Comicon, Mirka Andolfo: "Paprika è una diavoletta ma è come tutte"

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Gaia Bozza

L'autrice napoletana sceglie di tornare nella sua città per presentare "Sweet Paprika 3", la chiusura della saga. A breve il suo fumetto sbarcherà in Giappone. Ha totalizzato vendite record: 850mila copie

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Mirka Andolfo ha 32 anni, è napoletana, e sceglie di tornare a Napoli, al Comicon, per presentare “Sweet Paprika 3” (edizioni Star Comics) che conclude la trilogia che racconta le vicissitudini di una ragazza partenopea in carriera a New York. Però si trova ad affrontare i nodi della sua giovinezza. Primo tra tutti: vivere una liberazione sentimentale e sessuale. Andolfo racconta l’erotismo con simpatia e leggerezza, senza trascurare gli aspetti psicologici e di contesto sociale della sua protagonista. Ed è così, anche, che sono nate le due versioni del fumetto: “Sweet Paprika” e “Hot Paprika”. Lei le racconta così: “Sono le due anime di Paprika, la protagonista di questa storia. Insieme all’editore ero indecisa se farlo in maniera un po’ più esplicita oppure meno esplicita. E allora ci siamo detti: perché non farle tutte e due?”.

“Sweet Paprika” sbarca in Giappone

C’è una novità, peraltro, molto importante: “Da poco è stato annunciato - spiega -  che arriverà anche in Giappone, non vediamo l’ora”.  La sua saga ha totalizzato vendite record: oltre 850mila copie, facendo di lei la fumettista più apprezzata all’estero. E la sua prossima tappa “giapponese” lo conferma. Tuttavia, “Sweet Paprika è una lettera d’amore ai manga, non è un manga – racconta Andolfo -  E’ un fumetto, nato in Italia ma realizzato cercando di strizzare l’occhio al Giappone in molti aspetti.  Paprika è una diavoletta, ma è come qualunque ragazza.  Nella vita di tutti i giorni è una vincente, sa cosa vuole, ma poi quando si tratta di sentimenti e della sua felicità è bloccata per via della sua educazione molto rigida, per il rapporto che ha con il padre e per alcune relazioni che non sono finite bene , una in particolare”.

In “Sweet Paprika” il coraggio di essere felice

Si parla, dunque, di liberazione femminile attraverso le avventure di una "diavoletta":  “Lei ha questo blocco per il quale si sente sempre giudicata soprattutto nell’esprimere la sua sessualità, questo per una questione culturale”, aggiunge l’autrice. “Questo fumetto vuole parlare a donne, uomini, e vuole parlare di una storia nella quale la protagonista capisce chi vuole essere davvero e come essere finalmente felice”. Ma Paprika somiglia a Mirka? “Mi piacerebbe somigliarle - risponde ridendo - in certi aspetti sì, anche lei è molto introversa come me, sul lavoro sembra sicura di sé ma nel privato è più timida, quindi in queste cose mi ci rivedo. Napoli mi sembrava poi il posto perfetto per la conclusione di “Sweet Paprika 3”, perché Paprika ha bisogno di tornare alle sue origini, sia per fare chiarezza con se stessa, sia per chiudere definitivamente alcune questioni in sospeso. E’ un viaggio di scoperta di se stessa”. 

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