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Salone del Libro di Torino, Salman Rushdie: "Brutto momento per la libertà di stampa"

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Lo scrittore di origine iraniana è stato accolto da una standing ovation. “Scrittori, giornalisti, intellettuali sono sotto attacco, è un brutto momento per la libertà di espressione”, ha dichiarato, durante la presentazione del suo libro “Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio”, in dialogo con Roberto Saviano

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Salman Rushdie è tornato in Italia per la prima volta dopo l'attentato subito il 12 agosto 2022. L'occasione è stata quella del Salone del Libro 2024, dove, oggi, lo scrittore di origine iraniana ha presentato il suo libro “Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio”, pubblicato da Mondadori, in dialogo con Roberto Saviano. L'opera racconta la sua terribile esperienza durante l'attentato subito a New York il 12 agosto 2022, in cui ha perso un occhio e la funzionalità di una mano. Ma anche il dopo attentato: il suo complicato percorso verso il recupero fisico e la guarigione resi possibili dall’amore e dal sostegno di sua moglie Eliza, della sua famiglia, dei medici, dei fisioterapisti e della sua comunità di lettori in tutto il mondo.

Rushdie e Saviano accolti da una standing ovation

 

Salman Rushdie e Roberto Saviano all'ingresso all'Auditorium del centro congressi del Lingotto sono stati accolti da una standing ovation. "Voglio dirvi quanto abbiamo desiderato questo incontro, siamo emozionatissimi di averlo qui in Italia per la prima volta dopo l'attentato. Con Saviano sono legati da molti anni un incontro fra scrittori, fra amici, è un incontro di libertà", ha riferito la direttrice del Salone del Libro, Annalena Benini, aprendo la presentazione.

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Rushdie: "Brutto momento per la libertà di stampa"

"Scrittori, giornalisti, intellettuali sono sotto attacco, è un brutto momento per la libertà di espressione. Pensavo fossero guerre già vinte e invece dobbiamo ripartire daccapo e ricominciare a combattere. Lo faremo", dice Salman Rushdie durante l'incontro. Saviano lo ha ringraziato per la solidarietà espressa ieri nei suoi confronti per il contenzioso con la premier Giorgia Meloni. 'Io sono stato citato in giudizio da Indira Gandhi quando ho scritto I figli della mezzanotte, quindi non sei il primo", ha detto Rushdie a Saviano. 

Rushdie: "È un brutto momento per la libertà di stampa"

"Scrittori, giornalisti, intellettuali sono sotto attacco, è un brutto momento per la libertà di espressione. Pensavo fossero guerre già vinte e invece dobbiamo ripartire daccapo e ricominciare a combattere. Lo faremo", ha riferito Rushdie durante l'incontro con Roberto Saviano. Saviano lo ha ringraziato per la solidarietà espressa ieri nei suoi confronti per il contenzioso con la premier Giorgia Meloni. "Io sono stato citato in giudizio da Indira Gandhi quando ho scritto I figli della mezzanotte, quindi non sei il primo", ha detto Rushdie a Saviano.

Rushdie: “Vivo a New York da 25 anni e per 23 tutto è andato bene ”  

 

"Vivo a New York da 25 anni e per 23 tutto è andato bene. Ho vissuto una vita normalissima, ho fatto tour di presentazione dei libri, ho tenuto conferenze, non ho avuto mai problemi. Poi questo tipo ha pensato che la questione non fosse chiusa. Ho avuto un ventennio di vita buona e ora voglio altri venti anni così. Che mi faranno arrivare a 97 anni, ma sto già pensando alla festa dei miei cento anni. E deve essere una festa da ballo. Quindi ci vuole un dj molto attempato, insomma ti riprendi la vita, nessuno te la ridà”, ha riferito Rushdie, rispondendo a Saviano.

 

Un applauso per la moglie, Rushdie: “Ha fatto tutto per me”

 

Sull'accusa dei media di essere stato frivolo nonostante la fatwa, Rushdie ha dichiarato: "Qualcuno pensava che avrei dovuto passare il resto della mia vita nascosto, altrimenti sarei stato considerato superficiale, leggero. E io me ne andavo nei night. Ora purtroppo non riesco a stare sveglio fino a così tardi per andare a divertirmi in discoteca. Ho anche scritto 22 libri, non so dove ho trovato il tempo di scriverli con tutte queste feste". Rushdie, nel corso dell’intervista, ha anche chiesto un applauso al pubblico per la moglie che lo ha assistito durante il ricovero in ospedale. "Ha fatto tutto lei ha organizzato tutto, mi ha dato tutto l'amore e l'assistenza possibile, senza mai farmi sentire tutta la sua sofferenza".

 

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