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Treno deragliato a Lodi, folla ai funerali del macchinista Giuseppe Cicciù. VIDEO

Lombardia
I funerali (Fotogramma)

Alle esequie che si sono svolte oggi a Cologno Monzese hanno partecipato anche il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli e il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana 

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Centinaia di persone hanno partecipato oggi a Cologno Monzese alle celebrazioni del funerale di Giuseppe Cicciú, il macchinista di 52 anni morto, assieme al collega Mario Dicuonzo, nel deragliamento del Frecciarossa 9595 avvenuto lo scorso giovedì ad Ospedaletto Lodigiano. I suoi cari e i numerosi colleghi, così come tutta la cittadinanza, si sono stretti intorno alla moglie Paola e al figlio Luca. Tra le istituzioni presenti anche il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli e il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. 

Il ricordo: “Il macchinista non muore, cambia stazione”

Giuseppe Cicciú era l'uomo del sorriso, della mano tesa, della forza d'animo, dell'orgoglio dell'essere ferroviere. Questo il ritratto commosso, fatto da colleghi e amici, riuniti nella parrocchia di San Giuseppe. "Il macchinista non muore, cambia stazione. Il macchinista trema, ma prosegue la strada", le parole tratte da una poesia scritta da un collega per Giuseppe. "Portava le brioche al mattino, aveva sempre parole di conforto e stimolo per i più giovani - ha raccontato un altro collega ferroviere - con te e Mario se ne è andata una parte di noi, ci mancherai maestro, buon viaggio". In un silenzio irreale, fuori e dentro la chiesa, colleghi e amici hanno proseguito commossi ricordando il 52enne che "aveva il sogno di diventare ferroviere come suo padre", scomparso prematuramente, "l'uomo del sorriso che dalle difficoltà ha saputo trarre la capacità di tessere legami puri", ha detto il parroco del quartiere di Reggio Calabria dove Cicciú è cresciuto, arrivato a Cologno Monzese per pronunciare l'omelia del suo funerale. "L'Italia che vogliamo - ha concluso il sacerdote - è quella dove ferrovie e strade sono sicure, dove facciamo a gara per l'alta velocità, non quella reale, ma quella di chi corre in avanti portando nel cuore la speranza".