Senza scadenza, l’intramontabile packaging made in Italy delle mitiche confezioni italiane

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“Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy” è il libro della giornalista Camilla Sernagiotto che riunisce le confezioni di prodotti italiani rimaste invariate. Dal barattolo della colla Coccoina al vaso bianco e blu di Amarena Fabbri fino alla tazzina marrone della Coppa del Nonno e al tubetto di Crystal Ball, 60 aziende che rappresentano l’eccellenza del made in Italy hanno aperto i propri archivi per questo libro, che racconta e analizza le confezioni più celebri prodotte dall’industria italiana

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Si intitola Senza scadenza. L’intramontabile packaging made in Italy (Ultra, 2023) ed è il libro della giornalista e filologa medievale e moderna Camilla Sernagiotto, che riunisce per la prima volta nella storia tutte le confezioni di prodotti italiani che non sono mai cambiate nel tempo.

 

Dal barattolo di metallo della colla Coccoina al vaso di ceramica bianco e blu di Amarena Fabbri fino ad arrivare alla tazzina marrone della Coppa del Nonno e al tubetto di Crystal Ball, sessanta aziende che rappresentano l’eccellenza del made in Italy hanno aperto i propri archivi per questo libro straordinario, che racconta e analizza le confezioni più celebri prodotte dall’industria italiana, concentrandosi su quelle mai modificate.
Forme iconiche entrate nella memoria collettiva di generazioni di italiani. Dall’immagine all’immaginario il passo è breve, e da quella porta si accede alla storia del design e del costume. C’è la latta gialla del Burro Soresina, le scatoline delle Pastiglie Leone, i barattoli del Borotalco e del talco Felce Azzurra, il tubetto del triplo concentrato di pomodoro Mutti, la bottiglia di Amaro Lucano, il pacchetto delle caramelle Morositas e tanto altro ancora.

 

Marchi, prodotti e pack differenti vengono qui riuniti per la prima volta a illustrare le ragioni del loro successo, nonché il ruolo e l’importanza della confezione che spesso l’ha determinato, facendosi simbolo e sintesi dell’identità del brand. Tra scatole, barattoli, bottiglie e altri sorprendenti contenitori, Senza scadenza: l’intramontabile packaging made in Italy è la prima grande enciclopedia del packaging italiano senza tempo.

Un viaggio tra famiglie, aziende, bottiglie e pack che hanno scritto la storia dell’Italia

“È stata un’esperienza emozionante”, racconta l'autrice Camilla Sernagiotto. “Un viaggio tra famiglie, aziende, bottiglie e pack che hanno scritto la storia non solo del design italiano ma anche del consumismo, della resilienza, del sapersi arrangiare, di quell’arte tutta italiana del riuscire a risollevarsi. Sono emerse storie commuoventi, molti racconti che le varie famiglie e aziende mi hanno offerto sono davvero da lacrime agli occhi. Ma ci sono anche racconti divertentissimi, come quello di Pina Amarelli dell’azienda omonima di liquirizie che mi ha raccontato di quando Lucio Dalla la chiamò da New York per dirle: ‘Pina, qui a New York hanno finito la scatoletta rossa di Amarelli e c’è Isabella Rossellini che vuole rubare la mia, ma io non gliela voglio dare. Come facciamo?’” prosegue l’autrice.

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La Coppa del Nonno ricordata da Christian De Sica

Non solo Lucio Dalla, Isabella Rossellini e la stessa Pina Amarelli (che è una delle donne più illustri del nostro Paese, insignita di innumerevoli riconoscimenti, tra cui Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana per aver saputo coniugare cultura ed imprenditorialità) sono tra i tanti Vip citati in queste pagine.

Dato che si parla degli oggetti di uso comune più famosi della storia italiana, vien da sé che anche i più grandi divi nostrani li considerino parte del proprio bagaglio culturale ed esperienziale. Per esempio nel capitolo dedicato alla Coppa del Nonno si legge che quella mitica tazzina marrone ripiena di gelato al caffè “fa parte dei ricordi degli italiani di ogni età, dal bambino di oggi al bambino di ieri e ieri l’altro, come per esempio Christian De Sica”. Il libro riporta le parole del celebre attore: “Avevo otto anni. Mio padre mi portò sul set del film Il generale Della Rovere. Il teatro 5 era pieno di neve finta, papà e Vittorio Caprioli si roto-lavano, feriti a morte, ma non morivano mai. Rossellini diceva: ‘Fate un po’ de meno. Dai, mo’ basta… e mori-te!’ e intanto mangiava la Coppa del Nonno”, racconta Christian De Sica.

