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Salman Rushdie, prima intervista e foto dopo l'aggressione in cui venne ferito a un occhio

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Lo scrittore parla per la prima volta dopo il brutale attacco che subì il 12 agosto scorso. E su Twitter condivide uno scatto con degli occhiali con una lente oscurata a coprire la ferita riportata a un occhio

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Prime immagini e prima intervista di Salman Rushdie,  dal terribile attacco subito lo scorso 12 agosto a Chautauqua, nello stato di New York in cui venne gravemente ferito a un occhio. L'autore ha concesso un'intervista al New Yorker in occasione dell'uscita domani negli Stati Uniti (e in Italia) del suo ultimo romanzo 'Victory city' (in italiano 'La città della vittoria', per Mondadori), una saga di amore, avventura e mito, nell'India del XIV secolo. 

 

Il selfie con gli occhiali con una lente oscurata

Nella foto che accompagna l'articolo, in bianco e nero, l'autore dei 'Versi Satanici' indossa un paio di occhiali da vista con una lente oscurata, per celare la grave ferita all'occhio destro causata dalle coltellate del suo aggressore. "La foto sul New Yorker è drammatica e potente ma, più prosaicamente, ecco come sono oggi" ha poi scritto ironicamente su Twitter a corredo di un suo selfie.

Il trauma dopo l'aggressione

"C'è una cosa chiamata il disturbo da stress post-traumatico", ha confessato l'autore 75enne nella sua prima intervista dall'attentato, rivelando di aver avuto grosse difficoltà a riprendere a scrivere. "Mi siedo per scrivere e non succede nulla. Scrivo, ma è un misto di vuoto e spazzatura, roba che scrivo e che cancello il giorno dopo. Non sono ancora fuori da quella foresta", ha raccontato. Rushdie ha spiegato che "le ferite più gravi sono guarite" ma di avere ancora problemi a scrivere al computer per una mancanza di sensibilità in alcuni polpastrelli. "Sono stato meglio in vita. Ma, considerando quello che è successo, non sto così male", ha detto. 

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