Coronavirus, atterrati a Malpensa ultimi voli provenienti dalla Cina
LombardiaI due voli di Air China in arrivo da Pechino e Shangai e quello della Cathay Pacific erano gli ultimi tre voli in programma provenienti dal Paese asiatico
Anche gli ultimi voli previsti in arrivo dalla Cina sono atterrati all'aeroporto internazionale di Malpensa. I due voli di Air China in arrivo da Pechino e Shangai e quello della Cathay Pacific erano gli ultimi tre voli in programma, provenienti dal Paese in cui si è diffuso il coronavirus, autorizzati ad atterrare dopo la chiusura del traffico aereo da e per la Cina (LIVE - LA MAPPA - LE 10 COSE DA SAPERE).
Il racconto dei passeggeri
Ai passeggeri e al personale di bordo del volo 0946 dell'Air China arrivato a Malpensa da Pechino è stata misurata per tre volte la temperatura, da medici saliti con mascherine e tute a bordo dell'aereo prima dello sbarco, ed è stato consegnato un vademecum con le indicazioni dei presidi a cui rivolgersi in caso si avvertissero sintomi sospetti di coronavirus (I SINTOMI - L'EMERGENZA MONDIALE - LA COSTRUZIONE DEGLI OSPEDALI IN TIMELAPSE). "Prima di scendere dall'aereo gli operatori sanitari, vestiti con le protezioni, mascherine e visiere, ci hanno misurato due volte la febbre con un termometro a infrarossi, ci hanno chiesto i contatti e gli spostamenti e consegnato un vademecum", raccontano madre e figlio, passeggeri del volo 0946 dell'Air China. "Mi sembra" una misura "normale - ha spiegato il giovane che, come la madre, indossava una mascherina scura -. I controlli sono durati una quarantina di minuti in tutto. In alcune regioni della Cina sui mezzi pubblici è obbligatorio indossare le mascherine, altrimenti non fanno salire. Credo che in Cina tutte le misure preventive siano applicate in maniera efficiente". La madre ha raccontato: "Noi arriviamo da Shenzen e lì eravamo controllati sempre: misuravano la febbre dalla metropolitana ai mezzi pubblici, quando si entrava nell'area di residenza negli ingressi dei condomini. Là c'era un controllo pazzesco".
"Quando qualcuno tossiva ci giravamo a vedere chi era"
Stesso protocollo anche per i passeggeri del volo 0967 dell'Air China in arrivo da Shanghai. Prima dello sbarco i medici in tuta, mascherine e visiera hanno misurato la temperatura per due volte, consegnato il vademecum e richiesto a tutti di compilare una scheda con residenza e spostamenti passati e futuri per 'tracciare' i passeggeri in caso di futuro contagio. "In Cina i controlli sono pazzeschi, controllano la febbre anche per entrare in banca, nei negozi. Rispetto alla mobilitazione del 2003 questa è più importante - racconta un imprenditore vinicolo di 34 anni appena tornato in Italia con la moglie di origine cinese -. Le notizie che arrivano e sono diffuse dai media sono abbastanza terrificanti, ma io credo che parlare di prevenzione sia meglio che creare panico", ha aggiunto. "Non sapevo di essere sull'ultimo volo che atterrava in Italia. In aereo eravamo tutti con la mascherina, ma eravamo tranquilli, giusto quando qualcuno tossiva ci si girava a vedere chi era".
Il racconto di un passeggero
Alessio, diciassettenne in viaggio studio in Cina è rientrato in Italia con il volo da Hong Kong atterrato a Malpensa. "Ero a Zhongyuan, capitale dell'Henan. È stato difficile, ho avuto paura del contagio", le parole del ragazzo. La situazione in Cina "è grave: nella mia città nessuno aveva il permesso di uscire di casa, nessuno poteva andare per le strade e i supermercati erano quasi vuoti perché la gente ha comprato tutto quello che si poteva per evitare di uscire", ha raccontato Alessio. Ad accoglierlo al Terminal 1 degli arrivi di Malpensa, la mamma in lacrime: "È stato un viaggio sofferto e tanta paura, ovviamente abbiamo interrotto il viaggio studio e ho detto a mio figlio di rientrare".