Coronavirus Lombardia, Ieo: “Non rimandare cure per paura contagio”

Lombardia
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

Ad affermarlo è il direttore della Divisione Ematologica dell’Istituto Europeo di Oncologia, Corrado Tarella: “I malati di leucemie, linfomi e mielomi vivono spesso un’emergenza costante, che non guarda in faccia a nessun altro imprevisto” 

Corrado Tarella, direttore della Divisione Ematologia dell'Istituto Europeo di Oncologia e uno dei maggiori esperti internazionali in materia di tumori del sangue, ha deciso di lanciare un appello: "Il coronavirus non ferma la cura dei tumori ematologici. I malati di leucemie, linfomi e mielomi vivono spesso un'emergenza costante, che non guarda in faccia a nessun altro imprevisto, compreso quello drammatico del virus COVID-19. Per questo noi continuiamo ad accoglierli e curarli come prima della pandemia, adottando precauzioni fino ad ora efficaci. I pazienti che necessitano di diagnosi e terapie urgenti devono continuare le loro cure con determinazione, ma in serenità: la nostra raccomandazione è di non rimandare la diagnosi e le terapie per paura di un possibile contagio in ospedale" (LA DIRETTA - LA SITUAZIONE A MILANO E IN LOMBARDIA).

Tarella: “Molti tumori ematologici non possono aspettare”

Tarella prosegue: “Grazie anche al fatto che in Istituto applichiamo in modo estensivo le norme del Centro Nazionale Trapianti e delle società scientifiche a cui afferiamo, non abbiamo ad oggi nessun paziente ematologico ricoverato infettato dal virus. E questo nonostante si prosegua a pieno ritmo con i ricoveri per trapianto di midollo o per altre terapie che richiedono degenze lunghe. Questa è un'informazione importante per i malati ematologici, che sono coscienti di essere immunodepressi e si sentono facile preda del virus, soprattutto se accedono a un ospedale. Ma molti tumori ematologici non possono aspettare: per esempio le leucemie acute vanno trattate nell'arco di giorni, o addirittura, in alcuni casi, di ore. Analogamente, i trapianti di midollo, cure salvavita per diversi tumori ematologici, vanno effettuati in un preciso momento dell'evolversi della malattia, e un ritardo protratto potrebbe avere serie conseguenze". 

Il ruolo dello Ieo in Lombardia

All'interno del sistema sanitario lombardo (si legge in una nota), l'Istituto fondato da Umberto Veronesi è stato identificato dalla Regione come uno dei centri "Hub" dedicato alle attività di particolare complessità oncologica ed urgenti, in cui le cure non possono essere procrastinate. Lo Ieo garantisce dunque l'accettazione continua di tutti i pazienti che presentano tali gravi condizioni, con un percorso separato e indipendente per garantirne la sicurezza, anche rispetto alla infezione da Covid-19. Attualmente, all’interno dell’Istituto, tutte le richieste ematologiche non dilazionabili vengono soddisfatte. Solo i controlli sono ridotti, o vengono effettuati da remoto, e alcune terapie in day hospital sono rimandate. Il resto viene effettuato secondo i tempi e le modalità richieste, a prescindere dal coronavirus.

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