“Quando i gestori delle Rsa della provincia del Bergamasco hanno chiesto di poter chiudere l'accesso ai familiari, gli è stato detto di no perché questa era la disposizione della Regione Lombardia", ha detto il sindaco di Bergamo
Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia
"Nelle Rsa quello che è successo, è successo prima, quando è stato consentito ai familiari, ai parenti di entrare per visitare i propri cari fino a marzo avanzato. Quando i gestori della provincia del Bergamasco hanno chiesto di poter chiudere l'accesso ai familiari, gli è stato detto di no perché questa era la disposizione della Regione Lombardia", ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, parlando dell'alto numero di decessi nelle case di riposo registrati durante l'epidemia di coronavirus. "Io vorrei che mi facessero delle contestazioni specifiche sugli errori. Purtroppo noi abbiamo seguito i protocolli, abbiamo fatto tutte le scelte in accordo con l'Istituto superiore di Sanità", ha dichiarato, invece, il governatore lombardo Attilio Fontana a Centocittà, su Rai Radio 1, rispondendo alla domanda se ci siano stati errori nella gestione dell'emergenza Covid da parte della sanità lombarda visto l'alto tasso di mortalità nella regione, superiore a quello di altri Paesi. A Lodi, nel pomeriggio di ieri, sei giovani (tutti tra i 17 e i 24 anni) sono stati denunciati per violazione del testo unico delle leggi sanitarie inerenti al contagio: un ragazzo, che era positivo e sapeva di esserlo, ha organizzato una festa in casa, invitando i propri amici. Nel pomeriggio l'assessore al Welfare, Giulio Gallera ha diffuso i nuovi dati sul contagio: Sono in totale 60.314 le persone positive in Lombardia mentre il numero totale dei decessi sale a 10.901, con un aumento di 280 rispetto a ieri. Si sono verificati 1262 casi in più, in leggero calo rispetto ai 1460 di ieri. La Regione, tramite una nota, ha anche annunciato che dal 21 aprile verranno effettuati in Lombardia 20mila test sierologici al giorno. (DIRETTA - LA SITUAZIONE A MILANO).
18:48 - Facciata degli Spedali di Brescia illuminata in ricordo della vittime
Da domani sera la facciata principale degli Spedali civili di Brescia sarà illuminata con il Tricolore e verso il cielo si alzerà un fascio di luce azzurro. "Ho voluto creare questo progetto, per dare la possibilità alle famiglie che non hanno avuto modo di dire l'ultimo "CIAO" di persona ai propri cari, di rivederli all'interno di questi fasci di luce che vanno verso il cielo", spiega Daniele Carnovali, ideatore del 'progetto Anime'. "So e capisco cosa vuol dire non poter essere vicino al proprio caro negli ultimi istanti di questa vita terrena e penso che sia la cosa più brutta che ci possa essere e non la augurerei a nessuno", ha aggiunto Carnovali.
18:38 - Fontana: "Numeri non scendono, proseguire con rigore"
"In Lombardia i numeri sono sempre costanti. Abbiamo avuto un momento in cui si sono abbassati, poi sono rimasti in piano, non salgono ma non scendono", ha affermato il presidente della Regione, Attilio Fontana, a Pomeriggio Cinque, commentando i numeri di oggi. "Credo si sia vicini all'inizio della discesa, se continueremo a mantenere comportamenti virtuosi e rigorosi e a rispettare le regole. Proprio perché pensiamo che sia vicino il giorno in cui potremo allentare le misure, in questi ultimi giorni dobbiamo cercare di essere più rigorosi possibile".
18:29 – Chiamata del Papa per ringraziare una suora medico a Bergamo: è stato uno scherzo
Suor Angela Bipendu, il medico volontario impegnato a Bergamo nella lotta al coronavirus, è stata vittima di uno scherzo "gravissimo", come lei stessa lo definisce. Nella tarda serata del Sabato Santo, mentre era di turno alla guardia medica di Almè, ha ricevuto una telefonata da una persona che si è presentata come Papa Francesco. "Ho scoperto che quella telefonata era invece arrivata da un telefono che era stato rubato e dal quale sono partite altre telefonate e messaggi falsi", racconta la stessa suora. "La voce era uguale, ci ha ringraziato tutti, ci ha anche benedetto", racconta la suora che definisce quanto accaduto "gravissimo".
