ArcelorMittal, la Procura di Milano chiederà di poter replicare alla memoria del gruppo

Lombardia
Foto di Archivio (ANSA)

I pm, così come i commissari dell'ex Ilva, proporranno un termine di rinvio del procedimento al fine di poter depositare le proprie repliche

I legali dei commissari dell'ex Ilva hanno depositato questa mattina al giudice civile di Milano, Claudio Marangoni, un'istanza per chiedere di rinviare l'udienza, fissata per domani, e che si terrà comunque con le parti in aula, proprio al fine di decidere la data dell'eventuale rinvio. Così come i commissari dell'ex Ilva, anche la Procura di Milano, che è parte nel procedimento, chiederà di essere autorizzata dal giudice a poter replicare alla memoria del gruppo franco indiano nella quale, tra le altre cose, si chiede proprio l'estromissione degli stessi pm.

Termine per visionare la memoria

Nell'istanza dei commissari, i legali chiedono un termine al giudice per visionare la memoria e i molti allegati depositati lunedì da Mittal, ma a disposizione dell'ex Ilva solo da ieri, e per presentare, a loro volta, una memoria di repliche. Inoltre, nella richiesta, i legali spiegano anche come sia fondamentale attendere la decisione del Riesame di Taranto (udienza fissata per il 30 dicembre) sullo stop all'altoforno 2. Allo stesso tempo, il giudice dovrà indicare anche un termine entro il quale, poi, il gruppo franco indiano potrà rispondere con un'altra memoria di controreplica. E sempre il giudice dovrà fissare domani una data della nuova udienza che, a questo punto, dovrebbe tenersi dopo il 6 gennaio, probabilmente a metà mese.

Pm chiederanno di poter replicare al gruppo

"Che la Procura della Repubblica - hanno scritto i legali di Mittal nella memoria - possa versare in un giudizio civile (...) elementi istruttori acquisiti al di fuori di ogni contraddittorio (e di ogni competenza) nonché del controllo del giudice civile è evenienza, a nostra memoria, mai verificatasi in Italia e, per quanto si sappia, in alcuno Stato di diritto". Sempre per gli avvocati di Mittal, con il loro intervento i pm hanno trasformato il processo civile in "un'appendice di un'indagine penale". Da quanto si è saputo, al 'duro' attacco del gruppo franco indiano alla Procura con contestuale richiesta di estrometterla dalla causa, il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e i pm Stefano Civardi e Mauro Clerici intendono replicare con controdeduzioni. In sostanza, così come i legali dei commissari dell'ex Ilva, i pm chiederanno un rinvio del procedimento. Domani, tra l'altro, durante la discussione delle parti in udienza potrebbe anche essere posta dalla multinazionale la questione relativa alla continuità produttiva e aziendale che era stata garantita dall'ad Lucia Morselli per il tempo della durata del procedimento cautelare. Tempo che, con la richiesta di rinvio dell'udienza avanzata dai commissari dell'ex Ilva, si dilaterebbe con conseguenti ulteriori esborsi-perdite per il gruppo franco indiano.

Proseguono le trattative

Anche se proseguono da giorni i negoziati per giungere a un accordo di massima tra le due parti, non è arrivata, come ci si sarebbe potuto aspettare nel caso di un'intesa definita su "macrotemi", una richiesta congiunta per proseguire le trattative. I legali di Mittal, infatti, già ieri avevano chiarito come la fase negoziale fosse ancora in stallo e la loro intenzione, in assenza dell'intesa, fosse quella di chiedere al giudice di discutere la causa. Domani, in sostanza, le parti (tra cui anche la Procura di Milano e il Codacons) dialogheranno col giudice e si arriverà, poi, vista la richiesta procedurale, da parte dell'ex Ilva, di termini necessari per il contraddittorio nella causa, a rinviare l'udienza, fissandone un'altra per metà gennaio.

Codacons: "Non si tratta di chiudere un chiosco di mandarini"

ArcelorMittal sottovaluta "il fatto che non si tratta di chiudere 'un chiosco di mandarini' ma la prima azienda siderurgica europea per volume di produzione e grandezza". Lo scrivono gli avvocati Carlo Rienzi, Marco Donzelli e Marco Colombo, legali del Codacons, nelle "note di replica" in vista dell'udienza di domani. In una memoria di otto pagine, l'associazione dei consumatori chiede al giudice di accogliere le conclusioni del ricorso cautelare d'urgenza, presentato dai commissari straordinari dell'ex Ilva contro l'addio di ArcelorMittal. "Sono più che vere - affermano gli avvocati del Codacons - le argomentazioni espresse dai ricorrenti sui gravi danni all'economia nazionale che causerebbe lo spegnimento degli impianti e il licenziamento in massa di migliaia di dipendenti". Anche "l'intervento nel presente processo della Procura della Repubblica sottolinea quanti e di quale qualità siano gli interessi pubblici coinvolti nella vicenda di cui si discorre". Nelle note il Codacons, parte nel procedimento, replica, in particolare, alla memoria depositata lunedì da Mittal spiegando, tra le altre cose, che "un'eventuale esistenza di un obbligo contrattuale dello Stato a garantire l'immunità penale dei vertici di AM, violerebbe principi cardini dell'ordinamento giuridico anche costituzionale".

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