"Il Panda siamo noi", la mostra fotografica del WWF a Roma: date e orari
Dodici artisti del cinema hanno accettato di interpretare in modo intimo e personale lo sguardo di una specie animale a rischio estinzione. Fino al 17 marzo la mostra sarà visitabile gratuitamente dalle ore 10 alle 19 al Complesso Monumentale dell’Acquario Romano
- Fino al 17 marzo la mostra fotografica del WWF “Il Panda siamo noi” sarà visitabile gratuitamente al Complesso Monumentale dell’Acquario Romano, Casa dell’Architettura, a Roma. È una sfida di mimesi quella dei 12 artisti del cinema italiano che hanno accolto l’invito
- La mostra, che nasce da un’idea dei fotografi Alessandro Dobici, Alberto Cambone e Roberto Isotti, è dedicata alla campagna WWF #IlPandaSiamoNoi, che ha come protagonista una particolare specie da salvare: quella umana. Dopo anni di lavoro e di impegno da parte dell’organizzazione, il Panda non è più una specie a immediato rischio di estinzione ma ancora vulnerabile
- La biodiversità è invece tuttora in pericolo e con essa anche il benessere e la sopravvivenza dell’umanità sono a rischio. Ogni giorno animali selvatici scompaiono e i loro habitat si impoveriscono. Oggi il panda, la specie a rischio, siamo noi: condividiamo con la Natura le stesse sembianze, la stessa casa, lo stesso destino
- Gli sguardi di Alan Cappelli Goetz, Maria Grazia Cucinotta, Sabrina Ferilli, Stefano Fresi, Caterina Guzzanti, Vinicio Marchioni, Caterina Murino, Giorgio Panariello, Lillo Petrolo, Virginia Raffaele, Maya Sansa e Luca Ward e quelli degli animali, si intrecciano così con quelli degli spettatori per mandare un messaggio importante: proteggere la Natura e le specie a rischio è un’azione vitale per la sopravvivenza dell’umanità stessa
- Come il WWF ha dimostrato nel suo ultimo report, gli animali sono veri e propri alleati per garantire i servizi ecosistemici. La perdita di una specie, infatti, provoca un effetto “domino”, che favorisce l’estinzione di altre o il degrado degli ecosistemi che da questa dipendono con danni che si ripercuotono fino noi umani
- A causa delle nostre azioni oggi si stima un tasso di estinzione mille volte superiore a quello naturale. Ma il potere di riscrivere il futuro è nelle nostre mani. Nelle nostre scelte. Nelle azioni piccole e grandi che possiamo compiere ogni giorno
- Sabrina Ferilli interpreta il Sifaka dal diadema (Propithecus diadema): “Mi piace osservare, carpire ma sempre puntando allo spirito di squadra”, dichiara l’attrice. Mentre Alan Cappelli Goetz interpreta il Leopardo (Panthera pardus): “Ho una grande affinità con i felini, hanno un carattere, un’energia, un’eleganza che mi parla. Hanno una delicatezza, una forza e un’indipendenza che ci lega”
- Vinicio Marchioni si è messo nei panni del Nyala (Tragelaphus angasi) “Perché ha uno sguardo difficilissimo da rifare. Amo gli animali per l’esempio che ci danno, per la loro diversità. Il rapporto con loro dovrebbe insegnare all’uomo a liberarsi del suo egocentrismo che sta danneggiando il pianeta”. Mariagrazia Cucinotta interpreta il Bonobo (Pan paniscus): “Da piccola tutti mi chiamavano scimmia perché ho le braccia e le gambe lunghissime e poi avevo tantissimi capelli”
- L'attore e doppiatore Luca Ward ha scelto il Lupo (Canis lupus) per due motivi: “dovevo chiamarmi Lupo, poi 16 anni fa Lupo è diventato il nome di mio figlio. Poi perché è quell’animale che tiene unita la famiglia”. Virginia Raffaele ha scelto il Camaleonte bifido (Furcifer bifidus): “Si mimetizza e cambia colore per conquistare, per cacciare, e quindi per vivere. Ma in realtà il cambio di colore è per le emozioni che prova. A volte, cambiare, è l’unico modo per sopravvivere”
- Lillo Petrolo, da tempo al fianco del WWF, per questa mostra ha scelto l’Orso bruno (Ursus arctos): “Ho delle affinità anche fisiche con l’orso, ho amato subito questa foto in cui l’orso ci guarda severo ma mantiene una certa dolcezza”. Caterina Murino interpreta l’Orso Polare (Ursus maritimus), fra quelle presenti nei dittici la specie più a rischio e simbolo della crisi climatica: “Viviamo in un mondo dove l’uomo animale ha dimenticato di far parte dello stesso regno animale”
- Caterina Guzzanti ha scelto di interpretare la Mantide religiosa del Congo (Sphodromantis congica) perché colpita dalla sua espressione: “Per il mio ritratto ho scelto la mantide per lo sguardo, buffo e colpevole allo stesso tempo. La mia parte selvaggia viene fuori quando sono libera di essere qualcun altro attraverso un personaggio”.
- L’attore e comico Giorgio Panariello si è messo nei panni dell’Allocco di Lapponia (Strix nebulosa): “Sono un osservatore attento e questo mi permette di creare tanti personaggi. In una foresta saprei sopravvivere adattandomi e imitando gli altri animali intorno a me”