18:22 - I contagi in Lombardia, aumento a Cremona
Balzo dei nuovi contagi a Cremona, una delle città sin dall'inizio duramente colpita dall'epidemia ma che da giorni faceva registrare aumenti moderati: oggi ben 224 rispetto ai 63 di ieri (totale 4.945). Confermata la tendenza al netto calo a Bergamo con più 82 casi (ieri 51), totale 10.391, e soprattutto a Brescia dove si registrano 100 casi in più (ieri 269), totale 10.968. Tra le altre province Sondrio registra un'alta crescita percentuale sul numero dei positivi totali, 'appena' 796, con +76 casi (ieri 36). Lodi torna su numeri bassi con +16 (ieri 71) totale 2.559. Per le altre province minime variazioni sui dati precedenti.
18:24 - La Regione: "Dal 21 aprile 20mila test sierologici al giorno"
Ventimila test sierologici al giorno a partire dal 21 aprile. Lo annuncia la Regione Lombardia con una nota in cui viene spiegato che si partirà "dagli operatori sanitari e socio sanitari e dai cittadini che devono tornare al lavoro, con particolare riferimento alle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi". I test, spiega la Regione, sono stati "ideati e testati dall'Irccs pubblico San Matteo di Pavia", e certificheranno "l'immunità al virus, permettendo di gestire in modo consapevole la cosiddetta fase 2". Al San Matteo di Pavia, "uno dei quattro Irccs pubblici della Regione, sarà riconosciuta dalla società che produce i test una royalty dell'1%". Risorse, si precisa, "che saranno reinvestite per finanziare la ricerca pubblica e i ricercatori impegnati ogni giorno in prima linea per la lotta al Covid".
17:58 - Gallera: "In totale 60314 casi, 280 decessi in più"
Sono in totale 60.314 le persone positive in Lombardia mentre il numero totale dei decessi sale a 10.901, con un aumento di 280 rispetto a ieri. Si sono verificati 1262 casi in più, in leggero calo rispetto ai 1460 di ieri. Lo ha riportato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante l'aggiornamento giornaliero sull'emergenza Coronavirus, definendo i dati "non molto soddisfacenti". I ricoveri sono arrivati a 12028, con un aumento di 58, mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 1143, con un calo di 33.
16:21 - La Regione: "Cassa integrazione garantita a 100mila lavoratori"
"Ventimila aziende lombarde, per un totale di 57mila lavoratori, hanno fatto richiesta per la Cassa Integrazione in deroga. Questi i numeri registrati prima di Pasqua da Regione Lombardia, e attualmente sono in lavorazione le domande di almeno altri 50mila dipendenti". Lo si legge in una nota della Regione Lombardia. "Tutti - prosegue la nota - potranno beneficiare dell'anticipo della Cassa Integrazione garantito da Regione Lombardia: i fondi saranno erogati nei prossimi giorni, su richiesta degli interessati alla propria banca".
15:46 - Morto sacerdote di 46 anni a Voghera
Don Enrico Bernuzzi, che avrebbe compiuto 47 anni fra meno di due mesi, è morto stamattina all'ospedale di Voghera, in provincia di Pavia, dove era ricoverato da alcuni giorni dopo essere risultato positivo al Coronavirus. Ad annunciarlo è stata la diocesi di Tortona (Alessandria), guidata dal vescovo Francesco Viola, nella quale è inserita la città di Voghera. Don Enrico era nato a Stradella il 10 giugno 1973 ed era stato ordinato nel 2006 da Martino Canessa, all'epoca vescovo di Tortona (Alessandria). Ha esercitato il suo ministero nelle parrocchie di Voghera (Pavia) ed era referente in diocesi per la pastorale vocazionale e il seminario.
14:41 - Oltre 500 positivi tra il personale delle Rsa bresciane
Oltre 500 persone che lavorano nelle Rsa di Brescia sono risultate positive ai tamponi effettuati da Ats, l'agenzia territoriale della salute. Più di duemila sono stati i dipendenti, tra medici e infermieri, sottoposti ai test finora. Complessivamente sono circa settemila gli operatori che a Brescia, tra città e provincia, lavorano in strutture per anziani.
13:53 - F.Sala: "Laboratori per tamponi ci sono, mancano reagenti"
"Abbiamo dal 3 aprile un provvedimento che ha autorizzato alcuni laboratori, abbiamo una certificazione su quelli che sono i tamponi che possiamo fare. Siamo partiti dall'inizio dell'epidemia da tre laboratori, e siamo oggi a 31", ha dichiarato a Sky TG24 il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala. "La nostra velocità di elaborare c'è, ma mancano adesso i reagenti - spiega Fabrizio Sala -, quindi stiamo lavorando per avere sempre più reagenti, perché i reagenti servono. Servono i tamponi per vedere chi è positivo, ma sono altrettanto fondamentali per vedere chi è negativo. Queste persone che sono, non sappiamo per quanto tempo, immuni, possono tornare a casa loro e ricominciare una vita normale. Sono il dato dei guariti ed è di fondamentale importanza".
