Corona, Cassazione accoglie ricorso della procura generale di Milano

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Nonostante la misura sull'affidamento terapeutico sia stata revocata ad aprile, la Suprema Corte non ha ravvisato una carenza di interesse e disposto che il tribunale di sorveglianza si pronunci nuovamente sull'ordinanza di novembre 2018

La Cassazione ha accolto il ricorso della procura generale di Milano sull'affidamento terapeutico a Fabrizio Corona e disposto che il tribunale di sorveglianza si pronunci nuovamente sull'ordinanza di novembre 2018. Nonostante la misura sia stata revocata a marzo, la Suprema Corte non ha ravvisato una carenza di interesse nel ricorso in cui il procuratore generale contesta che l'ex agente fotografico abbia "palesemente e reiteratamente violato le disposizioni della misura alternativa". Corona avrebbe dimostrato "totale assenza di adesione al programma di trattamento", dalla violazione delle pene accessorie per la bancarotta fino all'ospitata al Grande Fratello Vip.

Attesa nuova pronuncia sul periodo febbraio-novembre 2018

Il tribunale di sorveglianza aveva confermato la sussistenza delle condizioni di ammissibilità alla misura dell'affidamento, già concesso in via provvisoria dal magistrato di sorveglianza nel febbraio 2018, sottolineando che Corona avesse sostanzialmente aderito alla principali prescrizioni imposte. Ma per la Cassazione, come si legge nelle motivazioni della sentenza (n. 26031) con cui il 28 maggio la prima sezione penale ne ha disposto l'annullamento con rinvio, l'ordinanza del tribunale di sorveglianza di Milano ha compiuto "un'errata e incompleta motivazione sui presupposti per l'affidamento terapeutico che deve essere disposto o revocato tenendo presente il comportamento del condannato in costanza di misura". Per questi motivi ci sarà una nuova pronuncia che riguardi il periodo febbraio-novembre 2018, perché la revoca poi disposta opera solo da quel momento.

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