
Nova Gorica è Capitale della Cultura 2025. Un'occasione in più per visitarla e per esplorare questa città spaccata in due, così vicina all'Italia. Buon viaggio

La Slovenia
- Difficile a credersi, ma il Novecento è davvero già finito da un quarto di secolo. Eppure, sembra molto più vicino da un certo punto di vista: come se gli eventi che lo hanno attraversato fossero ancora, in qualche modo, in corso. Non è facile identificare con precisione i confini temporali che dividono un’epoca dall’altra, così come è difficile vederli geograficamente, tra un paese e l’altro, quando non coincidono con quelli naturali (fiumi, mari, montagne, etc.).

Le due città
- Il confine europeo che più palesemente ci mostra gli effetti del Novecento è quello tra Italia e Slovenia e, in particolare, quello tra le città di Nova Gorica e Gorizia. Le due città non potrebbero apparire più diverse. Una, sul lato italiano, si sviluppa a partire da un centro storico medievale dominato da un castello in cima a una delle colline che costellano la destra orografica del fiume Isonzo; l’altra, slovena, è invece una città orientata tutta al futuro o, almeno, a quello che alla metà del Novecento si pensava il futuro sarebbe stato.

La città più giovane della Slovenia
- Se vi aspettate una Slovenia fatata e fatta di castelli, cittadelle fortificate, strade acciottolate ed eleganti edifici tra il barocco e il liberty, beh, non è a Nova Gorica che li troverete. La città infatti è nata solo nel secondo dopoguerra, per dare un capoluogo a tutta quell’area del goriziano che nel 1947 era stata assegnata alla Jugoslavia. Il nuovo agglomerato urbano venne dunque a configurarsi come un manifesto del modernismo socialista, fatto di ampie prospettive e caseggiati in cemento armato.

Terre di confine: Isonzo, Brda e Valle del Vipava
- La nomina di Nova Gorica, insieme a Gorizia, a Capitale Europea della Cultura 2025 è un’occasione di scoperta non solo per le due città, ma anche per tutti i territori di confine che le circondano.Appena fuori dall’abitato di Nova Gorica si apre la Valle del Vipava (Vipacco), una Bella Addormentata per troppo tempo fuori dai radar dei viaggiatori che hanno attraversato la Slovenia e che ha invece una gran voglia di risvegliarsi e raccontarsi.

Re Carlo X
- Nel monastero francescano di Kostanjevica, insieme alla sua famiglia, l’ultimo Re di Francia della dinastia borbonica: Carlo X, deposto dalla rivoluzione del 1830 in maniera meno cruenta, rispetto alla sorte toccata al suo fratello maggiore Luigi XVI. Fu infatti proprio a Gorizia che gli ultimi eredi della famiglia del Re Sole si stabilirono durante l’esilio e, oltre a Carlo X, hanno trovato sepoltura a Kostanjevica anche membri illustri, tra i quali il figlio Luigi XIX e sua moglie Maria Carlotta.

Il Ponte di Salcano
- Tra i simboli di questa terra, è immancabile la vista sulla valle e sul fiume Isonzo dal ponte di Salcano, il più grande ponte ferroviario sospeso in pietra del mondo. Oltre alla funzione originaria di lasciar transitare i treni sopra questo fiume smeraldino, il ponte di Salcano diventa in estate anche l’unico luogo in Slovenia dove è possibile praticare il bungee-jumping: adrenalina pura!

Eventi da non perdere
- Essere Capitale Europea della Cultura, però, è anche e soprattutto l’occasione per avere i riflettori puntati su alcuni degli appuntamenti più interessanti dell’anno. Ecco degli esempi: da stazione a stazione: apertura di GO! 2025 (8 febbraio) In occasione della cerimonia di apertura della Capitale europea della cultura, uniremo simbolicamente le due città, dalla stazione ferroviaria di Gorizia a quella di Nova Gorica.

Tour del contrabbando - TIC Nova Gorica (fino al 1° gennaio 2026)
- Il Tour del contrabbando è un’immersione nel tempo del contrabbando di ogni genere oltre confine. Si svolge lungo il percorso tra Piazza Transalpina e il museo del contrabbando di Pristava, attraversando più volte la frontiera. I partecipanti diventano contrabbandieri, cercando di "far passare" ogni tipo di merce dall’altra parte. Riusciranno a essere più furbi del doganiere?