Incidente filobus Milano, presenti i vertici di Atm al funerale della vittima

Lombardia
L'incidente

Nella chiesa Santa Maria Ausiliatrice di Cassina de' Pecchi erano presenti anche il compagno della donna, la sorella Violetta e la figlia, quest'ultima arrivata dalle Filippine

I vertici di Atm, il presidente Luca Bianchi e il direttore generale Arrigo Giana, insieme ad alcuni dipendenti dell'azienda hanno partecipato al funerale di Shirley Ortega Calangi, la donna di origini filippine di 49 anni morta dopo lo scontro di sabato 7 dicembre tra un filobus e un mezzo della raccolta dei rifiuti di Amsa (IL VIDEO DELL'INCIDENTE - FOTO - LE FOTO DELL'IMPATTO). Nella chiesa Santa Maria Ausiliatrice di Cassina de' Pecchi, il comune alle porte del capoluogo lombardo dove vivono i parenti e gli amici della donna, erano presenti, visibilmente commossi, anche il compagno della donna, Christian Ghinaglia, la sorella Violetta e la figlia Angie, 26 anni, arrivata l'altra sera dalle Filippine.

La cerimonia

La messa, a cui hanno partecipato circa duecento persone, è stata officiata dal cappellano della comunità filippina in due lingue, filippino e italiano. Alle 15, in concomitanza con l'inizio della funzione funebre, che però è iniziata con mezzora di ritardo, è stato dedicato un minuto di raccoglimento nei depositi e sui mezzi da parte del personale Atm. Il minuto di silenzio è stato osservato anche sui filobus della linea 90/91, quella dell'incidente, come deciso dall'azienda assieme ai sindacati. Una seconda cerimonia è prevista nelle Filippine, ora che la procura di Milano ha dato il nulla osta all'espatrio per la sepoltura della salma. Amici e parenti avevano chiesto di celebrare il funerale di domenica, unico giorno libero per tanti di loro.

La sorella: "Era una persona straordinaria"

Il funerale è terminato con le parole della sorella Violetta: "Shirley era una donna straordinaria, dava tutto per gli altri, we love you, ti amiamo!". All'uscita poi ha aggiunto in lacrime: "Nessuno poteva dire male di lei, faceva tutto per gli altri. Cosa chiedo ad Atm? Non chiedo niente, solo giustizia. La figlia non parla ma nel suo cuore chiede giustizia ed è quello che chiediamo anche noi", ha risposto la donna, mentre sul sagrato la figlia della vittima, Angie, che vive nelle Filippine, riceveva le condoglianze del presidente di Atm e veniva consolata dalle mamme delle due famiglie per cui Shirley Ortega Calangi lavorava come babysitter a Milano. "Era stupenda amava la vita - ha ricordato una di loro -, faceva ridere come nessun altro, nemmeno io sono mai riuscita a fare ridere così i miei figli".

Il compagno della donna: "Crediamo nella giustizia"

"Noi crediamo nella giustizia, io non sono parte della famiglia però la famiglia ha dato in mano la questione a un avvocato ed è in attesa di avere giustizia. Io non posso dire altro", ha spiegato il compagno della donna, Christian Ghinaglia, prima del funerale. Poi ha aggiunto che i vertici Atm "hanno chiamato per informarci e chiedere se potevano venire, ma Shirley è una persona che accetterebbe chiunque, perché la colpa è di una persona, non è di Atm, per noi chiunque vuol venire è accettato".

"Dobbiamo ricordarla come una una persona che rideva sempre"

Ghinaglia ha raccontato di essere stato "quasi quattro anni" insieme alla donna, che aveva conosciuto "tramite amici" e di esserle "stato accanto finché le macchine hanno dato zero. Speravamo sempre, la speranza non muore mai". Parlando della figlia della donna ha sottolineato che "soffre molto ma è una persona forte, molto colta, adesso ha vicina tutta la famiglia". L'uomo ha poi affermato che "la sua datrice di lavoro ha reso partecipi gli altri che non era una persona comune, specialmente tutti i bambini per cui ha lavorato la ricorderanno sempre". Alla domanda "Come si va avanti?", Ghinaglia ha risposto che "dobbiamo ricordarla come una persona che sorrideva sempre, anche nelle difficoltà, e ci ha insegnato a tenere lontano tutte le cose negative e cercare di essere felici con quello che si ha - la risposta dell'uomo -. Vogliamo ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini e hanno parlato di lei, i medici e le istituzioni".

Il console delle Filippine: "Momento di lutto e sofferenza"

Il console delle Filippine, Mersole J. Mellejor, ha ringraziato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per come il Comune si è comportato dopo l'incidente: "Il consolato si unisce alla famiglia in questo momento di lutto e di sofferenza - ha spiegato il diplomatico, dopo aver partecipato al funerale -. "Ho davvero apprezzato il sindaco per essere stato in contatto con noi. Apprezziamo lo sforzo del Comune e diciamo grazie agli amici italiani per il supporto".  

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