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Dall’Amaro Lucano alla Golia “farfallina” fino al talco Felce Azzurra

Dal tubetto del triplo concentrato di pomodoro Mutti alla bottiglia di Amaro Lucano, dalla Golia “farfallina” al talco Felce Azzurra, marchi, prodotti e pack differenti vengono qui riuniti per la prima volta tutti insieme, in una odissea che fa tappa nel design, nel food, nel costume e società, nel dopoguerra, anche nella guerra piena, nel boom economico e in tutte le epoche della storia d’Italia.

Senza scadenza si differenzia dai soliti volumi di design perché a parlare non è, appunto, una designer né una studiosa di storia del design. “Sono un’accumulatrice seriale di scatole, bottiglie, incarti e confezioni” racconta Camilla Sernagiotto. “Dico accumulatrice seriale ma in realtà sono una collezionista fiera e assai orgogliosa di ogni mio pezzo. Molte delle scatole che custodisco gelosamente le ho ereditate da mia nonna Bianca, a cui il libro è dedicato. Da lei ho avuto scatole su scatole, ma soprattutto la passione in essa custodite. L’approccio che ho dato a questo libro è proprio quello che aveva lei, un approccio viscerale dell’amore puro: benché ci sia tantissima storia, le dichiarazioni e i racconti dei vari direttori marketing, fondatori, CEO, capi, soci e via dicendo che raccontano la storia delle proprie confezioni, non c’è mai quel distacco e quell’oggettività tipica del design industriale. Senza scadenza è un diario sentimentale più che un’enciclopedia. Ma, da buona collezionista quale sono, per me un diario ha la stessa esaustività e autorevolezza di un’enciclopedia, quindi in questo libro troverete davvero di tutto a tema scatole” prosegue l’autrice. Che conclude dicendo: “La cosa meravigliosa di questo libro è che è riuscito a creare una sorta di grandissima famiglia di cui fanno parte tutte le varie famiglie di imprenditori d’Italia che da generazioni lavorano sodo per onorare una scatoletta di punti metallici e di caramelle allo zucchero o una bottiglia di sciroppo al tamarindo e di dopobarba. Speriamo che anche i lettori si sentano parte di questo mega nucleo familiare, come se il nostro libro fosse un album di famiglia che, di pagina in pagina, mi auguro possa rievocare tanti ricordi e non solo: deve anche ricordare a noi tutti che è importante continuare ad acquistare questi gioielli della nostra nazione, che sono un patrimonio nazionale che non va assolutamente perduto”.

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L’autrice: “Soltanto una casalinga di Voghera DOC avrebbe potuto scrivere questo libro”

A lanciare la sfida a oltre 60 aziende italiane è Camilla Sernagiotto, che poco più di un anno fa si è buttata a capofitto in questa avventura, coinvolgendo i più grandi blasoni aziendali del nostro Paese.
Giornalista e filologa medievale nativa di Voghera, scherza dicendo che “soltanto una casalinga di Voghera DOC quale io sono avrebbe potuto fare l'enciclopedia delle confezioni di prodotti italiani”.

Sernagiotto, che lavora per Sky TG24 e per il Corriere della Sera, in passato ha lavorato a MTV, occupandosi del tg Flash e del programma Crispy News. Tra i suoi libri pubblicati, ci sono i romanzi Sushiettibile (Robin, 2009), I bambini sono nati con successo (Galaad, 2011), Circuito chiuso/Annales e Hipster dixit. Manuale per diventare un Hipster con i baffi (Fazi, 2012 e 2013). Negli ultimi mesi ha dato alle stampe i saggi La maledizione del Dakota. Rosemary’s Baby, Cielo Drive, John Lennon e altri fatti oscuri (Arcana, 2022) e La trappola atomica. Come la bomba ha contaminato la cultura pop (Ultra, 2023).

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