Quaderni ucraini, il reportage a fumetti di Igort per capire l'Ucraina

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Gabriele Lippi

Il libro, pubblicato per la prima volta nel 2010 e aggiornato nel 2014 dopo le crisi in Crimea e Donbass, racconta un viaggio di due anni del fumettista sardo, alla scoperta di un popolo e dei suoi ricordi

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Nell’ultima settimana, il suo profilo Facebook si è trasformato in un diario di guerra a distanza. Testimonianze raccolte al telefono, una al giorno, per raccontare l’orrore della guerra. Igor Tuveri, per agli amanti dei fumetti Igort, in Ucraina ci ha lasciato un pezzo di anima. Ci ha passato due anni, tra il 2008 e il 2009, in un lungo viaggio alla scoperta del Paese e del popolo, ripercorrendo la sua storia travagliata attraverso i volti scavati e le voci fiere di chi ha vissuto l’Holodomor, la Seconda Guerra Mondiale, l’invasione nazista, Chernobyl, la caduta dell’Unione Sovietica (TUTTE LE NEWS LIVE SUL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA - GLI SCENARI - LO SPECIALE - I VIDEO)..

Quaderni ucraini

Un viaggio di due anni

Un viaggio di due anni raccontato magistralmente, con parole e disegni, in Quaderni Ucraini. Le radici del conflitto (Oblomov 176 pagine, 20 euro), edizione aggiornata al 2014 del primo reportage pubblicato nel 2010, dopo averci rimesso le mani per integrare con alcuni racconti e testimonianze della crisi in Crimea e nel Donbass. La storia dell’Ucraina scorre tra le tavole di Igort narrata dalle trascrizioni delle conversazioni con Serafina Andreyevna, Nikolai Vasilievich, Maria Ivanovna, Nikolay Ivanovich. Uomini e donne comuni, incontrati lungo la strada, che hanno vissuto le durissime vicende di uno dei Paesi più vessati dalla storia nel corso dell’ultimo secolo.

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Le storie e la Storia

Ci sono le parole degli ucraini, mischiate ai ricordi di Igort e intervallate da capitoli che aiutano a comprendere il contesto storico. C’è tanto spazio riservato all’Holodomor, la carestia voluta e pianificata da Stalin per eliminare i kulaki, piccoli proprietari terrieri, e collettivizzare le loro terre. Un genocidio in pieno stile che ha portato alla morte per fame di milioni di ucraini. Ma tra i Quaderni di Igort si trovano anche memorie dell'invasione nazista, sentimenti di nostalgia sovietica e gli effetti devastanti delle radiazioni, eredità del disastro di Chernobyl e forse anche più antichi.

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Un ritratto sensibile che non cede al pietismo

Igort racconta storie di persone, di esseri umani, lo fa con delicatezza ma senza abbandonarsi al pietismo. Lo fa con lo spirito del cronista per quanto sia impossibile non intuirne lo sforzo emotivo, la fatica sentimentale provata durante il viaggio e nella stesura del racconto. Le emozioni prendono il sopravvento nel finale, quando il fumettista sardo racconta la morte di Serafina, uccisa dal lento logorio delle radiazioni sul suo corpo.

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Un popolo conteso tra passato e futuro

Quaderni ucraini racconta di un popolo conteso, sospeso tra il passato e il futuro, tra la Russia e l’Europa. Un popolo in cui il sentimento ucraino e quello russo hanno convissuto per decenni, prima di esplodere in tensioni e in un conflitto cavalcato dal capo di Stato autoritario di una potenza straniera, di un fratello ingombrante che vorrebbe tornare a essere padre e padrone. Un reportage a fumetti che offre un taglio umano su una fetta di storia, per ricordarci che dietro la fredda cronaca ci sono sempre uomini e donne, con le loro vite e le loro sofferenze. E non farci cedere al cinismo.

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