione Lombardia per il tracciamento del contagio e contenuti in un report della Regione pubblicato da Il Corriere della Sera. In sostanza, dalla risposte fornite dal milione e 200mila lombardi che hanno scaricato l'app, si riscontra che 320mila si muovono per lavoro. Tra questi, 19.500 (6,5%) soffrono di almeno due sintomi, e 7.500 (2,5%) di almeno tre. Totale: 27mila. Si tratta di dati tratti dai questionari che sono stati compilati dai cittadini, anche più di una volta nella stessa giornata come viene suggerito dalla Regione. Nel questionario, tra l'altro viene chiesto se si sono notati alcuni sintomi che vengono correlati al Covid nelle ultime due settimane: ad esempio una congiuntivite, un raffreddore, dolori muscolari, senso di stanchezza, diarrea o tosse, anche un solo episodio. Il rapporto prende in considerazione se si sono avuti due o tre di questi sintomi. Altri 18.500 tra coloro che viaggiano segnalano di avere avuto contatti con persone positive. Il totale porta a 45.500 persone tra quelle che si spostano per lavoro. "L'app non è assolutamente paragonabile al tampone perché fornisce dati statistici e non sanitari — chiarisce il vice presidente della Regione Fabrizio Sala —. Ma è uno strumento che permette di orientare le scelte politiche: dove eseguire più test, quando far scattare le misure di isolamento sociale e come organizzare i mezzi pubblici". Dal report risulta inoltre che"Milano è il maggiore attrattore degli spostamenti lavorativi (oltre il 20 per cento)".

8:26 - Milano, oltre 5mln perdite spettacoli annullati

L'Agis ha stimato che a Milano per la cancellazione di repliche, concerti e spettacoli, dal 23 febbraio al 13 aprile c'è una perdita di cinque milioni e 364 mila euro. Per i soli teatri convenzionati, per i quali l'amministrazione comunale riconosce una funzione pubblica del loro operato, la stima di perdita alle biglietterie è di tre milioni 307 mila euro. Sui musei e mostre le perdite ammontano ad oggi a quasi tre milioni e 800 mila. Le stime sulle perdite sofferte dalla cultura a Milano per l'emergenza Covid sono state illustrate in commissione comunale riunita in video conferenza. Anche le imprese potranno soccorrere la cultura milanese. "E' arrivato al nostro assessorato più di un segnale positivo da parte di imprenditori che ritengono opportuno conferire risorse all'amministrazione affinché vengano devolute a sostenere il tessuto culturale della città - ha detto l'assessore alla Cultura del Comune, Filippo Del Corno -. Inoltre il Comune potrebbe indirizzare una parte delle risorse del Fondo di mutuo soccorso alla cultura". Nel periodo dell'emergenza sanitaria il sistema digitale delle biblioteche civiche ha avuto un vero e proprio boom con il 650% in più di iscrizioni medie a settimana sulla piattaforma. 

8:14 - All'ospedale Civile di Brescia sono nati 600 bambini

Sono stati 600 i bambini nati negli ultimi due mesi all'ospedale Civile di Brescia, 80 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Trentasei le neomamme positive al Covid-19 e tra loro anche un neonato. Una boccata d'ossigeno in un periodo che ha visto il più grande ospedale della città in prima linea contro il Coronavirus, ma nascere in questo periodo così complicato ha rimodulato anche il reparto ospedaliero più felice per antonomasia. "Le donne gravide sono donne, sono giovani e quindi hanno forse una soglia di protezione per quanto riguarda non tanto l'incidenza dell'infezione, ma quanto per i sintomi o l'aggravamento di alcuni sintomi. Per poter avere un numero adeguato di posti letto per donne Covid free e quindi abbiamo ridotto il numero di letti Covid free per avere un reparto Covid più. Abbiamo organizzato una forma di dimissione precoce per i parti normali all'intero dell'Osst a 24 ore, cioè il giorno successivo. Per i cesarei in seconda giornata, però con una dimissione protetta", dice un medico.