L’accusa è di maltrattamenti fisici e psicologici sulla compagna. L'ex boss del Brenta era finito in carcere lo scorso ottobre
Il gip del tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci ha rinviato a giudizio Felice Maniero (CHI E'), l'ex boss del Brenta in carcere con l'accusa di maltrattamenti fisici e psicologici sulla compagna. Arrestato lo scorso 18 ottobre, Maniero attraverso il suo legale ha presentato per quattro volte richiesta di scarcerazione, istanze tutte respinte (due dal gip e due dal tribunale del Riesame).
Le parole del legale
Il legale di Maniero, che non era presente in aula, ha scelto il dibattimento, che inizierà il prossimo 14 febbraio. "Abbiamo preferito il dibattimento per evitare di elemosinare sconti di pena perché siamo convinti che la sede dibattimentale sia quella preposta per verificare le accuse", ha detto l'avvocato Luca Broli.
L’arresto
L'arresto è scattato lo scorso ottobre dopo la denuncia della donna, 47 anni, che ha raccontato i maltrattamenti fisici e psicologici che sarebbe stata costretta a subire. L'indagine della procura di Brescia durava da tempo e il gip Luca Tringali ha accelerato i tempi, firmando l'ordinanza di custodia cautelare con la nuova legge del Codice Rosso. Da questa estate, la compagna di Maniero vive in una comunità protetta, come richiesto e ottenuto in seguito a quello che, a sua dire, sarebbe stato l'ennesimo episodio di violenza.
Il passato criminale
Maniero è tornato in cella a ottobre dopo essere uscito dal carcere nell’agosto 2010. Era stato condannato dalla Corte d'assise d'appello di Venezia a 11 anni di carcere, grazie alle attenuanti generiche e a quella per la collaborazione (in primo grado erano 33 anni), per associazione di stampo mafioso, omicidio, sequestro e rapina. Abitava da tempo a Brescia con una nuova identità.