Attuazione Pnrr, criticità per 118 misure
EconomiaÈ quanto emerge dall'ultima relazione sul Piano Nazionale di Ripresa. Fra gli interventi con problemi, quelli per prevenire i rischi delle alluvioni ma anche progetti di alta velocità ferroviaria e lo sviluppo delle reti di telcomunicazioni di ultima generazione. I nodi riguardano soprattutto i ritardi della macchina burocratica
Aumento dei prezzi dovuto all’inflazione, difficoltà di reperire materiali e manodopera, scarsa partecipazione alle gare da parte delle imprese, ma soprattutto intoppi, ritardi e inefficienze burocratiche. Queste le criticità che riguardano 118 misure del Piano Nazionale di Ripresa. Interventi, fra investimenti e riforme previste nel Pnrr, che hanno debolezze nella loro realizzazione per vari motivi.
Spesa in ritardo
È questo il quadro che emerge dalla terza relazione sull’attuazione del governo sul Piano finanziato dall’Europa. Un documento atteso da tempo, che fa il punto della situazione in vista delle modifiche che Roma vuole chiedere a Bruxelles e che certifica come la spesa dei fondi, per la maggior parte delle amministrazioni pubbliche, sia inferiore alle previsioni (a fine febbraio impegnati 25,74 miliardi).
I progetti più problematici
Le criticità sono classificate in quattro punti e due investimenti su 118 ce le hanno tutte. Si tratta della misura contro il rischio alluvioni e il dissesto idrogeologico e di quella per migliorare le fognature. Per la prima ci sono a disposizione 2,5 miliardi per mettere in sicurezza un milione e mezzo di italiani nei territori più fragili; la seconda vale 600 milioni e punta a una depurazione più efficace delle acque che finiscono in mare.
Le altre opere al palo
Ma ci sono altri interventi con diversi nodi. Presentano tre elementi di debolezza, per esempio, i 92 chilometri di alta velocità ferroviaria sulle linee Brescia-Verona-Vicenza-Padova, ma anche il piano da due miliardi per sviluppare reti di telecomunicazione mobile 5G e l’ampliamento di Cinecittà.
Macchina burocratica inceppata
L’elenco - come detto - è lungo e, oltre ai risaputi incagli per nuovi asili nido e rifornimenti a idrogeno, quel che si nota dalla Relazione è che nella maggior parte dei casi (74) i problemi sono imputabili alla macchina burocratica (refusi ed errori di traduzioni compresi) e solo per 23 opere l’ostacolo è rappresentato dall'aumento dei costi.