Premio Strega 2025, vince Andrea Bajani con il romanzo "L'anniversario"

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Il romanzo che racconta una famiglia infelice si afferma con 194 voti. "La letteratura" ha detto Bajani "è fatta per contestare la versione ufficiale, che, in questo caso, è il patriarcato: è importante che lo facciano anche gli uomini"

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Un libro per rompere il grande tabù della società italiana: il fatto che la famiglia sia un legame inscindibile. “L’anniversario” (Feltrinelli) di Andrea Bajani vince la 79esima edizione del Premio Strega con 194 voti mettendo in discussione l’istituzione più “intoccabile” di tutte. Seguono Elisabetta Rasy con “Perduto è questo mare” (Rizzoli), 133 voti e Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda), 117 voti. Al quarto posto Paolo Nori con “Chiudo la porta e urlo” (Mondadori), 99 voti per Michele Ruol con “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa).

Un romanzo contro il patriarcato

“Un romanzo” è il sottotitolo che compare nel frontespizio del libro vincitore. Durante la serata della finale, condotta da Pino Strabioli dal Ninfeo di Villa Giulia a Roma, Bajani ha raccontato di essersi mosso in questa forma inquieta che mescola l’autobiografico all’inventato e che “non accetta la dittatura della realtà”. L’autore vive da anni negli Usa, dove insegna scrittura creativa alla Rice University di Houston. “Negli Stati Uniti” ha detto “la cultura è di una nicchia e per pochi, mentre quello che mi piace del Premio Strega è che, al contrario, va nelle piazze”.

 

“L’anniversario” racconta un dramma familiare, in cui il centro degli equilibri è un padre totalitario, e lancia un messaggio preciso: "La famiglia è un sistema che non può essere basato sulla paura ed è un legame che, come tutti gli altri, abbiamo il diritto di interrompere". L’io narrante dopo essersi allontanato da casa costruendo la propria vita altrove, lontano dall’universo concentrazionario in cui è cresciuto, decide di rompere in modo definitivo con i genitori: a dieci anni da quel distacco "non premeditato" celebra l’anniversario dell’addio ripercorrendo traumi e, dando tridimensionalità alla figura della madre, una donna schiacciata e muta, incapace di salvarsi e di salvare i suoi figli, una donna che diventa protagonista di un’analisi puntigliosa e dolorosa. Il senso della letteratura per Bajani è contestare la versione ufficiale e nelle sue cento pagine dense e chirurgiche de “L’anniversario” vuole scardinare una visione patriarcale dei rapporti: “In quanto uomo ho sentito la necessità di farlo”.

 

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La finale della 79esima edizione

Durante la serata l’omaggio a Pasolini, nel cinquantenario della scomparsa, portato sul palco da Anna Foglietta che ha concluso con l’appello “Palestina libera” e le lettura dei brani dei libri in concorso affidata a Filippo Timi. Un’edizione, la 79esima, che è stata preceduta da qualche polemica. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli non ha presenziato alla cerimonia: “Non ci sarò. E non ho ricevuto le copie dei libri”. Un’affermazione che è stata seguita dalla replica di Fondazione Bellonci che organizza il premio. Il presidente Stefano Pretrocchi ha chiarito, rinnovando l’invito per il prossimo anno, che: ”I rapporti con il ministro sono sempre stati amichevoli, ci siamo salutati cordialmente in occasione dell'ultimo Salone del Libro di Torino. Non gli abbiamo inviato i libri del premio perché chiediamo agli editori di spedirli unicamente alla giuria dello Strega, da cui si è dimesso il giorno stesso della sua nomina al ministero”. 

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