13:43 - Brescia, quasi 300 persone multate a Pasqua
Sono state 293 le persone multate a Brescia il giorno di Pasqua per essere uscite di casa senza motivo. Sono state 2293 complessivamente quelle controllate dalle forze dell'ordine lungo le strade dell'intera provincia. Dal 12 marzo al 12 aprile le sanzioni sono state 5147 sugli oltre 75mila bresciani controllati.
13:11 – Il sindaco di Alzano: “Da capire il no alla zona rossa”
"Tutti ci chiediamo perché da noi non sia stata istituita la zona rossa. Va capito come mai non è arrivato l'ordine quando era tutto pronto. Spero ci sia una spiegazione motivata", ha dichiarato all'ANSA Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo, che all'inizio di marzo attendeva un provvedimento di isolamento per il Comune. "Sapevamo perfettamente che era tutto pronto - ricorda - i 300 militari, i turni per i varchi dei carabinieri, noi avevamo predisposto l'unità di crisi, la tenda della protezione civile. Si aspettava solo l'ordine, poi è stata fatta una scelta diversa"."Fiàma de rar, sóta la sènder brasca, ossia: fa fiamma raramente ma sotto la cenere c'è sempre la brace", il sindaco ricorre a un proverbio bergamasco per chiarire che la gente della sua zona "è dura a morire" e che "non spaventa la ripresa" dopo l'emergenza coronavirus. "So che tutti ci metteranno il massimo, e serviranno sacrifici, anche nella pubblica amministrazione. Nel dramma, spero che possa essere un'occasione per una riforma importante, per rimettere al centro dell'attività pubblica competenza, ragionevolezza e fiducia nelle persone. Serve una riforma su procedure e verifiche, va reso tutto più snello, veloce ed efficace. Meccanismi burocratici oppressivi hanno rallentato tutto, gare d'appalto e bandi. I controlli vanno resi più stringenti ma con formule più veloci".
12:42 – Alzano, solo un contagio in settimana Pasqua
"C'è stato un solo contagio nella settimana prima di Pasqua. Ci aspetta ancora un lungo periodo di rigore ma lo affrontiamo con maggiore voglia e forza, perché i dati positivi ci incoraggiano". Il sindaco di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi, nel giorno del 44mo compleanno, con l'ANSA parla della sua cittadina di 14mila abitanti, uno dei centri della Bergamasca più colpiti dal coronavirus, che dal 23 febbraio ha registrato "118 decessi, 95 in più dei primi tre mesi del 2019: per noi è tragedia al pari delle grandi guerre, forse ancora più cruenta perché repentina e inaspettata".
"Non ho parlato con la direzione ma con qualche medico e sono comprensibilmente demoralizzati. Dicono che hanno fatto e stanno facendo l'impossibile e sono mortificati dal fatto di essere sotto accusa", ha poi aggiunto Bertocchi, riferendosi all'indagine suul'ospedale di Alzano per la gestione dei pazienti nell'emergenza coronavirus. "Come ne uscirà l'ospedale? Non ne ho idea. La chiarezza è importante - dice -. Ci vorrà ragionevolezza per capire cos'è successo cercando di comprendere anche contesto e circostanze, ma non spetta a me".
12:23 – In Lombardia ridotto le visite nelle Rsa dal 23 febbraio
Regione Lombardia ha ridotto gli accessi nelle Rsa il 23 febbraio, imponendo criteri severi e consentendo poi ai gestori di adottare precauzioni più rigide. È la precisazione che giunge da ambienti della Regione Lombardia dopo le dichiarazioni del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che ieri ha indicato la ritardata chiusura alle visite dei pazienti nelle Rsa lombarde come una delle cause dell'alto numero di decessi. "È quindi incomprensibile l'ennesima polemica del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che il 28 febbraio invitava i propri cittadini a uscire di casa e incentivava l'utilizzo di sovraffollati mezzi pubblici con tanto di biglietti scontati al grido 'Bergamo non si ferma'.
