"Faccia d'angelo" è scoppiato in lacrime al momento dell'arresto, scattato ieri dopo la denuncia della compagna, 47 anni, e secondo le nuove regole del Codice rosso: è rinchiuso ora nel carcere di Bergamo. Lunedì 21 ottobre ci sarà l'interrogatorio di convalida
È finito in manette l'ex boss della Mala del Brenta, Felice Maniero (LA SUA STORIA), arrestato a Brescia con l'accusa di maltrattamenti sulla compagna, 47 anni. Lo riporta Il Giornale di Brescia. "Faccia d'angelo", così era chiamato, da tempo viveva in un quartiere residenziale nella città lombarda con una nuova identità.
L'arresto
L'arresto è scattato ieri dopo la denuncia della donna, la quale ha raccontato i maltrattamenti fisici e psicologici che è stata costretta a subire. L'indagine della procura di Brescia durava da tempo e il gip Luca Tringali ha accelerato i tempi, firmando l'ordinanza di custodia cautelare con la nuova legge del codice rosso. Da questa estate, la compagna di Maniero viveva in una comunità protetta come chiesto e ottenuto in seguito a quello che, a sua detta, è stato l'ennesimo episodio di violenza.
Da quanto trapela, l'ex boss della Mala del Brenta al momento dell'arresto è scoppiato in lacrime. Ora si trova ora nel carcere di Bergamo, dove è ristretto in una zona protetta.
L'avvocato: "È affranto e preoccupato"
"Ho incontrato una persona sicuramente affranta e preoccupata per le contestazioni mosse nei suoi confronti", ha spiegato il legale di Maniero, Luca Broli, dopo l'incontro in carcere con il suo assistito. "Non è certo l'uomo che si può pensare nell'immaginario collettivo. Non ha negato alcuni scontri con la compagna, ma ritiene il quadro amplificato probabilmente per il suo passato criminale", ha sottolineato Broli, riferendo poi che il primo pensiero di Maniero dopo l'arresto è andato alla figlia 18enne, alla quale è legatissimo. "Mi ha raccontato che è la sua ragione di vita e vuole proteggerla", spiega il legale che lunedì 21 ottobre assisterà l'ex boss della Mala veneta nel corso dell'interrogatorio di convalida.