Bus incendiato a Milano, collega dell'autista in aula: “Sy mi fece comprare un taser”

Lombardia

Così un testimone nel processo a carico del 47enne accusato di strage. E’ emerso anche che Sy era stato condannato a un anno per molestie sessuali. "L'azienda Autoguidovie, secondo me - ha riferito un collega -, sicuramente era a conoscenza dell’episodio" 

Ousseynou Sy, l’autista che prese in ostaggio 51 alunni di scuola media sequestrando il bus su cui viaggiavano, poi incendiato, si era fatto comprare da un collega un taser, una pistola elettrica. E’ quanto è emerso oggi durante la deposizione di un collega autista di Sy nel processo davanti alla Corte d'Assise a carico del 47enne accusato di strage e altri reati. Il sequestro avvenne a San Donato Milanese lo scorso 20 marzo.

L'acquisto del taser su internet

"Ho acquistato io su internet un taser per conto di Sy e che è arrivato il giorno dopo il fatto. Quando è arrivato l'ho consegnato ai carabinieri che lo hanno aperto davanti a me - ha detto il testimone in aula -. Me l'aveva commissionato una decina di giorni prima, era insistente e mi chiedeva via messaggi 'quando arriva, quando arriva?'", ha spiegato ancora il testimone, aggiungendo che il 47enne, qualche mese prima, gli aveva anche chiesto informazioni sull'esistenza di un disturbatore di frequenze di cellulare. "Mi ha spiegato perché lo voleva - ha detto - perché non voleva essere infastidito dai passeggeri quando guidava. Io gli ho detto che esisteva e gli ho detto il nome di questo dispositivo".
Il testimone ha aggiunto anche che "la settimana prima" del dirottamento del bus "Sy mi ha chiesto un cambio di turno, sia di tratta che di orario, perché aveva degli impegni da fare. Dovevo io portare i bambini in palestra, ma lo ha fatto lui". E ancora: "Questo comportamento - ha chiarito - non mi sembrava strano, prima di quel giorno non aveva avuto nessun comportamento particolare, tanto che quella mattina eravamo al bar a fare colazione insieme".

La condanna per molestie sessuali

In una seconda deposizione è emerso anche che Sy era stato coinvolto in un episodio di molestie sessuali. "L'azienda Autoguidovie, secondo me - ha riferito un collega del senegalese -, sicuramente era a conoscenza dell'episodio di molestie sessuali in cui era stato coinvolto Sy. Non so se abbia mai adottato provvedimenti in proposito". Il testimone ha spiegato che lui e anche altri suoi colleghi erano a conoscenza del procedimento penale a carico di Sy, condannato a un anno nell’ottobre 2018. Vittima delle molestie un’adolescente di 17 anni. L’episodio, già emerso nel corso delle indagini su Sy dopo il dirottamento del bus, era avvenuto a bordo di uno scuolabus.
Sy, stando a quanto si era saputo già a marzo, aveva mentito all'azienda più di una decina d'anni fa quando gli era stata sospesa la patente per guida in stato d'ebbrezza e lui si era dato malato.

Il 'video proclama' di Sy

In aula è intervenuto anche un carabiniere del Nucleo antiterrorismo di Milano parlando del “video proclama” del senegalese. La registrazione inizia con un brano dal titolo 'A cool wind is blowing' del musicista armeno Djivan Gasparyan. "Dopo il brano - ha spiegato il militare -, è partito il suo video proclama che era molto semplice. Si tratta di un lungo monologo in cui Sy riprende se stesso, senza montaggio. Questo ci ha fatto subito ipotizzare che l'uomo non fosse legato a movimenti di natura eversiva".

La vicenda

Sullo scuolabus viaggiavano i 51 alunni, due insegnanti e una bidella della scuola media Vaillatti di Crema. Sy, che da 15 anni lavorava per le autolinee Autoguidovie, a un certo punto cambia strada dicendo di voler raggiungere l’aeroporto di Linate e che nessuno scenderà vivo. Poi fa cospargere il mezzo di benzina e requisisce i cellulari degli alunni, Uno di loro però riesce a lanciare l’allarme consentendo l’intervento delle forze dell’ordine, che bloccano Sy e il bus.

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