Aggressione a Niccolò Bettarini, un condannato ottiene i domiciliari

Lombardia
Niccolò Bettarini (Agenzia Fotogramma)

Potrà andare a lavorare Albano Jakej, uno dei quattro giovani condannati per aver colpito con coltellate, calci e pugni il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini fuori da una nota discoteca milanese il 1° luglio scorso

È stato scarcerato e ha ottenuto gli arresti domiciliari, con il permesso di andare a lavorare, Albano Jakej, uno dei quattro giovani condannati lo scorso 18 gennaio per l'aggressione a Niccolò Bettarini, il figlio 21enne dell'ex calciatore Stefano e di Simona Ventura, colpito a coltellate, calci e pugni lo scorso 1° luglio davanti alla discoteca milanese 'Old Fashion'. Dopo essere stato condannato a 6 anni e 6 mesi di carcere per tentato omicidio, Jakej, difeso dal legale Daniele Barelli, ha ottenuto ora i domiciliari dal Gup Guido Salvini, lo stesso giudice che ha emesso la sentenza. 

Gli altri condannati

A Davide Caddeo, il 29enne difeso dal legale Robert Ranieli e accusato di aver sferrato le otto coltellate, il Gup aveva inflitto 9 anni. Pene diverse, invece, per gli altri due imputati: 5 anni e 6 mesi ad Alessandro Ferzoco (difeso da Mirko Perlino, che di recente ha ottenuto i domiciliari) e 5 ad Andi Arapi (difeso da Fabrizio Cardinali), l'unico incensurato che subito dopo il verdetto aveva ottenuto i domiciliari, prima di tornare, però, in carcere per aver tentato di fuggire in Albania.

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