Lo scorso 10 dicembre il Tribunale di Taranto ha rigettato la richiesta di proroga presentata dai commissari sull'uso dell'impianto, sequestrato nel corso dell'inchiesta sull'incidente che nel 2015 costò la vita all'operaio Alessandro Morricella
E' fissata per la mattina del 30 dicembre l'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Taranto per discutere il ricorso presentato dai commissari straordinari Ilva sull'Altoforno 2. Il ricorso è stato presentato per chiedere di annullare la decisione del Tribunale di Taranto che lo scorso 10 dicembre ha rigettato la richiesta di proroga presentata dai commissari sull'uso dell'impianto, sequestrato e dissequestrato più volte nel corso dell'inchiesta sull'incidente che nel 2015 costò la vita all'operaio Alessandro Morricella e di concedere quindi a Ilva la proroga necessaria per gli ulteriori lavori di messa in sicurezza dell’Altoforno 2.
Chiesta proroga di 9 mesi
La proroga chiesta al Riesame è di 9 mesi, il tempo tecnico necessario - si osserva - per realizzare e installare la macchina a tappare, chiesta dal custode giudiziario Barbara Valenzano e inserita nelle prescrizioni di sicurezza. Ilva sostiene che l'altoforno, dopo la prima tranche di lavori, è già sicuro per gli operatori. Adesso i nuovi interventi previsti (ordinate sei nuove macchine per i due campi di colata con un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro, di cui 3,5 bonificati come acconto) servono ad abbattere del tutto i rischi. L'impianto è attualmente sotto sequestro senza facoltà d'uso e il cronoprogramma di fermata e spegnimento - che si concluderà poco dopo metà gennaio, salvo diverso pronunciamento del Riesame - è in fase attuativa, anche se per ora solo alle battute iniziali.