11:25 - Il governatore lombardo: "Garantiamo Cig se Inps non paga"
"Abbiamo raggiunto un accordo che stiamo aspettando l'Abi formalizzi, in base al quale noi garantiamo alle banche il pagamento della cassa integrazione nel caso in cui per qualche ragione non dovesse pagare l'Inps", ovvero quando "magari c'è qualche persona che non ne aveva diritto o aveva diritto a quota inferiore". Lo ha spiegato il governatore lombardo, Attilio Fontana, a "Centocittà" su Rai Radio 1, a proposito dell'anticipo della cassa integrazione da parte della Regione. Il presidente della Regione ha poi aggiunto: "Noi diamo questa garanzia in modo che la banca possa pagare immediatamente e poi paghiamo eventualmente gli interessi nel caso di ritardo nell'erogazione da parte dell'Inps".
11:22 - Lodi, positivo festeggia in casa con 5 amici: tutti denunciati
Era positivo da qualche giorno al coronavirus e lo sapeva. Nonostante questo, ha organizzato, ieri pomeriggio a Lodi una festa in casa propria, invitando cinque amici. Loro si sono presentati e la festa è andata avanti fino a quando un vicino di casa non ha capito che qualcosa non andava e ha chiamato la polizia. Intervenuti sul posto, gli agenti non hanno potuto che constatare quanto avvenuto e denunciare i sei soggetti, tutti tra i 17 e i 24 anni, per violazione del testo unico delle leggi sanitarie e per non aver osservato l'ordine teso a impedire la diffusione di una malattia infettiva. I cinque invitati hanno riferito agli agenti di sapere che l'organizzatore della festa era positivo. Per tutti, infine, le autorità sanitarie hanno imposto la quarantena.
11:13 – Fontana: “Librerie? Siamo rigorosi sulle chiusure”
"Noi abbiamo cercato di essere più rigorosi possibile, abbiamo chiesto di poter tenere chiuso il maggior numero di negozi", ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana a Radio 1, parlando dell'ordinanza regionale firmata sabato che permette la riapertura dei negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini ma non quella di librerie e cartolerie. "Purtroppo fa parte delle nostre abitudini, quando si entra in libreria, prendere in mano tanti libri, toccarli, aprirli, sfogliarli e poi magari rimetterli al loro posto, e questo può essere sicuramente un motivo di contagio notevole" ha detto Fontana motivando il no alla riapertura. Sui negozi per bambini, invece "abbiamo fatto una valutazione che ci è arrivata da un gruppo di mamme che stanno per partorire che ci hanno detto 'non siamo in grado di acquistare i beni di prima necessità per i nascituri'" ma "si tratta di un numero di persone molto limitato", ha concluso.
10:49 – Fontana: “Più che raddoppiato il numero di ventilatori”
In Lombardia "abbiamo più che raddoppiato i ventilatori. Siamo partiti con 725 respiratori all'inizio della crisi e siamo arrivato a oltre 1600, quindi li abbiamo più che raddoppiati. Li abbiamo dati a tutti, ma è chiaro che è stato una sforzo immane ed è stata la prova del fatto che tanta gente avesse bisogno di un ventilatore, non è che lo concedessimo come uno sfizio. Lo facevamo perché se no la gente moriva", ha spiegato il governatore Attilio Fontana a Radio 1.
10:47 – Il Papa chiama una suora medico a Bergamo, ma è uno scherzo telefonico
"Il Papa ci ha ringraziato, ma non solo me, tutti, tutti i medici" impegnati in questi giorni nella lotta al coronavirus. Suor Angela Bipendu, medico volontario a Bergamo, stava facendo il servizio notturno alla guardia medica di Almè, Bergamo, quando la notte del Sabato Santo ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco. "Ha ringraziato tutti i medici, non solo me. Ma è una cosa davvero privata... ne avevo parlato solo con la superiora madre Maria...", dice la religiosa all'ANSA. Il Papa ha ringraziato la suora e le ha detto che vuole incontrarla "non appena sarà possibile". Soltanto alcune ore più tardi Suor Angela Bipendu ha scoperto che si è trattato di uno scherzo telefonico.
