Tra sitcom anni '60 e thriller splatter a tinte noir, disegni pop e colori pastello per raccontare scene di spietata violenza, la serie che lanciò la fumettista americana come autrice completa torna in un'edizione integrale pubblicata da Panini Comics. Ed è semplicemente imperdibile
Joëlle Jones è una delle star del fumetto americano. Disegnatrice fenomenale e autrice completa, ha all’attivo la direzione di una delle run più fortunate di Catwoman e a lei DC Comics aveva affidato il rilancio di Wonder Girl per il progetto Future State (serie, quella della Jones, la cui chiusura anticipata è stata recentemente annunciata, e che da poco è finita al centro della polemica anche per un ipotetico plagio di alcune tavole degli X-Men di Pepe Larraz, ma questa è tutta un’altra storia).
Pubblicata tra il 2015 e il 2017
La fumettista classe 1980 ha però realizzato il suo più interessante lavoro autoriale qualche anno fa, tra il 2015 e il 2017, sotto Dark Horse. Si tratta di Lady Killer, una serie a fumetti in due stagioni da cinque episodi ciascuno che Panini Comics aveva già portato in Italia in volumi separati e che recentemente ha raccolto in una versione integrale (cartonato, 18,3x27,7, 288 pagine, 29 euro). Un’opera che ancora oggi, perlomeno in Italia, è decisamente sottovalutata e meriterebbe di essere valorizzata maggiormente.
leggi anche
Flash/Zagor, Masi e Uzzeo: Il nostro faro è stato il divertimento
Lady Killer, la trama
Lady Killer racconta la storia di Josie Schuller, una casalinga americana di inizio anni ’60 impegnata per la propria emancipazione dal contesto culturale in cui vive, e che in questo trova un alleato importante nel marito, Gene Schuller, particolarmente orgoglioso di aver sposato una donna indipendente capace di destreggiarsi tra la famiglia e il lavoro. Josie è questo: una moglie perfetta e una madre di famiglia con due bambini, ma anche una donna in carriera. Il fatto è che il lavoro che svolge non è esattamente quello che Gene pensa sia.
vedi anche
BRZRKR, il convincente esordio di Keanu Reeves nel mondo del fumetto
Il plot twist
Quando esce di casa, Josie si trasforma in una spietata assassina, una killer che lavora per un’agenzia. Un lavoro certamente ben pagato e che sembra amare particolarmente, capace come di destreggiarsi in questa doppia vita. Fino a quando un caso assegnatole non diventa troppo anche per lei e fino a quando la suocera, che già non l’ha troppo in simpatia, non comincia a sospettare.
leggi anche
Dina e Clarenza, due donne guerriere e la rivolta dei Vespri siciliani
Un fumetto che gioca sui contrasti
Lady Killer è un fumetto che gioca sui contrasti, fin da quell’ossimoro apparente racchiuso nel titolo e figlio del pregiudizio per cui quello dell’assassino prezzolato debba essere necessariamente un lavoro da maschi. Contrasti che si esprimono in maniera particolarmente efficace nell’abbinamento tra lo stile di disegno estremamente pop tipico della fumettista americana, i colori pastello e i contenuti splatter e decisamente espliciti delle tavole. È il punto di fusione tra le sitcom americane degli anni ’60, il thriller alla Hitchcock e il noir degli anni ’20. Una sorta di Vita da strega (Bewitched) in cui il posto dell’amichevole strega di quartiere viene preso da una decisamente meno raccomandabile e rassicurante assassina prezzolata.
leggi anche
Bizarro Comics, gli eroi e antieroi Dc come non li avete mai visti
Tavole di rara bellezza
La serie prosegue su questo doppio binario con grande e sorprendente equilibrio, offrendo al lettore tavole di rara bellezza e complessità (ne potete ammirare una selezione in questo articolo) a corredo di una storia ricca di colpi di scena e mai prevedibile. Un thriller splatter che è però allo stesso tempo metafora dell’emancipazione femminile in un contesto – quella della società americana degli anni ’60 – in cui il ruolo della donna era concepito ancora in maniera piuttosto ristretta. È la storia di una donna che ha la forza e il coraggio per imporsi in un ambiente maschile e in una società maschilista, di seguire le proprie ambizioni, persino di mettersi in proprio affrontando tutte le conseguenze delle sue scelte estreme.
leggi anche
The Batman, i fumetti consigliati per accompagnare la visione del film
Un finale che non chiude la storia
L’unica pecca di questa serie, se ce n’è una, è quella di restare sospesa. Non c’è un finale e non c’è un seguito, né esistono notizie al riguardo da parte dell’autrice, che sembra essere stata del tutto assorbita dai suoi impegni come disegnatrice, sceneggiatrice e curatrice per DC Comics. La speranza, dunque, è che questa edizione integrale ricca di contenuti speciali pubblicata da Panini Comics possa presto o tardi essere integrata da nuove storie, perché Josie Schuller sembra avere ancora qualcosa da dire.