Morte Belardinelli, altri due arresti. Uno è Nino Ciccarelli, capo ultrà dell'Inter
LombardiaÈ uno dei capi degli ultras nerazzurri. L'ordinanza emessa dal gip Guido Salvini riguarda anche un ultrà del Varese, Alessandro Martiroli
Arrestato Nino Ciccarelli, uno dei capi della curva dell’Inter. L’arresto è legato agli scontri del 26 dicembre fuori dallo stadio San Siro, in cui è morto Daniele Belardinelli. L'ordinanza, emessa dal Gip Guido Salvini, riguarda anche un ultrà del Varese, Alessandro Martinoli. Ciccarelli era già tra gli oltre 30 indagati per rissa aggravata e omicidio volontario ed è il capo 'storico' dei Viking, gruppo della curva interista. È stato "riconosciuto", si evince dall'ordinanza, in una foto mostrata a Luca Da Ros, ultrà interista e collaboratore nelle indagini, che lo ha indicato come presente al pub 'Cartoons' dove si sono incontrati gli ultras prima degli scontri di Santo Stefano. Nelle immagini acquisite si vede Ciccarelli "claudicante e nell'atto di toccarsi il corpo" per "tamponare" le ferite dopo gli scontri.
L'incontro di Natale per organizzare l'agguato
Secondo il Gip Guido Salvini il "giorno di Natale" in casa di Daniele Belardinelli, c'è stato "un incontro che è stato certamente propedeutico all'organizzazione dei fatti del giorno seguente". La stessa vedova di Belardinelli ha messo a verbale che a Natale col marito e Marco Piovella, arrestato, c'erano Martinoli e "altri ultrà dell'Inter". Nell'ordinanza viene riportata la testimonianza della donna, la quale ha raccontato che anche Martinoli "ha trascorso il 25 dicembre insieme a Marco Piovella", al marito e "ad altri ultrà dell'Inter". E che Martinoli "è rimasto a dormire a casa di Belardinelli anche la notte del 25 dicembre e il 26 dicembre dopo pranzo si è recato a Milano per la partita insieme a Belardinelli".
La testimonianza della vedova di Belardinelli
Martinoli, stando alle dichiarazioni della vedova, era anche "presente all'Ospedale" dove venne portato l'ultrà del Varese dopo essere stato investito e alla fine degli scontri. Martinoli, tra l'altro, stando sempre al verbale della donna, ha raccontato a lei, come ricostruisce il gip, che "si era avvicinato a suo marito quando egli stava per essere caricato sulla macchina e portato in ospedale". Per il gip, poi, dalla testimonianza della donna "si deduce che Martinoli il giorno di Natale si è accordato con Belardinelli e altri ultrà per recarsi a Milano". E Piovella, che aveva messo a verbale di essere stato a Natale a casa di Belardinelli, "non ha riferito", scrive il giudice, che c'erano anche altri ultrà "e quindi ha cercato di mantenere il silenzio in merito alla presenza di un gruppo di persone appartenenti all'area degli ultras di Varese, almeno quattro" per un incontro "propedeutico" al blitz contro i napoletani.
Chi è Nino Ciccarelli
Nino Ciccarelli, 49 anni, ha fondato la tifoseria dei 'Viking' nel 1984. Ha alle spalle diversi guai giudiziari, 12 anni di carcere e 5 anni di 'Daspo', misura ancora in corso. È stato coinvolto anche negli scontri ad Ascoli nei quali è morto nel 1988 il tifoso Nazareno Filippini, omicidio per il quale è stato prima arrestato e poi assolto. Secondo il Gip ha una "particolare pericolosità" e può "facilmente" condizionare "altri tifosi" dato che è "conosciuto in tutto l'ambiente ultras". Il Gip Salvini spiega, inoltre, che Alessandro Martinoli, ultrà del Varese arrestato, è "aderente al gruppo più estremista all'interno della destra radicale 'Blood and Honor'". Il gip sottolinea ancora anche il rischio "rappresaglie" dopo i fatti di Milano.
I contatti con gli ultras del Nizza
Nei "momenti successivi" all'agguato degli ultras interisti a quelli napoletani Marco Piovella, il capo curva arrestato il 31 dicembre, ha anche "avuto due lunghe conversazioni con un'utenza francese che è ampiamente ipotizzabile fosse in uso ad un esponente della tifoseria ultras del Nizza". Nell'ordinanza viene anche spiegato che "nell'azione gli esponenti più autorevoli della curva interista hanno coinvolto elementi varesini e francesi".