10:31 – Fontana: “Errori? Abbiamo seguito i protocolli”
"Io vorrei che mi facessero delle contestazioni specifiche sugli errori. Purtroppo noi abbiamo seguito i protocolli, abbiamo fatto tutte le scelte in accordo con l'Istituto superiore di Sanità", ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana a Radio 1, rispondendo alla domanda se ci siano stati errori nella gestione dell'emergenza Covid da parte della sanità lombarda, alla luce dell'altissimo tasso di mortalità nella regione, superiore a quello di altri Paesi. "Abbiamo dovuto ricorrere l'ospedalizzazione perché da noi la gente se non veniva ospedalizzata purtroppo non riusciva a sopravvivere. Quindi vorrei capire quali possono essere le contestazioni sugli errori commessi" ha replicato Fontana. "Il virus è stato particolarmente violento in Lombardia perché molto probabilmente stava circolando nel nostro territorio già da parecchi giorni, come dicono gli esperti. Se no non si spiegherebbe una ondata di una violenza inaudita che non ha potuto in nessun modo essere controllata", ha aggiunto.
10:01 – Fontana: “Ero convinto che il virus rallentasse più velocemente”
"Aspetteremo quello che ci dicono i nostri esperti, i virologi e gli epidemiologi per capire l'andamento di questa curva che sta rallentando ma molto molto adagio. Io ero convinto che rallentasse più velocemente, ma mi auguro che sia una questione di giorni", ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana su Radio 1, rispondendo alla domanda se la Lombardia a maggio sarà in grado di partire con la 'fase 2' dell'emergenza, alla luce del numero di contagi da Covid 19 ancora alto nella regione. "Mi auguro che presto si vedano ancora di più gli effetti benefici di questa chiusura perché probabilmente stiamo ancora vedendo le cose del periodo in cui eravamo semichiusi" ha detto Fontana. "Abbiamo fatto un periodo di discesa moderata - ha aggiunto - io sono convinto che presto inizierà una discesa più intensa, violenta e verticale e si interromperà il contagio".
9:49 – Morto un medico in Valtellina
Un altro medico morto sul fronte della lotta al Coronavirus. Si tratta del dottor Fabio Rubino, 55 anni, dal 9 ottobre 2018 primario delle Cure Palliative di Morbegno, Sondrio, Sondalo e Chiavenna. Negli ultimi periodi, prima di essere contagiato, operava con assiduità nella struttura ospedaliera di Morbegno (Sondrio). L'Asst della Montagna, nel dare notizia del decesso, ne ricorda le grandi doti professionali e umane, come tanti suoi colleghi e familiari di pazienti che ha assistito in Valtellina e Valchiavenna. Era attivo da tempo come volontario nell'associazione "Cancro Primo Aiuto" operativa da anni sull'intero territorio della Lombardia. Residente a Cormano, nell'hinterland di Milano, è mancato all'ospedale Niguarda di Milano, dove era stato ricoverato una settimana fa per l'aggravarsi del quadro clinico. Prima di iniziare a lavorare in Valtellina era stato dirigente medico in Anestesia e Rianimazione, sua specialità, proprio al Niguarda.
8:05 – Gori: “C'è stato un grave ritardo nella chiusura delle Rsa”
"Nelle Rsa quello che è successo, è successo prima, quando è stato consentito ai familiari, ai parenti di entrare per visitare i propri cari fino a marzo avanzato. Quando i gestori della provincia del Bergamasco hanno chiesto di poter chiudere l'accesso ai familiari, gli è stato detto di no perché questa era la disposizione della Regione Lombardia", ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, a 'Che tempo che fa' su Rai2, rispondendo alla domanda sulle possibili cause dell'elevatissimo numero di decessi nelle residenze per anziani. "Lì certamente - ha aggiunto Gori- c'è stata una fonte di contagio così come credo ancora di più siano stati gli stessi medici e infermieri che hanno continuato ad occuparsi di questi pazienti così fragili senza avere alcuna protezione. Uno studio dei sindacati dell'altro giorno - ha ricordato il sindaco - stima in 1.100 il numero dei decessi nelle Rsa della provincia di Bergamo quasi il 25% della popolazione ospitata". Gori è anche tornato sul numero dei morti nella provincia di Bergamo, che da tempo afferma essere di gran lunga superiore a quelli dichiarati. "In provincia - ha spiegato - abbiamo fatto uno studio approfondito su oltre 100 comuni e abbiamo numeri molto diversi. Sul mese di marzo i morti accertati ufficialmente era 2060. Dalle anagrafi dei comuni della provincia di Bergamo risultano 4800, due volte e mezzo i più. Da lì si po' dedurre una cifra approssimativa per il numero dei contagi. Con un indice di mortalità intorno all'1,5%, a fine marzo sarebbe al di sopra dei 300 mila, con un indice di mortalità dell'1 per cento, arriviamo addirittura a 450mila, parliamo quasi del 50% della popolazione della provincia", ha concluso.
Data ultima modifica