Coronavirus Lombardia, chiesta cassa integrazione da 7mila aziende

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

Secondo la Fim Cisl regionale, sono coinvolti oltre 200mila metalmeccanici: “Impegnati affinché si anticipi il trattamento economico per garantire continuità di reddito”. L’ente ha poi ribadito: “Fermare attività produttive non essenziali per ridurre contagi” 

Oltre 7mila aziende hanno richiesto la cassa integrazione in Lombardia dall'inizio dell'emergenza dovuta al Covid-19 (LA DIRETTA – LA SITUAZIONE A MILANO E IN LOMBARDIA). Secondo la Fim Cisl regionale, sono coinvolti oltre 200mila metalmeccanici. Andrea Donegà, segretario generale dell’ente, ha dichiarato: "Siamo impegnati a incalzare le imprese affinché anticipino il trattamento economico di cassa integrazione per garantire continuità di reddito alle persone".

Il segretario generale Fim Cisl Lombardia: “Fermare attività produttive”

"Con questi numeri, se consideriamo che il tasso di assenza per malattie si è ovviamente alzato, che molte aziende hanno programmato ferie e che tanti lavoratori sono in smart-working, possiamo dire - afferma Donegà - che la direzione intrapresa è quella che Cgil, Cisl e Uil in Lombardia hanno sostenuto già da tempo" ovvero "fermare le attività produttive non essenziali per limitare al massimo gli spostamenti delle persone e, quindi, le occasioni di contagio, mettendo in sicurezza il nostro sistema sanitario e impegnandoci a difendere la vita e la salute delle persone prima di qualsiasi altro interesse".

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